Small games in the snow

POSTED ON 24 Gen 2019 IN Landscape     TAGS: snow, nocturne, longexposure

Small games in the snow #01Small games in the snow #02

Da ieri pomeriggio, finalmente, nevica. Tanto desiderata e tanto agognata: la fioca è arrivata. E prima di andare a dormire ho deciso di provare un paio di scatti nel mio giardino: il melograno innevato è clamorosamente fotogenico. Due lunghe esposizioni su cavalletto proprio davanti alla porta di casa; davvero pochi minuti perchè in pigiama fa freddo. La prima semplicissima, 5 secondi a f/8. Nella seconda, per esaltare ed evidenziare i fiocchi di neve, ho aggiunto un colpo di flash sulla seconda tendina. Non è certo un panorama mozzafiato, semplicemente un piccolo ricordo e un esercizio di stile. Benvenuta neve, qui ti aspettavamo con ansia. Anche troppa.

Neve, insegnami tu come cadere
Nelle notti che bruciano
A nascondere ogni mio passo sbagliato

Luci d’artista 2018/19

POSTED ON 14 Gen 2019 IN City & Architecture     TAGS: nocturne, longexposure, tripod, art

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Sono in ritardo di una 20ina di giorni, anche perché le luci d’artista torinesi andrebbero pubblicate nel periodo natalizio. Ma può capitare di dimenticarsi, a me, per esempio, è capitato. Non voglio dilungarmi troppo: giro notturno (serale) nel centro di Torino, il 27 Dicembre, a immortalare le spendide coreografie natalizie che adornano il capoluogo piemontese. Treppiede, tempi lunghi, grandangolo e teleobbiettivo (nel caso specifico il 135 F/2.0 per i lampioni multicolore di Piazza Carlo Emanuele II). E tanto freddo, atmosfera natalizia e, perchè no, anche un po’ di poesia.

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Bagnasco di notte

POSTED ON 2 Gen 2019 IN Landscape     TAGS: nocturne, longexposure, fish-eye, tripod

Bagnasco di notte

Come tradizione vuole la prima foto del nuovo anno dev’essere scattata negli ultimi giorni dell’anno precedente. Poco importa se nel tempo ho modificato le regole (all’inizio avevo deciso di scattarla sempre il primo giorno dell’anno alzandomi all’alba, ma credo sia la definizione di distopia). Questo notturno arriva dal presepe vivente di Bagnasco, scattata poco prima della mezzanotte del 24 dicembre: treppiede, fish-eye (mi piaceva l’idea) e lunga esposizione (15 secondi) a F/6,3. Era decisamente buio. E’ una foto importante, per modo di dire, in quanto è la prima che non pubblico su Flickr. La notizia di questi primi giorni del 2019 è il cambio delle regole da parte del celebre social network dedicato alla fotografia: gli utenti free non avranno più un TB di spazio a disposizione, ma solo un numero fisso di 1.000 foto. Io sono arrivato alla veneranda cifra di 3141. E’ la fine di un’era. E il sottoscritto non ha nessuna intenzione di pagare l’ennesimo abbonamento (sono già troppi) per un servizio che praticamente non utilizzo, e quindi addio. Molte delle foto di queste pagine (diciamo i primi anni) sono linkate direttamente da Flickr e, dal 4 febbraio, spariranno. E’ facile che qualche immagine si perda: nel caso, se potete, segnalatemelo. Addio Flickr, sei stato il mio primo social network, ma da qualche tempo avevi perso il tuo smalto e la tua simpatia. Non mi mancherai.

Three Lighthouse

POSTED ON 17 Dic 2018 IN Landscape     TAGS: sunset, lighthouse, longexposure, kingoftherings

Three lighthouse

Questa foto rappresenta l’esatta continuazione di quella che ho presentato l’altro giorno. E’ scattata qualche minuto dopo spostando la testa del cavalletto più verso Nord-Ovest: volevo inserire il Parasio e il Duomo di Porto Maurizio nel fotogramma. La nitidezza a diaframma chiuso dell’85 F/1.2 è davvero miracolosa. Per ottenere un effetto likes ho pompato in modo esasperato i colori, aumentato il contrasto e dato una certa luminosità. E devo ammettere che nonostante il distacco dalla realtà (minimo) questa versione è preferibile. Sicuramente più accattivante.

Via Matteotti

POSTED ON 15 Dic 2018 IN City & Architecture, Street     TAGS: nocturne, longexposure, superwideangle

Via Matteotti

Quasi Natale

POSTED ON 10 Dic 2018 IN Street     TAGS: longexposure, 50ne, tripod

Quasi Natale

Oktoberfest [Fireworks]

POSTED ON 9 Ott 2018 IN Reportage     TAGS: event, nocturne, longexposure, fireworks

Oktoberfest [fireworks] #01Oktoberfest [fireworks] #02

Oktoberfest [fireworks] #03Oktoberfest [fireworks] #04

Fotografare i fuochi d’artificio non è un’impresa straordinaria. Anzi, è relativamente semplice. Il problema è il contesto, perché fotografare solo i fuochi pirotecnici non ha molto senso. Anzi, è davvero brutto. Quest’anno, alla serata conclusiva dell’Oktoberfest, per evitare la solita noia dello sfondo piatto, ho avuto un’idea interessante: con una discreta sfacciataggine ho chiesto alla signora, gentilissima, del Toboga (il gigantesco scivolo del luna park) la possibilità di salire in cima alla rampa. E sono riuscito a fotografare dall’altro dando un senso alle foto pirotecniche. Ne ho scelte 4 (sono tutte ovviamente molto simili) e per la prima volta ho usato il cursore ‘rimozione foschia’ di Lightroom. Finalmente ho capito a cosa possa servire. :)

Cueva de los Verdes

POSTED ON 17 Set 2018 IN Landmark     TAGS: longexposure, tripod

Cueva de los Verdes #01

La Cueva de los Verdes è una grotta situata sull’isola di Lanzarote e deve la sua creazione alla grande eruzione vulcanica del Monte Corona datata quasi più di 5.000 anni fa. Sono particolarmente interessanti grazie anche al lavoro dell’artista Jesus Soto che ha creato e curato l’illuminazione, il percorso interno e lo sfondo musicale che ci accompagna durante la visita. A me rimangono impresse nella memoria per un episodio decisamente fastidioso che mi è capitato nell’ultimo tratto della grotta; durante la visita sono rimasto sempre sul fondo del gruppo (un po’ staccato) per avere la possibilità di scattare con tempi lunghi e treppiede (ovviamente le grotte sono molte buie). Al termine della visita si arriva in un ambiente davvero particolare [ATTENZIONE SPOILER] che sembra una grossa cavità nel terreno (foto grande). Invece è un lago perfettamente immobile che riflette tutto quanto intorno e crea un effetto incredibile svelato, dopo una messa in scena degna del miglior Alfred Hitchcock, dalla guida che getta un sasso nell’acqua e svela l’arcano fra la sorpresa generale. Ho aspettato di essere l’ultimo del gruppo per poter scattare una foto senza ospiti, ma ho dovuto aspettare una coppia di ragazzi italiani che con compatta e flash ha cercato di scattare, senza riuscirci, un selfie con il lago sullo sfondo. Come se non bastasse, sfruttando la lontananza della guida, hanno anche gettato una piccola pietra in acqua per rinnovare l’effetto ottico. Ovviamente ho dovuto aspettare che si calmassero le acque (nel vero senso della parola) per poter scattare con il treppiede a 5 secondi di esposizione. Praticamente sono stato raggiunto dal gruppo successivo. :-)[FINE SPOILER]

Cueva de los Verdes #02Cueva de los Verdes #03Cueva de los Verdes #04

Castillo de San Gabriel

POSTED ON 14 Set 2018 IN Landmark, Landscape     TAGS: travel, castle, longexposure, superwideangle

Castillo de San Gabriel #01

Sono arrivato ad Arrecife la sera tardi. E ho subito notato il Castillo de San Gabriel, troppo tardi per poterlo visitare, ma ancora in tempo per qualche scatto al sorgere del sole il giorno successivo. Sono arrivato all’alba, la città era praticamente deserta e nei dintorni del castello nemmeno un’anima viva. Purtroppo il cielo sereno, ma troppo grigio (caratteristica di tutte le sveglie mattutina a Lanzarote) non ha aiutato la mia idea di scatto; ho utilizzato il treppiede con tempo lungo di esposizione (8 secondi nella prima foto) per catturare il fermo del mare. Da vicino non è proprio questa incredibile bellezza, ma osservato dalla città è davvero un’opera intrigante.

Già nel 1586 il fortino, ribattezzato castillo de San Gabriel, dovette resistere ad un intenso attacco dal mare, da cui ne uscì malridotto. L’italiano Leonardo Torriani impiegò così tutto il suo genio per progettare nel 1591 una innovativa rete di passaggi coperti e fortificati con postazioni per cannoni che moltiplicavano la potenza di fuoco del castello e rendevano più difficili attacchi dal mare. La storia dei secoli seguenti darà ragione all’ingegneria difensiva di Leonardo Torriani: non si registrano più attacchi vincenti provenienti dalla porzione di mare protetta dal fortino.

Castillo de San Gabriel #04Castillo de San Gabriel #03Castillo de San Gabriel #02

Sunrise (Porto Sole)

POSTED ON 21 Mag 2018 IN Landscape     TAGS: sunrise, longexposure, tripod, sea

Sunrise [Porto Sole] #01Sunrise [Porto Sole] #02

Discesa nell’Infernot

POSTED ON 17 Mag 2018 IN Reportage     TAGS: travel, tripod, longexposure, wine

Infernot #01

Domenica scorsa, con il gruppo vacanze di MondovìPhoto, siamo scegli nelle viscere del Monferrato, alla scoperta dei celebri Infernot, nominati patrimonio dell’Unesco nel 2014. Non voglio soffermarsi sulla bellezza e sulla storia di queste straordinarie cantine del sottosuolo, d’altronde non sono una guida turistica (seguite il link), ma preferisco spiegare le difficoltà che si incontrano quando, oltre ad ammirare l’opera dei contadini del Monferrato, si cerca di fotografare al buio quasi totale. Meglio se in dieci in uno spazio di 20 metri quadrati avendo a disposizione solo qualche minuto. Ho scelto 9 foto scattate negli Infernot di Cella Monte, e per queste 9 foto sono riuscito ad utilizzare 4 obbiettivi diversi: 50, fish-eye, 24-70 e 16-35. Non male, lascio a voi capire quali foto, con quale mezzo. Tutte ovviamente scattate con il treppiede e lunghe esposizioni: la luminosità non è elevatissima, eufemismo, e quasi sempre è necessario arrivare a 10-15 secondi, talvolta anche oltre (sempre mantenendo gli ISO nel limite della decenza tecnica). Sarebbe bello poter dedicare ad ogni singolo Infernot più tempo e studiare qualcosa di più elaborato, giocando con luce ed ombra, ma sono foto di viaggio e il tempo è quasi sempre tiranno. Colgo l’occasione per ringraziare Domenico Rota, il nostro amico casalese (si dice così?), che è riuscito ad organizzare una due giorni unica e incredibile. GRAZIE.

Infernot #02Infernot #03Infernot #04

Infernot #05Infernot #06

Col termine piemontese infernòt si indica un locale sotterraneo costruito scavando a mano una particolare roccia arenaria, la pietra da cantoni, o in tufo e solitamente adibito a cantina o dispensa. Caratteristica comune a cantine e infernòt è l’assenza di luce e di aerazione diretta. L’infernòt si distingue tuttavia dalla cantina vera e propria, rispetto alla quale occupa in genere una posizione inferiore e svolge una funzione sussidiaria, concentrata sulla conservazione del vino imbottigliato.

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Las Coloradas

POSTED ON 3 Mag 2018 IN Landmark     TAGS: selfie, travel, tripod

Las Coloradas

The Glass Power

POSTED ON 30 Gen 2018 IN Landscape     TAGS: industrial, nocturne, longexposure, tripod

The Glass Power

Da qualche giorno mi capita di passare, poco dopo le 7 di sera, davanti alla AGC (Asahi Glass Company) di Cuneo. E rimango sempre affascinato dalla bellissima ciminiera (degustibus) bianca e rossa che domina la struttura. E finalmente ieri mi sono fermato per scattare qualche foto; conosco molto fotografi di natura, che si inerpicano in montagna alle 4 del mattino per cogliere la bellissima luce dell’alba sulle montagne del cuneese. Io invece ho una passione sfrenata per le foto industriali. Da sempre. E poi la notturna ha un fascino al quale non riesco a rimanere indifferente. Mi sono sistemato con il treppiede lungo la ferrovia dismessa che costeggia il fabbricato: una decina di scatti per capire quale fosse l’impostazione migliore (che poi è quasi sempre la prima). In realtà ho scoperto (almeno credo) che questa interessante ciminiera è un’aggiunta recente, infatti il 3 novembre 2017 è stato inaugurato il nuovo forno da 20 milioni di euro. Ecco scoperto perché prima non l’avessi mai notata.

Il sito produttivo AGC di Cuneo ha iniziato l’attività nel 1963, si sviluppa su oltre 360.000 m2 e impiega circa 220 dipendenti, cui si sommano le importanti risorse costituite dall’indotto (intorno ai 1.000 addetti). E’ uno dei più importanti plant integrati del Gruppo ed è strutturato in modo tale da soddisfare i bisogni del mercato italiano e di quelli d’oltremare. Una linea float che produce vetro piano in spessori da 3 a 25 millimetri ed è in grado di fornire un’ampia gamma prodotti, tra cui il rinomato “Planibel Linea Azzurra”. Quest’ultimo, realizzato esclusivamente nel sito cuneese, è un vetro float unico nel suo genere, di forte spessore, dall’aspetto lievemente azzurrato, riconosciuto per le sue inconfondibili caratteristiche di estrema lavorabilità. “Planibel Linea Azzurra”, a partire dalla nuova campagna di produzione, rinnoverà le proprie caratteristiche migliorandone la neutralità e le performance. Nel sito di Cuneo, inoltre, operano altre 4 linee di trasformazione ad alta tecnologia: una linea per vetri argentati (specchi), una per vetri satinati, un impianto per vetri stratificati di sicurezza ed un coater magnetronico, nel quale vengono realizzati in esclusiva i vetri a controllo solare SMART ed il vetro antiriflesso Clearsight, che è stato utilizzato per proteggere le tele del Botticelli presso il Museo degli Uffizi di Firenze.

Tetto Rabala

POSTED ON 6 Gen 2018 IN Landscape     TAGS: silver, sunset, longexposure, sky

Tetto Rabala

Dopo tantissimo tempo sono riuscito a scattare una foto almeno decente il primo giorno dell’anno. Non ci riuscivo da non so quanti secoli: il motivo principale è sempre stato l’abuso di alcool durante il veglione di San Silvestro. Ma quest’anno ho dormito sino a mezzanotte (svegliato dai fuochi d’artificio) e il primo giorno del 2018 mi sono ritrovato in buone condizioni fisiche e psichiche. Ho deciso per una piccola escursione nella zona intorno a casa mia (che la benzina costa), poco prima del tramonto. Purtroppo non sono stato aiutato dalla fortuna, cielo poco interessante, ma ho comunque trovato una zona gradevole, Tetto Rabala, e ho sfruttato le ultime luci del giorno per riprendere uno scorcio uggioso e invernale. Ho scattato direttamente in monocromatico, con treppiede e tempo di 15 secondi, perché i colori della scena erano troppo spenti e poco attraenti. E la mia scelta è stata confermata in camera chiara.

Superluna su Piazza

POSTED ON 3 Gen 2018 IN Astro, Landscape     TAGS: photomontage, moon, nocturne

Superluna su Piazza

Ho ricevuto qualche critica (meritata) per la foto decisamente ovvia e scontata dedicata alla Superluna. Quindi ho deciso di riprovarci contestualizzando. Ho scattato alle sette del mattino da un tetto della zona industriale di Mondovì: prima alla collina di Piazza utilizzando un tempo di 1/8 di secondo (quindi con esposimetro decisamente a sinistra) per lasciare in evidenza solo le luci ed esaltare la coreografia natalizia della Torre dei Bressani; poi mi sono voltato dall’altra parte per fotografare la luna utilizzando un tempo di scatto molto più veloce. Ho sommato le due foto utilizzando lo sfondo nero come denominatore comune ed ecco un risultato decisamente accattivante. E possibile definirlo anche fotomontaggio, ma è abbastanza credibile no?

La luce dei fari negli occhi

POSTED ON 19 Dic 2017 IN City & Architecture     TAGS: nocturne, longexposure, tripod

La luce dei fari negli occhi

La luce dei fari negli occhi
attraversa la mia fantasia
accarezzo un’immagine
con la voglia di viverti
 
e mi piace vederti così
mentre aspetti ogni giorno il mio viso
ma non prendermi mai sul serio
dammi solo il tuo desiderio
 
(Stop – Gianna Nannini)

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