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LOccasione
POSTED ON 13 Nov 2024 IN NeverSleep

LOccasione

Capita che mi scriva una band di musica rock/folk e mi chieda l’autorizzazione per usare una mia immagine per la loro promozione; e per l’occasione cambia anche nome. Si tratta di una foto della celebre discoteca Excalibur, in Toscana, una di quelle enormi cattedrali del ballo ormai dimenticate. E trovo la cosa interessante e piacevole. Loro sono LOccasione e vi invito a seguirli sui loro canali social e magari, se siete in zona, anche dal vivo. :-)

LOccasione ha radici tra la Toscana e la Campania; un progetto originale carico di energia, che coniuga la musica d’autore con sonorità che vanno dal folk-rock alla world music.

Il letto verde dimenticato
POSTED ON 12 Nov 2024 IN Reportage     TAGS: URBEX

Il letto verde dimenticato /07

Devo ammettere che nell’ultimo periodo raramente sono rimasto deluso dalle mie fotografie. Ho sempre trovato errori e mancanze, ma comunque sono sempre riuscito a sbarcare il lunario per arrivare almeno alla risicata sufficienza. Questa volta no, riguardando le foto di questa bellissima cascina abbandonata mi sono accorto di aver sbagliato tutto quello che si poteva sbagliare: tagli imprecisi, punti di ripresa assurdi e, soprattutto, un errato calcolo dell’esposizione e del contrasto. È vero che la giornata e l’orario non mi hanno favorito (metà pomeriggio di una delle giornate più lunghe dell’anno), ma avrei dovuto calcolare in modo più efficace l’esposizione e sottoesporre maggiormente. La luce che entra dalle finestre è bruciata, troppo forte, rende le foto difficili da osservare e mi ha costretto a un complicato lavoro in post.

Mi piace immaginare che questo letto sia un regalo alla coppia di sposi che una volta abitava questa dimora oramai abbandonata. Un letto speciale regalato da qualcuno che gli voleva bene e voleva che avessero un luogo unico dove amarsi.

Peccato perché questa esplorazione presentava diversi spunti interessanti, a cominciare dalla stanza più iconica e conosciuta: una camera da letto meravigliosa, con l’edera che arriva al centro della storia e conferisce un’anima verde, il colore principale del mondo, a tutto l’ambiente. Lorena ha immaginato un regalo di nozze, un piccolo paradiso dove perdersi e dimenticare la fatica, io sono meno poetico e ho preferito lamentarmi della luce troppo forte che entrava dalla finestra. Un giorno vorrei tornare, magari in inverno, non è così impossibile. Nebbia permettendo. :-)

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Il colore principale del mondo
POSTED ON 12 Nov 2024 IN City & Architecture     TAGS: URBEX, church

Il colore principale del mondo

Il verde è il colore principale del mondo, e ciò da cui nasce la sua bellezza.
– Pedro Calderon de la Barca

Stazione AV Mediopadana
POSTED ON 11 Nov 2024 IN Reportage, City & Architecture     TAGS: travel, monument

Stazione AV Mediopadana /01

Ci sono passato tante volte davanti percorrendo l’autostrada e tutte le volte iniziava il canto di guerra: “Calatrava Calatrava Calatrava”. Un ricordo di gioventù quando a Valencia ci fermammo ad ammirare il famoso Pont de l’Exposició opera del genio dell’architetto spagnolo. Eppure non ero mai riuscito a fermarmi per fotografare l’opera di uno dei grandi maestri dell’architettura mondiale. La zona è celebre proprio per essere interamente progettata da Santiago Calatrava e quando si entra a Reggio Emilia sembra di essere in un mondo decisamente futuristico.

La struttura che accoglie i viaggiatori è stata progettata dall’architetto spagnolo Santiago Calatrava ed è parte integrante di un importante progetto che modifica radicalmente tutta l’area a nord della città, rendendola porta d’accesso principale e più prestigiosa. Insieme al sistema di ponti a vela che sovrastano l’autostrada del Sole, anch’essi progettati dall’architetto valenziano, e al nuovo casello autostradale, forma il nuovo complesso estetico e funzionale di Reggio Emilia. L’edificio è caratterizzato da un design futuristico che prevede la ripetizione, venticinque volte, di un modulo di lunghezza pari a 25,40 metri composto dalla successione di tredici differenti portali in acciaio, distanziati tra loro di circa un metro. Tale sequenza, lunga complessivamente 483 metri, genererebbe un effetto di movimento pari a quello di un’onda dinamica. L’originario primo progetto a vela è stato sostituito da quello a onda anche per meglio distinguere l’opera dai ponti; tuttavia l’intero progetto è ancora conosciuto con il nome non ufficiale di Le vele di Calatrava.

Quando sono arrivato ho subito percepito che qualcosa non funzionava: nessuna macchina nel parcheggio, niente treni, niente persone. Ho iniziato a fotografare nel silenzio più assoluto, quasi irreale, il caldo era tremendo. Sono salito nella zona dei treni (ma di treni manco l’ombra), ho fotografato il vuoto della stazione, ero sorpreso, mi guardavo intorno e non capivo: come in un film distopico di fantascienza. Mentre tranquillamente camminavo lungo la banchina spunta dal nulla un funzionario/operaio, mi ferma in modo perentorio e mi chiede il motivo della mia presenza. Io rispondo in modo semplice e lineare: “Scatto qualche foto”. Mi viene fatto gentilmente notare (non troppo gentilmente a dire il vero) che la stazione è chiusa per lavori di ripristino e che l’accesso è vietato: rispondo che sono entrato dalla porta principale spalancata e che non c’è nessun divieto di accesso, ma comunque mi allontano chiedendo scusa per la mia presenza. In effetti davanti all’entrata era presente un piccolo cartello che indicava il fermo della stazione nella settimana di ferragosto per manutenzione. In urbex ho ricevuto meno rimproveri. Comunque ringrazio perché, grazie a un colpo di fortuna insperato e insolito, ho fotografato la stazione deserta e non credo potrà succedere un’altra volta. Meglio così.

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Il palazzo lacerato
POSTED ON 10 Nov 2024 IN Reportage     TAGS: URBEX

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Questa villa/castello/palazzo ha una serie di nomi da far invidia a un calciatore brasiliano. È nella mia personalissima mappa da tempo immemore come Castello Cromo Terapia e sinceramente non ricordo l’origine di questa misteriosa definizione. Lorena l’ha chiamata La Villa addormentata nel bosco, altri la Villa del Dottore immagino per una specie di lettino presente nelle cantine (che ho preferito non fotografare), altri ancora la casa di Alex. Per evitare il copia & incolla ho trovato un nome diverso, che mi è sembrato giusto al primo impatto: il Palazzo Lacerato.

Per tanti aspetti è quello che nel mondo urbex viene definito vuotone, ma osservando bene nasconde qualcosa di bello, di incantevole. Perché con un po’ di calma è possibile scoprire l’anima di questo luogo abbandonato da molto tempo, che dalla posizione, e da una torretta ancora ben visibile, mette in evidenza le stimmate del castello.

Quello che mi ha sorpreso maggiormente è l’incredibile bagno, ormai completamente distrutto, che permette di immaginare una poesia sopra le righe. Quando mi sono posizionato con la fotocamera e il treppiede davanti a quella vasca in muratura, con le piastrelle rosa e la vista sul parco (ormai una foresta), ho davvero immaginato qualcosa di estremamente emozionante e poetico. E come ho già spiegato tante volte la meraviglia è negli occhi di chi guarda; per molti questo palazzo lacerato, abbandonato, distrutto, non significa nulla, per il sottoscritto è stata una scoperta da condividere, un momento importante, un atto di fede.

La vera bellezza risiede nell’anima, non nelle apparenze.
– Lorena Durante

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Il tempo è una scusa
POSTED ON 9 Nov 2024 IN Details     TAGS: travel, cemetery

Il tempo è una scusa

Il tempo è una scusa. Quando si ama una cosa il tempo lo si trova.
– Dacia Maraini