
L’ansia è ormai svanita, non c’è fretta, solo il piacere di essere qui, in questo momento. Il mondo intorno a me è avvolto in una quiete perfetta, le nuvole rendono il panorama magnifico, il cielo diventa sempre più scuro, ma non c’è inquietudine, solo una pace che si fa strada dentro di me, portando con sé un senso di serenità assoluta. Cammino lentamente su un sentiero che attraversa un ampio prato verde, rivolgo lo sguardo ad Ovest per ammirare il sole che lentamente scende all’orizzonte e si nasconde in uno spazio di nuvole. Il momento è bellissimo.

Ieri mattina mi sono lanciato nella tipica escursione estiva monregalese: partenza dalla porta di Pian Marchisa con arrivo al rifugio Havis de Giorgio, meglio conosciuto come rifugio Mondovì (poi qualcuno un giorno mi spiegherà la scelta del nome che per me rimane incomprensibile). È un strada semplice, circa 40 minuti (dislivello minimo), ma molto bella e frequentata: in estate sembra quasi di essere sulla riviera romagnola. Arrivato al rifugio ho salutato il gestore, ho bevuto una birra, mi sono sono sdraiato sull’erba e, mentre Alice si riposava per la fatica (lamentarsi per tutto il tragitto stanca), ho osservato le montagne circostanti e le nuvole sopra la mia testa. Erano bellissime, una sensazione di pace e serenità rotta solamente dalle urla dei bambini alle mie spalle. Ho comunque deciso di scattare una foto per ricordare il momento e celebrare la bellezza della natura. Un’immagine banale, ma che mi ricorda un momento delicato e piacevole. Ho scoperto che la cima di sinistra si chiama proprio punta Havis de Giorgio, quella di destra non la conosce nessuno.