POSTED ON 12 Set 2022 IN
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POSTED ON 17 Apr 2021 IN
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Questo pomeriggio si corre la decima edizione della Sunset Running Race; mi era balzata in testa la malsana idea di navigare verso Prato Nevoso (per fotografare, non certo per correre), ma la pigrizia e qualche impegno famigliare mi hanno costretto a desistere. Ho sopperito alla nostalgia riguardando le immagini del 2018 che purtroppo, causa condizioni climatiche decisamente avverse, sono terribili (cioè, non si vede niente per la nebbia). Però ho trovato queste due immagini scattate all’arrivo che ritraggono il velocissimo Fabio Cavallo, che se non ricordo male arrivò secondo. E le trovo almeno interessanti. Anche quest’anno il podista chiusano sarà ai nastri di partenza e fra i favoriti alla vittoria finale: in bocca al lupo, e magari ci vediamo il prossimo anno (potrei correre e fotografare contemporaneamente)(con pessimi risultati in entrambe la categorie).
POSTED ON 16 Mar 2021 IN
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POSTED ON 12 Gen 2020 IN
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Non so come dirvelo, mi mancano le parole, ho un nodo in gola che mi blocca la tastiera. Credo che l’unico modo sia quello di andare dritto al punto, al nocciolo della questione, alla notizia: purtroppo questo è l’ultimo post dedicato al 32esimo raduno dell’Epifania. Sigh. Immagino le urla di traggedia, ma dovrete farvene una ragione: da domani non vedrete più foto di mongolfiere. Basta. Che forse hanno rotto i palloni, d’altronde ne ho pubblicato solo 45 questa settimana. Ma le mongolfiere a Mondovì volano tutto l’anno, nessuna disperazione. E ci vediamo nel 2021.





POSTED ON 9 Gen 2020 IN
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POSTED ON 7 Gen 2020 IN
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POSTED ON 5 Gen 2020 IN
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Le mongolfiere, con il loro vagare nel cielo, portano più a un destino che a una destinazione.
– Fabrizio Caramagna
POSTED ON 5 Gen 2020 IN
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POSTED ON 7 Gen 2019 IN
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Devo ammettere che il concetto di mongolfiera inizia a suonarmi strano. Al primo raduno il mio sguardo era allucinato, come un bambino la mattina di Natale, ed è la stessa emozione che ho letto negli occhi di mia sorella al suo primo evento del genere. Questa mattina mi sembrava di essere nella normalità più assoluta, quasi una routine e quando la meraviglia diventa fisiologica è davvero un passo importante: non sapevo cosa fotografare perché tutto mi dava l’impressione del già visto. Cartoline e tramonti, invece erano mongolfiere (alcune anche davvero particolari) che si gonfiavano e danzavano nel cielo: e non è roba di tutti giorni. Dal punto di vista fotografico non ho avuto fortuna: tempo splendido, ma cielo troppo limpido (nuvole scenografiche nemmeno l’ombra) e correnti in direzione Cuneo, quindi niente foto a ridosso di Mondovì. Mi sono dedicato soprattutto al gonfiaggio e alla storia a terra privilegiando alcuni aspetti della vita da mongolfiera che trovo interessanti: quando si riesce ad entrare dentro al pallone e si possono scattare foto dalla gola i risultati sono sempre importanti. Ho scattato con almeno 4 obbiettivi diversi utilizzando il 70/200 moltiplicato (1.4x) e muovendomi in assoluta libertà in piazza Europa: la quantità di gente presente al raduno (il 31esimo) è stata davvero impressionante. Successo che definire clamoroso è riduttivo. Ho scelto 25 foto, non sono completamente soddisfatto delle scelte artistiche, ma la qualità tecnica mi sembra buon livello. Al prossimo anno.


















La sensazione che provo? Quella di galleggiare nell’aria. Ma soprattutto, l’emozione di riuscire a sfruttare il vento, che non si vede: è come se fossi una nuvola, che può salire e scendere nel cielo.
– John Aimo






POSTED ON 6 Apr 2018 IN
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POSTED ON 19 Mar 2018 IN
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Fra i partecipanti alla massacrante Inferno Run di ieri mattina a Prato Nevoso spiccava il nome di Marina Graziani, Ex Velina di Striscia la Notizia per tre anni, dal 1997 al 1999. Lei è un’appassionata di corsa e già la sera precedente si era presentata alla partenza della Sunset Running (anche questa in mezzo alla neve). Nonostante fosse circondata da curiosi e fotografi sono comunque riuscito a scattarle una foto prima della partenza della sua batteria. Doveroso. :-)
POSTED ON 19 Mar 2018 IN
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Fotografare la Inferno Run è stata un’impresa davvero ardua che ha messo a dura prova le mie capacità di resistenza agli agenti atmosferici. Il motto della manifestazione è Run like hell, ma dopo questa mattina mi sento di aggiungere anche Photograph like hell. Sono arrivato a Prato Nevoso dopo un viaggio difficile sotto la fioca, giunto alla partenza la situazione non presagiva niente di buono: neve forte, ghiacchiata, insistente, fastidiosa. E tanta musica rock di ottimo livello. Il maltempo non ha però fermato la macchina organizzativa e tantomeno gli atleti giunti numerosi nonostante le previsioni. Mi sono sistemato lungo il percorso e ho cercato di fotografare più ostacoli possibili: il filo spinato, il salto nella neve fresca, le corde con la campanella, i salti. E devo ammettere che nonostante il freddo e la fatica (ho percorso diversi tratti di corsa con scarpe da montagna e zaino) mi sono davvero divertito. La neve che scendeva dal cielo ha aggiunto quel pizzico di clima da tregenda che in una corsa di questo tipo può fare la differenza. Anche a livello di immagini. Fotografare nella neve in queste condizioni è difficile e l’esposimetro tende ad impazzire: si va a sensazione ed esperienza. Ho controllato che il tempo fosse sempre di almeno 1/400 (per evitare il mosso) e ho sovraesposto di uno stop per evitare che gli atleti rimanessero troppo sottoesposti (con le logiche conseguenze in fase di post). Ho salvato 320 foto (non sono poche) e queste sono le mie 24 preferite, la copertina è solo didascalica.







Devo ringraziare la mia attrezzatura: il LowePro Flipside Trek BP 450 AW ha retto alla grandissima e nonostante due ore di neve incessante è arrivato a casa appena umido proteggendo il mio corredo fotografico al meglio. E anche la tropicalizzazione di mamma Canon ha fatto il suo sporco dovere: nonostante la macchina e l’obbiettivo fossero bagnati, e non poco, è bastato un colpo di straccio e tutto è tornato perfetto. Incredibile.


















Arte circense oppure sport. Non saprei come definire lo slacklining: sicuramente è un esercizio, molto impegnativo, di equilibrio. Loro, questi funamboli che camminano sul filo, lo definiscono uno sport e probabilmente hanno ragione da vendere. Mi sono capitati sotto tiro domenica scorsa in via Roma a Torino: sono Torino sul filo, un’associazione sportiva dilettantistica affiliata UISP e riconosciuta dal CONI. E’ stato un colpo di fulmine fotografico: mentre mia figlia si esercitava (e si divertiva) sulla slackline messa a disposizione dei bambini, io non ho perso tempo e mi sono avvicinato il più possibile per fotografare questi appassionati dell’equilibrio. Immancabile tutta apertura (a f/1.2) favorita dalla luce che iniziava a calare (ma comunque 50 ISO). Adesso mi piacerebbe tirare (si dice così?) una slackline fra la porta della sala e la maniglia dei pensili in cucina per fare un po’ di esercizio. :)



Lo Slacklining è un esercizio di equilibrio e bilanciamento dinamico. Esso consiste nel camminare e fare ‘evoluzioni’ su una fettuccia in Nylon o poliestere larga tra 2,5 e 5 cm, tesa tra due punti. Questa disciplina, che per certi versi assomiglia all’arte del funambolismo, ne differisce per alcune fondamentali caratteristiche: non prevede l’uso del bilanciere e si cammina su una fettuccia piatta e spesso elastica, quindi dinamica, con molta oscillazione laterale. Non deriva dal mondo del Circo come si potrebbe immaginare, bensì dall’ambiente dell’Arrampicata. Gli scalatori della Yosemite Valley in California, negli anni ‘70 iniziarono ad allenare il loro Equilibrio in questo modo nei giorni di riposo. Lo Slacklining da allora è cresciuto e si è sempre più sviluppato diventando uno Sport indipendente con le sue varie discipline, fino ad avere un vero e proprio boom negli ultimi 10 anni, soprattutto negli Stati Uniti, in Brasile, e in Europa.
POSTED ON 6 Gen 2017 IN
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POSTED ON 5 Dic 2016 IN
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POSTED ON 31 Ott 2016 IN
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Questa mattina mi sono dedicato allo sport. Si, certo, nel senso che ho fotografo un evento sportivo. :-) Il sentiero Landandè è un bellissimo percorso di 22 km che si snoda fra i comuni di Briaglia, Vicoforte e Niella Tanaro. Oggi è stato scenario di un faticosissimo eco-trail (dove eco dovrebbe stare per ecologico, ma non so per quale motivo io penso sempre ad economico) che ha visto protagonisti circa 200 podisti provenienti da tutto il mondo (forse esagero). Per fotografare gli atleti mi sono sistemato in un punto panoramico interessante, in discesa: volevo evidenziare la corsa, il movimento, e la salita mi avrebbe procurato un effetto slow-motion che volevo evitare. Ho impostato la macchina su AI SERVO in priorità di diaframmi a tuttaapertura: la luce era talmente tanta che sono riuscito a congelare il movimento anche a 100 iso senza problemi (tempi scatto sempre più veloci di 1/1000). Ho scattato quasi 1000 foto, tutte rigorosamente uguali fra di loro; ma d’altronde era il mio obbiettivo. Non pubblicherò tutte le immagini, ho scelto un piccolo campione rappresentativo. Se ti riconosci e commenti il post hai vinto una bambolina e la versione BIGSIZE della foto. ;-)










E’ un sentiero percorribile a piedi, in mountain bike, a cavallo e con le ciaspole … in tutte le stagioni dell’anno e adattabile a tutte le “gambe”. E’ un circuito che collega tra loro attività ricettive, luoghi di produzione locali, eccellenze culturali e paesaggistiche nei comuni di Briaglia,Vicoforte e Niella Tanaro. Si snoda su un percorso di 22 km con un tempo di percorrenza di circa 6 ore ed un dislivello di 698 metri. E’ un’occasione per organizzare una vacanza unica tra natura, enogastronomia e cultura con le sue Cappelle, il Santuario Basilica Regina Montis Regalis di Vicoforte, il Percorso Napoleonico, i Dolmen e Menhir di Briaglia, la Chiesa di S. Teobaldo di Niella Tanaro con panorami mozzafiato in tutte le stagioni, immersi nella bellezza e tra la gente di questo territorio d’altre Langhe.