contatore gratis
L’orologio del Museo d’Orsay
POSTED ON 21 Lug 2024 IN Landmark     TAGS: travel, monument, museum

Museo d'Orsay /05

L’orologio del Museo d’Orsay gode da sempre di un’aura importante nei confronti del sottoscritto. Non so perché, non ricordo, devo aver visto qualche foto in passato, qualcosa che ha colpito la mia immaginazione. Sono andato a Parigi con il chiaro intento di riuscire a fotografarlo: ho programmato al secondo l’ora della visita per riuscire a godere delle ore migliori della giornata (fotograficamente parlando) all’interno del museo.

Tra il 1900 e il 1936 la gare d’Orsay fu un’importante stazione ferroviaria; dopo aver operato per molti anni con successo, all’inizio della seconda guerra mondiale fu utilizzata come centro di spedizione per i prigionieri. Cessò di fungere come stazione ferroviaria a causa del progresso tecnologico, che portò i treni ad aumentare di dimensione e di velocità, rendendoli inadatti ad operare nell’antica stazione. Solo nel 1977 fu presa la decisione di convertire la gare d’Orsay in un museo. La prima idea fu quella di abbattere il palazzo, ma l’edificio fu dichiarato monumento storico. L’interno ricorda ancora chiaramente una stazione ferroviaria e fu deciso di conservare l’orologio che nel tempo è diventato un vero e proprio simbolo di arte e cultura: un’icona del mondo moderno, assolutamente riconoscibile in ogni parte del globo.

Nella mia mente malata e fantasiosa avevo programmato di mettermi davanti, scegliere le condizioni di scatto migliori e, con tutta calma, scattare dalla posizione migliore per riprendere il celebre orologio. Ma il mondo ragiona in modo diverso dal mio cervello e quando sono arrivato al quinto piano del Museo d’Orsay sono stato accolto dalla folla: mal contate ci saranno state 100 persone in coda per scattare un selfie oppure una foto ricordo con l’orologio. Mi sono visto costretto a fare di necessità virtù e sfruttare il tempo fra uno scatto e l’altro dei visitatori per riuscire a trovare un momento, pochi istanti, libero. Che poi ho pensato che la silhouette delle persone non fosse così malvagia: ho spostato di 3 stop a sinistra e ho esposto per il mondo esterno; il risultato è una serie di foto che mettono in risalto l’orologio e la vista su Parigi. Per ottenere qualcosa di diverso avrei dovuto chiedere il permesso per scattare al di fuori dell’orario di apertura, magari poco dopo l’alba: e credo sia un permesso difficile da ottenere.

Museo d'Orsay /02Museo d'Orsay /03Museo d'Orsay /04

Museo d'Orsay /06Museo d'Orsay /07

Museo d'Orsay /01

Ogni uomo è un’isola
POSTED ON 21 Lug 2024 IN Beach     TAGS: travel, sea

Ogni uomo è un'isola

Boston Brass Quintet
POSTED ON 19 Lug 2024 IN Concert     TAGS: jazz

Boston Brass Quintet /01

Questa sera ho fotografo (e ascoltato) l’unica tappa italiana del celebre Boston Brass Quintet all’Auditorium Calvino-Paglieri di Fossano, un evento organizzato dalla Fondazione Fossano Musica …non solo musica d’Estate 2024. Il BBQ è forse il più conosciuto gruppo di Ottoni Americano, arriva da Boston (chi l’avrebbe mai detto) ed è composto da Josè Sibaja e Jeff Corner alla tromba, da Chris Castellanos al Corno, da Domingo Pagliuca al Trombone e infine da William Russell alla Tuba (il giovane del gruppo). Io personalmente ho adorato la bellezza del corno, ho un debole. Domingo Pagliuca non nasconde le proprie origini italiane e ha spiegato nella nostra lingua tutti i pezzi del gruppo traducendo le parole dei propri compagni di avventura. Una delle caratteristiche fondamentali del Boston Brass Quintet è la simpatia: riescono a intrattenere il pubblico giocando e scherzando fra di loro per tutta la durata del concerto. E a tratti diventa uno spettacolo di cabaret.

Fotograficamente parlando non c’è molto da dire e raccontare, purtroppo l’ambientazione in questo tipo di eventi non è molto diversa da un pezzo all’altro e, dopo qualche primo piano, ho cercato soprattutto di non disturbare il pubblico (e l’operatore video) tenendomi a debita distanza. Mi sono concesso solo un fuori programma e sono andato sotto il palco per qualche scatto alternativo sfruttando la magia del fish-eye: non ho resistito alla tentazione. Ovviamente le foto servono subito e quindi ho passato la notte in camera chiara, uno strappo alla regola dell’ozio e del procrastinare che cerco sempre di seguire fedelmente.

Boston Brass Quintet /02Boston Brass Quintet /04

Boston Brass Quintet /05Boston Brass Quintet /06Boston Brass Quintet /07

Boston Brass Quintet /08Boston Brass Quintet /09

Boston Brass Quintet /10Boston Brass Quintet /20Boston Brass Quintet /21

» CONTINUA A LEGGERE «

Gip nel televisore
POSTED ON 16 Lug 2024 IN Reportage     TAGS: URBEX

Gip nel televisore /06

Gip nel televisore e altre storie in orbita è un libro, decisamente celebre, del grande e compianto Gianni Rodari. Lo ricordo come il mio primo libro, cioè il primo libro che io abbia mai letto: se non ricordo male proprio nel 1980, in occasione della morte dello scrittore. Si tratta di un libro del 1967, un racconto di fantascienza per ragazzi decisamente in anticipo sui tempi: Gianni Rodari era quello che adesso chiameremmo visionario. E quando sono entrato in questa cascina abbandonata mi è subito tornato in mente, perché il libro parla di un bambino che entra dentro un televisore (vaghi ricordi di infanzia) e il televisore in una stanza di questa cascina mi ha ricordato proprio la copertina di quel libro. Strani collegamenti della memoria, non pensavo a Giampiero Binda (detto GIP) da almeno 20 anni: il libro dev’essere ancora nascosto in soffitta; andrò a cercalo per farlo leggere a mia figlia.

È stata un’esplorazione in solitaria, come dico io per recuperare: era pieno inverno, faceva un freddo terribile e mi ricordo che per arrivare in questa cascina si deve scollinare una piccola salita, e questa salita, ripida, era ricoperta di merda di mucca congelata: dovevo proprio evitarla per riuscire a salire perché era ovunque. Dall’esterno non sembra molto invitante, il tipico cascinale di campagna piemontese, oltretutto in condizioni molto disastrate. Però quando si entra si scoprono una serie di piccoli tesori: una stanza con un camino bianco, la macchina da cucire, le rovine, i piccoli oggetti. Nasconde una bellezza che a prima vista non si comprende dall’esterno; e poi ci sono questi televisori a valvole e transistor, tipici del secolo scorso. Quello che mi ha sorpreso maggiormente è quello piccolo, sopra una catasta di legna, ed è proprio quello che mi ha ricordato la copertina del libro di Rodari.

Gip nel televisore, non avrei potuto dare altro nome, è una di quelle location urbex che non sembrano così interessanti e in effetti non lo sono. Sembra lapalissiano. Ma poi quando guardi le immagini scopri che le foto sono attraenti, nascondono una vera e tangibile anima urbex che magari altri posti, più famosi e celebrati, non hanno. E’ il fascino di queste cascine abbandonate, che sembrano non offrire nulla, ma che in realtà sono piccoli tesori nascosti.

Gip nel televisore /11Gip nel televisore /04

Gip nel televisore /26Gip nel televisore /07Gip nel televisore /08

Gip nel televisore /09Gip nel televisore /10

Gip nel televisore /01Gip nel televisore /03Gip nel televisore /12

» CONTINUA A LEGGERE «

Silenzio Sofisticato
POSTED ON 14 Lug 2024 IN Details     TAGS: nature, abstract, backlight, tele

Silenzio sofisticato

Eristalinus sepulchralis su Rudbeckia fulgida
POSTED ON 13 Lug 2024 IN Macro, Animals     TAGS: nature, flowers

Eristalinus sepulchralis su Rudbeckia fulgida