POSTED ON 6 Feb 2023 IN
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Se dovessi scegliere un sottotitolo non avrei dubbi: Di uomini, di costumi e di strani cappelli. La Baìo è una festa tradizionale occitana che si svolge ogni 5 anni a Sampeyre e nelle sue borgate: Rore, Calchesio, Villar e Becetto anche se quest’ultima non partecipa alle celebrazioni per via di un ostracismo dovuto ad un fatto di sangue che risale all’ottocento. La festa si svolge in tre giorni: due domeniche e il giovedì grasso. Secondo la tradizione la prima domenica (cioè ieri) la Baìo di Sampeyre riceve la visita di quella di Calchesio, mentre Rore e Villar circoscrivono il loro territorio. La seconda domenica è il giorno più importante: tutte le Baìo si recano nel capoluogo per unirsi a quella di Piasso (che significa capoluogo, cioè Sampeyre). Mentre il giovedì grasso la festa è caratterizzata dai processi: ogni gruppo giudica il proprio tesoriere accusato di furto.
Una tradizione, consolidatasi in tempi relativamente recenti, ma che si è radicata profondamente nell’opinione popolare, indica la Baio come un ricordo, una rievocazione storica delle incursioni di predoni saraceni che verso l’anno mille, provenienti dalle coste della Provenza, avrebbero terrorizzato la valle: la popolazione locale, insorta in armi, avrebbe liberato la propria terra da questo pericolo.
Non sapevo come gestire fotograficamente l’evento, per quanto avessi letto e cercato informazioni non ero preparato a sufficienza. Sono partito di mattina presto in direzione Calchesio (Chucheis) per fotografare la prima Baìo che si radunava (ore 9:00). È stata una scelta indovinata: il raduno è quasi intimo, l’atmosfera è più rilassata, c’è meno gente ed è più facile integrarsi. Finita la sfilata sono iniziati i balli in piazza e io sono partito alla volta di Sampeyre: qui la situazione è più confusa, i turisti amano alzarsi con calma e convergere verso il fulcro della manifestazione. Ho seguito la sfilata, ma ho evitato di concentrarmi sulla festa in piazza per riuscire ad andare a Rore. A Roure (come si dice qui) invece la sfilata era terminata da tempo ed era arrivato il momento del pranzo. E del vino, ampiamente versato dai Cantinìe, d’altronde sono le truppe addette al vettovagliamento e spetta loro il compito di far ubriacare i partecipanti.
Mi aspettavo cappelli strani e una tradizione antica: sicuramente non sono rimasto deluso. Quello che però mi ha colpito è il modo di vivere la Baìo: non saprei come descriverla, ma non è un’esibizione per il pubblico. È una festa del paese e dei suoi abitanti che sopporta l’arrivo di spettatori. È un evento che potrei definire quasi intimo, che subisce, e viene sorpreso, dall’invasione dei curiosi e dei fotografi. Per certi versi sono rimasto infastidito: mi sono sentito un elemento estraneo, un disturbatore, ma devo ammettere che questo modo arcaico, fuori dal tempo, di vivere la festa è molto affascinante.










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POSTED ON 25 Gen 2023 IN
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Il museo di Santa Giulia è il museo più importante di Brescia, si trova in via dei Musei (buona idea) ed è ospitato all’interno del monastero di Santa Giulia, fatto erigere nel 753, in epoca Longobarda, da Re Desiderio e da sua moglie Ansa. Il sito fa parte di una serie di monumenti che comprendono monasteri, chiese e fortezze e che sono divenuti un sito UNESCO seriale nel giugno 2011, perché testimoniano il ruolo significativo del popolo longobardo per lo sviluppo spirituale e culturale dell’Europa nella transizione fra la Classicità e il Medioevo.
Ho avuto il piacere e l’onore di visitarlo
in esclusiva (e in notturna) con la guida di Francesca Morandini, curatrice delle sezioni archeologiche del museo, e di Arianna Petricone, referente di
Italia Longobardorum e storica dell’arte medievale. Ho già parlato della
questione WOW e la nostra
invasione digitale è stata improntata alla visita delle zone più interessanti e scenografiche dell’intero complesso: d’altronde si parla di 14000 metri quadrati di museo e fermarsi su ogni singolo reperto sarebbe stato impossibile.
Abbiamo ammirato la Chiesa di San Salvatore, il rilievo di Pavone, il coro delle Monache -WOW-, la cripta, l’armonium delle allodole impazzite (opera moderna dell’artista Emilio Isgrò) e la chiesa di Santa Maria in Solario -WOW- composta da due sale e che conserva due dei reperti più importanti del museo: la lipsanoteca e la croce di San Desiderio. All’uscita ho anche fotografato il tempio capitolino nell’area archeologica: esula un po’ dal contesto di questo racconto fotografico, ma non ho resistito alla tentazione.

















POSTED ON 25 Gen 2023 IN
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Ascensio è il nome che Groupe F ha dato all’esibizione in piazza della Vittoria per celebrare Brescia (insieme a Bergamo) come capitale della Cultura 2023. È stata una roba pazzesca, che descriverla a voce, ma anche con foto e video, comunque non riuscirebbe a dare l’idea di cosa hanno ammirato i fortunati presenti all’evento (fra cui ovviamente il sottoscritto). Non esiste una definizione per uno spettacolo del genere: una via di mezzo fra teatro, danza, circo e fuochi d’artificio, il tutto immerso nel mapping più spettacolare che possiate immaginare. Le foto seguono in ordine cronologico l’esibizione tranne l’immagine di copertina che in realtà ritrae la parte finale dello show.
Groupe F designs and realises open air pyrotechnic shows and theatrical works.Our ability to bring together multidisciplinary teams of the highest artistic and technical level allows us to produce meaningful and original projects in the best possible conditions.
Groupe F is a one stop, integrated, creative and production tool that is unique in the world of public space performing arts events.







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POSTED ON 24 Gen 2023 IN
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Il terzo concorrente in gara, ah no, non è il festival di Sanremo. Anche se non ho sbagliato di molto perchè Coma Cose e Mr.Rain saranno entrambi fra i concorrenti dell’edizione 2023 della celebre kermesse canora. Concludo la serie di foto dedicate al concerto di inaugurazione di Bergamo e Brescia capitali della cultura 2023, in realtà forse ne pubblicherò ancora due, con il duo composto da Fausto Lama e California, noti al grande pubblico come Coma Cose. Molto belli i pantaloni leopardati, devo ammetterlo. Dopo la loro esibizione, un po’ stanco, sono scappato (volevo fotografare il famoso rinoceronte appeso) e mi sono perso l’esibizione di Renga con la figlia Jolanda: peccato, sarà per un’altra volta





Hai le fiamme negli occhi ed infatti
Se mi guardi mi bruci
– Coma Cose




POSTED ON 23 Gen 2023 IN
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Quando Ambra Angiolini l’ha chiamata sul palco devo ammettere che non sapevo chi fosse. In realtà Voodoo Kid, pseudonimo di Marianna Pluda, 27enne bresciana, è un’artista eclettica che produce, compone e scrive, sia in inglese che in italiano, i testi e la musica delle sue canzoni (sono informazioni che ho appreso da Google ovviamente). La voce sul palco non mi ha entusiasmato, ma ascoltando “Tutto bene” in loop (una delle canzoni che ha presentato al pubblico di Piazza della Loggia e che fa parte del suo ultimo album) devo ammettere che non è niente male. Ma io faccio foto, vedo gente, e di musica non capisco praticamente nulla. :-)
La lunga permanenza nella città cosmopolita, della quale ha respirato l’aria di continuo cambiamento, lo studio della musica, in tutte le sue forme ed applicazioni, e la creatività tipicamente italiana, fanno di questa giovane artista un personaggio poliedrico ed unico.
Le ultime due foto sono dedicate a Ilaria Cammarata, una delle ballerine, che ho notato per la straordinaria somiglianza con Jenna Ortega, l’attrice protagonista della serie Mercoledì: separate dalla nascita, praticamente due gocce d’acqua.





Cosa ci faccio qui
a fare finta che sia tutto ok
La tua amica bionda che mi balla in faccia
ma che festa di merda
– Voodoo Kid


POSTED ON 23 Gen 2023 IN
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POSTED ON 8 Gen 2023 IN
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La Night Glow è un evento collaterale del raduno aerostatico internazionale dell’Epifania ed è forse il più interessante dal punto di vista spettacolare. Credo le immagini riescano a spiegare molto meglio delle parole il significato e la modalità della Night Glow. Quest’anno la scelta musicale per accompagnare l’accensione delle mongolfiere è ricaduta sulla colonna sonora di Stranger Things e quindi ci siamo calati in un atmosfera molto anni ’80. Ovviamente il primo pezzo è stato Running up the hill di Kate Bush e non poteva essere altrimenti.
Ho scattato con tre obbiettivi diversi, sempre alla massima apertura, e alternando scatti a mano libera e sul treppiede. Quest’ultimo non è di molto aiuto perché è comunque necessario utilizzare tempi relativamente veloci (1/60) per evitare il mosso delle mongolfiere e l’unica soluzione per risolvere l’arcano è alzare gli iso (che sono comunque rimasti fra 400 e 1600).







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Per il soldato il pensiero del capitano deve essere come un sorso di acquavite.
– Christian Friedrich Hebbel


Violaine Cleyet-Marrell, pilota francese di Lulu mongolfiera a forma di Unicorno, scalda l’aria all’interno del pallone per permettere al suo mezzo di alzarsi in volo. È un’operazione per certi versi pericolosa (soprattutto se qualche ignaro fotografo si avvicina troppo alle fiamme), ma nel freddo dell’inverno monregalese sentire il tepore del fuoco è sempre piacevole. :-)
POSTED ON 7 Gen 2023 IN
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Altro giro e ancora Raduno Aerostatico Internazionale dell’Epifania. La nebbia ha dato una tregua e questa mattina, nonostante un cielo non certo felice, le mongolfiere sono riuscite a decollare. Purtroppo mi sono dovuto portare dietro anche la sorellina e questo ha complicato il lavoro fotografico che lei è una brava, ma necessità di attenzioni; d’altronde ha da poco superato la quarantina e ci vuole pazienza. Adesso una piccola pausa e poi si torna nel pomeriggio: sono decisamente curioso di ascoltare la colonna sonora del Night-Glow e di andare SOTTOSOPRA.









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POSTED ON 7 Gen 2023 IN
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Dopo dopo due anni di assenza è finalmente (è il caso di dirlo) tornato il Raduno Aerostatico Internazionale dell’Epifania – #RAIE23- praticamente la capitale italiana del volo in mongolfiera ritorna a celebrare il suo evento più importante nel giorno della befana, evento giunto ormai alla 33ª edizione. Quest’anno sono presenti 33 equipaggi (non è un gioco di parole) provenienti da tutto il mondo e alcune di queste mongolfiere hanno davvero forme particolari: ci sono due pinguini, un unicorno, un re e anche una stranissima bottiglia di sapone. In mattinata, complici condizioni meteo eccellenti, tutte le mongolfiere si sono alzate in volo da Corso Inghilterra e hanno colorato il cielo monregalese, oggi più azzurro che mai. Nel pomeriggio è arrivata la nebbia a farla da padrona (la numerosa presenza di amici Vercellesi ed Alessandrini non ha di certo aiutato), ma gli equipaggi hanno comunque gonfiato i palloni per il numerosissimo pubblico giunto da tutta Italia.
Le foto sono un tasto dolente: in mattinata mi sono posizionato con il tele in alto, sui tetti, ma le mongolfiere si sono dirette verso la zona industriale e sono riuscito solo a scattare immagini con il cielo azzurro come sfondo. Nel pomeriggio sono andato al campo di partenza, ma la nebbia non è certo buona amica del fotografo e ho fotografato solo i particolari del gonfiaggio e qualche scena divertente (anche fuoco e fiamme). Non ho grosse aspettative per i prossimi decolli. :-(
Purtroppo le condizioni del tempo non promettono nulla di buono e si naviga, è proprio il caso di dirlo, a vista. Nelle prossime ore il comitato organizzatore valuterà il meteo e deciderà se far alzare in volo i palloni aerostatici. Sicuramente, salvo condizioni meteo disastrose (aka pioggia/neve), domani sera non mancherà lo spettacolo del Night-Glow con la musica di Strangers Things. Incrociamo le dita e ci vediamo domani.









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POSTED ON 28 Dic 2022 IN
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Dopo 4 anni sono tornato al presepe vivente di Bagnasco. Questa volta in assoluta solitaria, una toccata e fuga degna del miglior Johann Sebastian: sono arrivato all’ingresso poco dopo le 20 e sono riuscito a terminare il giro fotografico del presepe circa 90 minuti dopo, ma prima dell’inizio della rappresentazione (non potevo farcela). Devo ammettere che fotografare, bene, il presepe di Bagnasco è una di quelle imprese possibili solo con ottiche decisamente luminose: non esiste illuminazione (all’epoca Alessandro Volta non era ancora nato), è tutto al buio più assoluto alla luce di candele e falò. Si potrebbe utilizzare il flash on camera, ma è chiaro che il rischio di rovinare l’atmosfera sarebbe molto elevato; per risolvere l’arcano ho sempre utilizzato 3200 ISO e aperture di focale non superiore a f/2. Non è un reportage in senso stretto, è più una raccolta disordinata di ritratti e ambientazioni; non ho avuto l’ispirazione per creare una storia vera e rigorosa, anche perché l’ordine degli attori è quasi casuale (e poco attinente alla storicità dell’evento). Spero si riesca ugualmente a percepire l’essenza della volontà e della passione che gli abitanti di Bagnasco dedicano al loro meraviglioso presepe.








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POSTED ON 27 Dic 2022 IN
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Anche quest’anno, per la seconda volta, è tornato il Mapping Natalizio a Mondovì Piazza. E’ meno brillante e colorato, si è preferito un tema invernale, delicato, ma l’atmosfera non è cambiata ed è sempre molto immersiva e sofisticata. A differenza dell’anno passato ho fotografato con il Sigma 14mm Art che avendo un’apertura minima di f/1.8 mi ha permesso di recuperare un paio di stop e di tenere basso il numero ISO (quindi meno rumore e maggiore qualità). E’ un grande vantaggio perché per evitare il mosso artistico (le immagini si muovono) è necessario un tempo di almeno 1/15 e purtroppo non è possibile sfruttare l’arma della lunga esposizione.



POSTED ON 17 Dic 2022 IN
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Quest’anno mi sono messo in testa di realizzare un reportage totale della Fiera del Bue Grasso di Carrù, arrivata ormai alla 112ª edizione. E vero, c’era anche una Maratona Fotografica con un montepremi importante, ma ho preferito comunque concentrarmi sul discorso completo per poi eventualmente estrapolare le 4 foto (pochissime, ho scelto queste: 1–2–3–4) che potessero raccontare almeno parzialmente la manifestazione.
Ho preso accordi con due allevatori della zona e sono andato ad assistere alla preparazione degli animali alle 5 del mattino: al buio e al freddo; ma è stata un’esperienza straordinaria e voglio ringraziare Valter Dogliani e Giovanni Rocca che mi hanno permesso di raccontare una piccolo pezzo della loro vita. È stato emozionante e sono momenti che porterò sempre nel cuore: non capita tutti i giorni.
Poi sono andato in paese, ho osservato una parte della colazione a base di trippe e bollito, salutato l’amico Beppe Cravero del ristorante Vascello D’oro (ho notato, con orgoglio, che conserva una mia foto dello scorso anno all’entrata del ristorante), bevuto un paio di bicchieri di Barbera a stomaco vuoto e quindi sono andato di corsa ad assistere all’arrivo, alla preparazione e alla pesa dei buoi sotto l’ala del mercato di Carrù. Terminate le operazioni di preparazione, e mentre la giuria decideva i vincitori, ho camminato lungo le vie del paese alla ricerca dei famosi suonatori: e qui c’è un mondo di persone allegre che intrattiene gli astanti con canzoni popolari tipiche della zona; non sono un esperto, ma la celebre madonnina dai riccioli d’oro l’ho ascoltata almeno un paio di volte (e da allora non riesco a smettere di cantarla)(d’altronde deve far vincere il Toro). Quindi dopo la colazione (alle 10) sotto il tendone a base di bollito e bagnèt verd con gli amici di Igers Piemonte, sono tornato in centro proprio mentre iniziava a nevicare in modo insistente: questo ha rovinato la premiazione (e il mio rientro a casa), ma un paio di immagini credo sia necessario pubblicarle per completare il reportage che si chiude, ovviamente, con l’addio degli animali e il rientro a casa dei suonatori.
Sono 58 foto, tantine, rigorosamente in silver come richiede il reportage e praticamente senza post-produzione: ho deciso di scattare in JPG eliminando i colori per entrare al massimo nel mood del progetto. Ho utilizzato, lungo tutto l’arco della giornata, esclusivamente due obbiettivi fissi: 35mm e 85mm quasi sempre con diaframmi inferiori a f/2. C’è anche il vezzo del fish-eye, ma una sola immagine: ci stava direbbero i giovani. Le foto sono in rigoroso ordine cronologico e raccontano una giornata vissuta ad alta velocità, nel freddo e nella neve, in compagnia del mio -autoprodotto- vin brulè. L’idea era quella di portarVi con me alla Fiera del Bue Grasso: spero di esserci riuscito.






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POSTED ON 9 Dic 2022 IN
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