La casa di Orazio e Lucrezia

POSTED ON 9 Gen 2024 IN Reportage     TAGS: URBEX

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Ci sono diverse motivazioni che mi spingono sempre con maggiore frequenza nella fotografia urbex e non sono semplici da descrivere. La prima forza che mi muove è sicuramente la fotografia: in questo genere, per certi versi molto complicato, è possibile trovare sempre nuovi stimoli e nuove prospettive. È fotografia di interni, di architettura, ma con un fascino vintage e decadente che rende l’urbex quasi uno stile di vita, vorrei usare la parola ribelle, ma forse sto esagerando.

Il secondo motivo è sicuramente la scoperta, la storia che si nasconde dietro ad ogni avventura in luoghi abbandonati. E la storia di Orazio e Lucrezia è intrigante, malinconica, straniante, triste. La si intuisce, la si comprende e si entra in sintonia con loro anche se non sono più parte del nostro mondo ormai da tempo. È come quando ci si innamora di un film e si vorrebbe diventare amici dei personaggi di quella pellicola. Con Orazio e Lucrezia si prova una sensazione simile, ma loro sono reali e si impara a conoscerli osservando la loro vita, la loro casa, quello che hanno lasciato nel tempo senza che nessuno potesse custodire il loro lascito. Viene anche definita La Villa del Bersagliere, non sono riuscito a capire se ci siano della verità nella definizione, ma sicuramente qui viene raccontata la perdita di un figlio e si impara a conoscere la tristezza e il dolore che hanno accompagnato la seconda parte del secolo scorso. È un insieme di ricordi e malinconia che, pur senza conoscerli, fanno amare i protagonisti di questa storia, tratto da una storia vera si dice al cinema, quasi a volerli abbracciare se fossero ancora qui.

Fra queste mura abbiamo scattato in silenzio, sottovoce, con un rispetto ancora maggiore in confronto ad altre esplorazioni. Perché certi messaggi, conservati con estrema cura per anni, fanno scendere le lacrime dagli occhi e ti lasciano dentro una sensazione di empatia non semplice da descrivere. Quando siamo usciti il nostro cuore era contrariato e felice, ma colmo di un’aurea indecifrabile di emozioni e suggestioni positive. Ma quello che sorprende è che probabilmente è solo immaginazione, tentativi di pochi minuti per decifrare un codice che richiederebbe un’analisi molto più approfondita: sono fantasie che si possono elaborare e diventare una sorta di realtà. La nostra realtà aumentata ed è questo rende incredibile questo viaggio. E voglio chiedere scusa a Orazio e Lucrezia per aver osservato, come in un film, la loro vita, ma mi sento di mandargli un abbraccio perché in questi pochi minuti gli ho voluto bene. Davvero. Sembra impossibile, ma è così.

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Hot air balloon from far away

POSTED ON 8 Gen 2024 IN Reportage     TAGS: EVENT, balloons, tele

Hot air balloon from far away

Non è ancora il momento di abdicare e parlo sempre di mongolfiere, anche se non era mia intenzione. Domenica mattina, causa vento e cielo pessimo, si sono alzati in volo libero (quindi senza competizione) pochissimi palloni. Io sono andato in Garzegna, una zona un po’ esterna a Mondovì, per fotografare con il tele la torre del Belvedere (e magari una mongolfiera). Non sono riuscito, normale amministrazione, ma ho comunque scattato a 500mm con la R7 (quindi equivalente 800mm) questa foto della The Power of Fire di Paolo Bonanno che sorvola le montagne innevate. Apparentemente, effetto del tele. È la foto con la più lunga focale che io abbia mai scattato, comunque pubblicato. Sono rimasto sorpreso dalle qualità di quest’ottica che grazie allo stabilizzatore interno (5 stop), unito all’IBIS della R7, permette scatti a mano libera altrimenti impossibili: anche con zoom al 100% la nitidezza della mongolfiera (non saprei definire la distanza comunque era molto lontana) è impressionante. Può sembrare, ma non è una desaturazione selettiva.

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POSTED ON 7 Gen 2024 IN Reportage     TAGS: EVENT, balloons

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Purtroppo anche domenica niente voli e niente competizione. Il vento forte e la minaccia incombente di pioggia hanno consigliato alla direzione di gara di sospendere il Raduno Internazionale dell’Epifania. Purtroppo anche questa volta non è stata un’edizione fortunata dal punto di vista metereologico. E quindi mi sono divertito a controllare nuovamente le immagini del giorno della Befana e ne ho scelto ancora 8 degne di essere pubblicate. Non sono molto diverse nella sostanza da quelle che ho pubblicato ieri, ma credo meritino una piccola ricompensa. E ci vediamo al #RAIE25. Speriamo.

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Night Glow -Mongolfiere e DJ Aladyn-

POSTED ON 7 Gen 2024 IN Reportage     TAGS: EVENT, balloons, nocturne

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Ieri sera è andato il scena lo spettacolo del Night Glow e come tutti gli anni il pubblico è arrivato numeroso nonostante il buio e il freddo. È cambiato però il genere, dopo due anni a ritmo di Rock (School of Rock e Stranger Things) è salito in console Aladyn direttamente da Radio DJ e, giocoforza, sono cambiati musica e ritmi. Questa scelta ha reso difficile il lavoro del povero fotografo che si è ritrovato a combattere anche con il ritmo sincopato (scusate se non è il termine corretto) della musica dance moderna oltre che con il buio, le alti luci, il movimento delle mongolfiere, la posizione, i tempi tecnici. Il tutto significa no treppiede, no flash, ma solo comprensione della luce e combinazione iso/diaframma/tempo decisamente variabile e complicata. Ho scelto di fotografare in manuale (come sempre nei casi impossibili per l’esposimetro), impostando il tempo minimo (1/100) per evitare il mosso, diaframma a tutta apertura (fuoco a infinito con il grandangolo a f/2,8) e ISO al minimo indispensabile (800-1600). Ho preferito sottoesporre decisamente perché sapevo che altrimenti le luci delle fiamme mi avrebbero bruciato l’esposizione, un po’ come la luna che nel buio illumina più di quanto ci si possa aspettare. Nella foto di DJ Aladyn invece ho cambiato ottica (40mm), ho impostato a f/1.8 per sfuocare lo sfondo e scelto un’esposizione a metà, ma ho comunque sottoesposto facendo in modo che le mongolfiere rimanessero poco sovraesposte e il soggetto in primo piano fra l’ombra e la luce: poi in post ho leggermente alzato le ombre senza cadere nel rumore e lavorato sui colori in primo piano. Oggi sono particolarmente noioso, me ne rendo conto, ma l’anno prossimo (oppure in occasioni simili) questo post mi servirà come utile promemoria. :-)

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Landing

POSTED ON 7 Gen 2024 IN Reportage     TAGS: EVENT, balloons

Landing

In questa foto l’amico fotografo Valerio Giraudo vola (nell’immagine in realtà è prossimo al rientro a terra) con il Maradona delle Mongolfiere al secolo Paolo Bonanno. E tutte le volte che sento pronunciare questo paragone dalla speaker della manifestazione immagino Paolo fare gli scongiuri in modo poco ortodosso: ma non era meglio il Messi delle Mongolfiere?

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POSTED ON 7 Gen 2024 IN Reportage     TAGS: EVENT, balloons

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Raduno Mongolfiere Mondovì #RAIE24

POSTED ON 7 Gen 2024 IN Reportage     TAGS: EVENT, balloons

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Dopo un venerdì di attesa finalmente è arrivato il momento del primo decollo per le mongolfiere che quest’anno animano il raduno dell’Epifania di Mondovì, la più importante manifestazione italiana dedicata ai palloni aerostatici. La neve scesa per tutta la giornata di ieri ha bloccato il primo giorno di voli, ma ha reso la scenografia decisamente più accattivante imbiancando le montagne che circondano la città. Quest’anno i piloti che partecipano al raduno sono 30 e oltre ai soliti celebri campioni locali (Paolo Bonanno, John Aimo, Davide Morando e Paolo Oggioni) saranno presenti piloti proveniente da tutta Europa. Fra le forme speciali, che da sempre attirano la curiosità degli spettatori più giovani, quest’anno possiamo ammirare una dolcissima coppia di pinguini, l’Unicorno Lulù e per la prima volta in Italia l’olandese volante, un veliero di ben 35 metri. Domani, tempo permettendo, è prevista un’altra giornata di voli alle 8.30 e alle 14.30.

Questa mattina, dopo una veloce colazione al bar del Balloonporto, sono subito partito alla volta del campo di partenza. Freddo importante, ma questo ha reso ghiacciata l’erba impedendo la formazione di fastidioso fango (mio acerrimo nemico). Ho fotografato le partenze, qualche ritratto, qualche foto dal basso, quindi sono tornato al solito tetto per fotografare le mongolfiere in volo. Ovviamente il vento girava verso la scenografia peggiore e purtroppo i risultati si vedono. Nel pomeriggio invece sono rimasto tutto il tempo nella zona di decollo perché la direzione di Eolo (maledetto) era ancora la stessa del mattino. Purtroppo nel pomeriggio il fango era presente e decisamente fastidioso. Dopo una pausa di post-produzione in sala stampa ancora di corsa per fotografare la Night Glow, ma questa è un’altra storia che vi racconterò domani… È che sono un po’ di fretta in queste ore e non ho avuto il tempo di respirare. Le foto sono in ordine praticamente casuale; un’ultima curiosità: ho scattato con 2 macchine fotografiche e 6 diversi obbiettivi. Domani provo ad aggiungere qualcosa. :-)

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Stop Fucking Wars

POSTED ON 6 Gen 2024 IN Reportage     TAGS: EVENT, balloons

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La magia di un bacio

POSTED ON 5 Gen 2024 IN City & Architecture     TAGS: nocturne, flash, snow

La magia di un bacio

Titolo completo dell’opera: La magia di un bacio, sotto la neve, a Piazza. Ho scritto opera in modo un po’ pomposo perché in questi giorni, discutendo di fotografia, sento tanto parlare di artisti e opere, ho quindi deciso di salire anche io sul carro (infatti sui social, caso eccezionale, la foto è firmata).

La genesi di questa immagine ha una storia che merita di essere raccontata: sono a Piazza, che poi è il rione più bello di Mondovì, e aprendo le finestre mi accorgo dello spettacolo che la neve regala attraverso le luci del mapping natalizio. Non perdo tempo: afferro la macchina.foto con il grandangolo luminoso (sempre pronta), aggancio il flash (con la neve un piccolo lampo serve per illuminare i fiocchi in primo piano) e mi lancio in strada.

L’atmosfera è meravigliosa, un ragazzo suona il piano sotto i portici, la neve scende lenta e colorata, le persone guardano in aria come circondate da un’aurea di estasi. Salgo sui gradini della Chiesa della Missione per trovare un punto di vista alternativo e mi accorgo di due ragazzi che, abbracciati, camminano a una ventina di metri da me in mezzo alla neve. Non sono timido e grido ad alta voce: “Ciao, scusa, siete fidanzati? Potete darvi un bacio romantico per una foto?”. Ho dovuto dirgli di smettere altrimenti avrebbero limonato tutta la sera. Nel frattempo passano due signori più anziani e mi gridano, con malcelata ironia: “Dobbiamo baciarci anche noi?”. È un gesto d’amore, perché no?

La neve a colori

POSTED ON 5 Gen 2024 IN City & Architecture     TAGS: nocturne, flash, snow

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RAIE 2024 si parte!

POSTED ON 5 Gen 2024 IN Reportage     TAGS: EVENT, balloons, nocturne

Raduno Epifania 2024 -SI PARTE- /03

L’Epifania tutte le feste le porta via, ma tutti gli anni ci porta in dono il Raduno Aerostatico Internazionale, quest’anno giunto alla 34ª edizione. In serata si è svolta la consueta sfilata con presentazione degli equipaggi, come sempre nella meravigliosa cornice di Mondovì Piazza che quest’anno ricorda l’evento con uno splendido mapping immersivo dedicato proprio alle mongolfiere. Certo non potevo mancare, l’atmosfera ammetto era intrigante, ma non ero adeguatamente motivato e mi sono limitato al minimo indispensabile (oltre a salutare tutti gli amici fotografi arrivati nel monregalese da ogni parte del Piemonte). Ho scelto tre foto, non certo un reportage completo dell’evento, ma credo che siano sufficienti per apprezzare e comprendere il mio punto di vista. Se il meteo sarà clemente, ma purtroppo non sembra, da domani proverò a documentare i tre giorni di questo attesissimo raduno. À bientôt (ci sono tanti francesi qui).

Raduno Epifania 2024 -SI PARTE- /01Raduno Epifania 2024 -SI PARTE- /02

Simple thoughts

POSTED ON 4 Gen 2024 IN Portrait     TAGS: MODEL, beauty, outdoor, flash, 50ne

legami

Tieniti stretto le persone con cui puoi essere chi sei senza fingere mai.
– Anonimo

Unexpected

POSTED ON 3 Gen 2024 IN Portrait     TAGS: MODEL, beauty, outdoor, flash, 50ne

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Villa del Cacciatore -Madonne e Calendari-

POSTED ON 2 Gen 2024 IN Reportage     TAGS: URBEX

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Viene definita Villa del Cacciatore per una cartuccia e un cinturone da caccia che si trovano nella sala da pranzo. Io avrei scelto un altro nome, perché la prima cosa che salta all’occhio e l’enorme quantità di calendari sparsi per tutta la casa e che coprono un arco temporale di circa 24 anni (1979-2003), anche se la stragrande maggioranza è relativa ai primi 2000. E poi, ma questo capita in tanti luoghi abbandonati, non si può non notare la presenza invadente -eccessiva- di simboli cattolici in tutte le stanze: crocefissi, foto, santini, un vangelo, la madonnina con l’acqua di Lourdes, madonne vari, almeno 3 pontefici, Gesù, il suo cuore e diversi santi.

Ma senza considerare queste ingombranti oscenità (ci sono anche tante bottiglie liquori e un paio di spille della Lega Nord) quello che colpisce di questa Villa è il totale stato di abbandono corredato da un silenzio e da un senso di tranquillità che in altri luoghi non ho riscontrato. Se il riferimento temporale fornito dai calendari è reale (e non ho motivo di pensare il contrario) fra queste pareti non metteva piede nessuno da oltre 20 anni e il tempo ha portato avanti la sua opera di distruzione senza intralcio. La tappezzeria che si scolla, l’intonaco che cade a pezzi sui mobili e sui pavimenti, lo spesso strato di polvere e la presenza di tutti gli oggetti di una vita raccontano tanto e non lasciano spazio a dubbi e incertezze.

Se dovessi stilare una classifica sulla qualità fotografica delle mie esplorazioni urbex credo che la Villa del Cacciatore potrebbe tranquillamente ambire al podio. Ho selezionato qualcosa come 73 foto, non sono riuscito a scartare niente, e credo che riescano a raccontare in modo pressoché completo la situazione e la storia di questa incredibile casa. Perché qui dentro il rischio è davvero di perdersi nei dettagli e negli oggetti, perché si percepiscono l’emozione e la tradizione che il secolo scorso hanno rappresentato per il nostro paese. E poi quando siamo usciti… ma no, è un’altra storia che non voglio raccontare. Non ancora almeno.

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IlluminoPiazza

POSTED ON 1 Gen 2024 IN City & Architecture     TAGS: EVENT, Xmas, nocturne

illuminopiazza

Il primo dell’anno provo sempre a scattare una foto da pubblicare -quasi- in tempo reale. Ma oggi no, non ho nessuna intenzione di sfidare pigrizia e mal di testa, e quindi propongo uno scatto di archivio, ma molto recente: Mondovì Piazza illuminata dal mapping immersivo natalizio che quest’anno è dedicato alle mongolfiere. Mi piace utilizzare quest’immagine perché Mondovì Piazza è un po’ il presente e, soprattutto, il futuro del mondo conosciuto, da qui si dipana la strada che porta al nuovo che avanza. E buon anno a tutti Voi.

Best of 2023

POSTED ON 30 Dic 2023 IN PhotoBlog

L’anno scorso presagivo un 2023 molto difficile, ed in effetti lo è stato, ma per motivi diversi da quelli che immaginavo. Nel resoconto fotografico dell’anno che volge al termine però non voglio cadere nella trappola, non voglio parlare di problemi personali. Anche perché, nonostante tutto, il tempo che dedico alla mia passione più importante (ne ho troppe) è in costante aumento e negli ultimi 12 mesi ho pubblicato la bellezza di 305 articoli, quasi uno al giorno, ed è ovviamente un record. Nel mio piccolo/grande mondo dedicato all’immagine sono accadute diverse cose: ho aperto uno spazio fotografico personale (credo sarà argomento importante nel 2024), ho comprato e venduto attrezzatura, sono arrivato secondo in 4 concorsi (primo mai), ho aggiunto al mio corredo un tele importante, un obbiettivo macro di ottimo livello, un supergrandangolo, un cinese dalle bolle magiche (che devo ancora testare sul campo) e, ultimo ma non ultimo, ho aggiunto una nuova macchina fotografica: la Canon EOS R7, perché sentivo la necessità di un sensore più reattivo e veloce.

Ma quali sono le tappe più importanti di questo 2023? È successo un po’ di tutto: crisi, ripartenze, pianti, mostre, eventi, escursioni, storie. Ho viaggiato, quello si, ma se dovessi definire la mia fotografia dell’anno appena trascorso non saprei da dove iniziare, non ho una memoria facile di quanto mi è accaduto. Sicuramente l’urbex è sempre un elemento forte, ma se dovessi definire un secondo tema portante avrei tante difficoltà. Mi sono regalato un viaggio fotografico in Islanda (per festeggiare i miei primi 50 anni), sono partito alla volta di Verona per assistere al concerto della fantastica Lindsey Stirling, ho portato mia figlia a Eurodisney (è un regalo che le avevamo promesso da tempo) e ho girato l’Italia alla ricerca di meraviglie abbandonate e non.

Come sempre sono 12 foto scelte in ordine cronologico. C’è la mia prima volta alla Baio di Sampeyre, la cappella della Sacra Sindone (un altro piccolo desiderio che ho realizzato), un ritratto, tulipani, arte funeraria, tre spot urbex di prestigio, nessuna foto in bianco e nero (per il secondo anno consecutivo). Dell’Islanda avrei potuto aggiungere altre immagini, la pulcinella di mare oppure la meravigliosa Skogafoss, ma non potevo monopolizzare e quindi ho scelto la Diamond Beach e la cascata che più mi ha impressionato: Seljalandsfoss. Ho inserito anche una macro-fotografia: non sono un esperto, ma nel prossimo anno mi piacerebbe crescere in questo settore. E quali sono le aspettative e i buoni propositi per il 2024? E difficile rispondere: vorrei un po’ di tranquillità, un anno lineare e stabile, ma in crescita progressiva. Nel cassetto ho ancora almeno un paio di desideri: mi piacerebbe viaggiare con la macchina fotografica e vorrei, e lo vorrei tanto, la fine della moda del risvoltino, che davvero non ce la posso più fare di vedere ‘sta gente con i pantaloni a metà polpaccio.

Ritorno in Paradiso

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