
Questa foto l’ho scattata a Imperia, la mia città. Quel giorno ero uscito per fare qualche foto in giro, mentre aspettavo l’ora dell’aperitivo con gli amici. Era marzo, il sole stava scendendo verso il tramonto e l’aria era fresca, come spesso capita qui. Sul molo lungo tirava il solito vento, una presenza fissa ad Imperia. Camminando alla ricerca di spunti e angoli interessanti, ho visto questa scena che mi è sembrata subito da fotografare: è una foto classica, che racconta tanto. Ho scattato senza pensarci troppo, cercando di raccontare un pezzo della mia città, senza costruire nulla, senza troppi pensieri. Solo Imperia, così com’è, come la riconosco da sempre.

L’ansia è ormai svanita, non c’è fretta, solo il piacere di essere qui, in questo momento. Il mondo intorno a me è avvolto in una quiete perfetta, le nuvole rendono il panorama magnifico, il cielo diventa sempre più scuro, ma non c’è inquietudine, solo una pace che si fa strada dentro di me, portando con sé un senso di serenità assoluta. Cammino lentamente su un sentiero che attraversa un ampio prato verde, rivolgo lo sguardo ad Ovest per ammirare il sole che lentamente scende all’orizzonte e si nasconde in uno spazio di nuvole. Il momento è bellissimo.

Ieri mattina mi sono lanciato nella tipica escursione estiva monregalese: partenza dalla porta di Pian Marchisa con arrivo al rifugio Havis de Giorgio, meglio conosciuto come rifugio Mondovì (poi qualcuno un giorno mi spiegherà la scelta del nome che per me rimane incomprensibile). È un strada semplice, circa 40 minuti (dislivello minimo), ma molto bella e frequentata: in estate sembra quasi di essere sulla riviera romagnola. Arrivato al rifugio ho salutato il gestore, ho bevuto una birra, mi sono sono sdraiato sull’erba e, mentre Alice si riposava per la fatica (lamentarsi per tutto il tragitto stanca), ho osservato le montagne circostanti e le nuvole sopra la mia testa. Erano bellissime, una sensazione di pace e serenità rotta solamente dalle urla dei bambini alle mie spalle. Ho comunque deciso di scattare una foto per ricordare il momento e celebrare la bellezza della natura. Un’immagine banale, ma che mi ricorda un momento delicato e piacevole. Ho scoperto che la cima di sinistra si chiama proprio punta Havis de Giorgio, quella di destra non la conosce nessuno.