Quest’anno, per il tradizionale spettacolo pirotecnico dedicato alla festa della Madonna, ho deciso di seguire la corrente classica e mi sono piazzato in piazza Maggiore; nel cuore della Notte Bianca monregalese. L’idea era di fotografare le persone, la Chiesa della Missione e i fuochi d’Artificio: i celebrati Feu ‘dla Madòna (non imparerò mai la pronuncia corretta). Non mi sono esaltato molto, la posizione non mi ha convinto, troppo disturbo, e quindi mi sono mosso (anche un po’ di corsa). Prima vicino al piatto di ceramica, poi dal vecchio tribunale e infine, colpo di fortuna clamoroso, dalla funicolare. Dico colpo di fortuna perché, proprio durante gli ultimi fuochi d’artificio, è passata la funicolare -andata e ritorno- e questo mi ha permesso di ottenere una foto con un mosso creativo diverso, anche interessante. Mi sono salvato all’ultimo istante, in corner.
Uno dei momenti più importanti della Festa di Sant’Agata si presenta la sera del 3 febbraio con i tradizionali fuochi della Sira o’ Tri. Sono proprio i fuochi d’artificio a segnare l’inizio della festa, secondo la tradizione a loro è dato il compito di svegliare la Santa Patrona, che riposa nella sua cammaredda che verrà lasciata dalla Santa esclusivamente per gli imminenti festeggiamenti.
Per evitare la ressa e la confusione abbiamo deciso di fotografare lo spettacolo dal molo lungo di Catania per ottenere il panorama della città dal mare e la cupola della Cattedrale di Sant’Agata sullo sfondo. Tutto abbastanza corretto non fosse che, per motivi non dipendenti dalla nostra volontà, il sindaco di Catania avesse deciso, da qualche giorno a essere onesti, di spostare l’orario di inizio dei giochi pirotecnici alle 21.45 anziché alle 20.30, come solitamente programmato. Quindi ci siamo ritrovati ad aspettare all’umido e al freddo del molo lungo per oltre un’ora, e non è stata un’esperienza piacevole. Inoltre la visione della cupola è stata quasi completamente azzerata dal fumo che dopo pochissimo ha coperto il cielo di piazza del Duomo. Fra la serie di immagini molto simili che ho catturato quella sera ho scelto di pubblicare un solo scatto, il mio preferito: il rosso intenso di questi fuochi d’artificio rende l’atmosfera molto intensa.
Come capita dal 1610 (con qualche rara interruzione) anche quest’anno la sera del 7 settembre Mondovì Piazza è stata illuminata dai Feu Dla Madona (pronuncia impossibile). Questa volta ho deciso di unirmi alla bolgia dei fotografi e quando ho scelto la posizione di scatto (mi hanno imposto in realtà, con un invito che non potevo rifiutare) ero convinto che la distanza fra i fuochi d’artificio e la torre dei Bressani fosse minore. Mi sbagliavo. Fortunatamente il cibo, lo spritz, il Berlucchi (tanto Berlucchi) e la compagnia hanno reso meno difficile la situa. Il prossimo anno mi sposterò più verso Est. L’ultima foto è un dettaglio, scattata a 500mm, 6 secondi, f/11.
Ascensio è il nome che Groupe F ha dato all’esibizione in piazza della Vittoria per celebrare Brescia (insieme a Bergamo) come capitale della Cultura 2023. È stata una roba pazzesca, che descriverla a voce, ma anche con foto e video, comunque non riuscirebbe a dare l’idea di cosa hanno ammirato i fortunati presenti all’evento (fra cui ovviamente il sottoscritto). Non esiste una definizione per uno spettacolo del genere: una via di mezzo fra teatro, danza, circo e fuochi d’artificio, il tutto immerso nel mapping più spettacolare che possiate immaginare. Le foto seguono in ordine cronologico l’esibizione tranne l’immagine di copertina che in realtà ritrae la parte finale dello show.
Groupe F designs and realises open air pyrotechnic shows and theatrical works.Our ability to bring together multidisciplinary teams of the highest artistic and technical level allows us to produce meaningful and original projects in the best possible conditions.
Groupe F is a one stop, integrated, creative and production tool that is unique in the world of public space performing arts events.
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Fotografare i fuochi d’artificio non è un’impresa straordinaria. Anzi, è relativamente semplice. Il problema è il contesto, perché fotografare solo i fuochi pirotecnici non ha molto senso. Anzi, è davvero brutto. Quest’anno, alla serata conclusiva dell’Oktoberfest, per evitare la solita noia dello sfondo piatto, ho avuto un’idea interessante: con una discreta sfacciataggine ho chiesto alla signora, gentilissima, del Toboga (il gigantesco scivolo del luna park) la possibilità di salire in cima alla rampa. E sono riuscito a fotografare dall’altro dando un senso alle foto pirotecniche. Ne ho scelte 4 (sono tutte ovviamente molto simili) e per la prima volta ho usato il cursore ‘rimozione foschia’ di Lightroom. Finalmente ho capito a cosa possa servire. :)
Lunedì scorso, dopo 11 giorni di tutto esaurito, si è conclusa la seconda edizione dell’Oktoberfest cuneese. E anche quest’anno ho partecipato con entusiasmo; mi sono presentato all’ingresso ben 4 volte e ho consumato una decina di litri di birra (mi sono comportato bene)(sono morigerato io). Nella giornata conclusiva erano previsti i fuochi d’artificio e quindi sono arrivato con il treppiedi (che ho lasciato in macchina per evitare i controlli all’ingresso). Purtroppo l’eccesso di birra e informazioni temporali sbagliate hanno fatto si che l’inizio delle esplosioni pirotecniche mi cogliesse con le gambe ancora sotto il tavolo. Nonostante una corsa affannosa per recuperare il cavalletto sono riuscito a scattare pochissime immagini; peccato, perché lo spettacolo è stato (a detta di chi ha potuto goderselo interamente) davvero bellissimo. Dopo i fuochi d’artificio, dato che ormai avevo il Manfrotto con me, ho provato a fotografare la ruota panoramica: qualcosa di interessante è uscito, forse troppo da prima lezione di lunga esposizione, ma non mi posso lamentare. W LA BIRRA!