POSTED ON 17 Nov 2021 IN
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Il 17 novembre pubblico la 17ª foto dedicata al Lago di Pianfei. Sempre affascinante. Qui il tempo di merda non sembra darci tregua e quindi è necessario sfruttare i nuvoloni carichi di pioggia che solcano i nostri cieli; visita veloce del lago, toccata e fuga. Pioggia leggera, che non senti addosso, ma che percepisci qualche istante dopo quando ti ritrovi completamente bagnato. Tempo di merda.
POSTED ON 19 Set 2021 IN
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Provo a riprendere in mano le redini del photoblog dopo la pausa estiva. Ho perso lo smalto e la voglia, spero che l’autunno mi porti nuovi stimoli fotografici e soprattutto il tempo per post-produrre e pubblicare. Riprendo con un immagine particolare: è il lago del bioparco Zoom a Torino al tramonto. È una foto scattata per caso con lo smartphone dopo una giornata trascorsa con mia figlia tra divertimento, animali, spettacoli e tuffi. Ricominciamo?
POSTED ON 13 Apr 2021 IN
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Il lago di Misurina è un luogo straordinario, una bellezza che mi lascia sempre senza parole. Non è la prima volta che passo da queste parti, sono tornato a distanza di 13 anni e come allora ho circumnavigato il lago alla ricerca di fotografie. E mi piace scattare le stesse foto per capire se nel tempo si vedono i miglioramenti, anche nella scelta del momento. Rispetto al 2007 sono cambiate tante cose nel mio approccio alla fotografia: sicuramente all’epoca non avevo con me il treppiede che invece adesso non dimentico mai (con la testa micrometrica) e nelle foto di landscape la differenza di vede. E poi oggi ho la possibilità e la voglia di cercare la fotografia come parte integrante del viaggio, mentre all’epoca era semplicemente un’aggiunta importante, un ricordo da condividere con il me stesso del futuro.
Alla fine è solo una questione di consapevolezza.






POSTED ON 4 Apr 2021 IN
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POSTED ON 3 Dic 2020 IN
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Per la realizzazione di questa foto (scattata poco dopo l’alba a Pallanza, sul lago Maggiore) mi sono ispirato in post-produzione alla color grading di una celebre scena del film Rocky (1976), quando il protagonista esulta in cima alla scalinata del Philadelphia Museum of Art (prima o poi ci devo andare). La fotografia di quel film è di James Crabe. Ovviamente questo trasforma nettamente la Lookup Table della foto originale (non me ne vogliano i puristi della fotografia), ma trovo comunque che riesca a rendere interessante l’anima di questa immagine che è anche tanto dubleface (come direbbe Cecco, il nipote del fornaio).
POSTED ON 22 Giu 2020 IN
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POSTED ON 22 Dic 2017 IN
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Entrare nel parco di Villa Poss è stata un’esperienza straniante. Raramente mi è capitato di ammirare qualcosa del genere, un senso di pace e serenità ineguagliabili: lo spettacolo del lago Maggiore in tutta la sua bellezza, nel silenzio e nel freddo dell’alba di dicembre, mi ha lasciato senza fiato. Avrei voluto avere vicino tantissime persone per condividere il momento eppure, per una volta, mi sono trovato solo. E mi sono goduto davvero l’estasi, fra lunghe esposizioni, l’aria fredda, freddissima, e quel senso di bellezza che riesco a misurare sempre più spesso. Forse sarà l’età che avanza che mi permette di comprendere meglio certi concetti di armonia mentale. E rimango allibito da come possa essere abbandonato al suo destino un luogo del genere, di una bellezza quasi indefinibile. Sembra che si voglia trasformarla in albergo di lusso (non potrebbe essere altrimenti vista la posizione), ma forse sarebbe meglio lasciarla aperta al pubblico, alle persone: su prenotazione, per pochi, perché il rumore di fondo potrebbe uccidere questo parco meraviglioso e questa vista impagabile per l’occhio e la mente.





Dentro non è rimasto quasi più nulla, la celebre Torre (che un tempo dava il nome alla villa) è crollata. Le pareti stanno cadendo a pezzi. L’edificio è pericolante e pericoloso: ho fotografato solo la scalinata, ultime vestigia della grande bellezza che fu. Non credo che possa rimanere in piedi ancora per molto e il mio consiglio è di fare molta ma molta attenzione. Io mi sono trattenuto solo pochi minuti e poi sono uscito a godermi l’aria pulita all’esterno.







Villa Poss era una delle residenze più celebri del lago Maggiore. Si trova tra Intra e Ghiffa, acquistata alla fine del Settecento dal marchese Luigi Caccia-Piatti di Novara. Venne costruita in varie fasi nel corso dell’Ottocento, mantenendo però sempre una caratteristica torre in stile medievale che la valse l’appellativo di villa La Torre. Fu abitata da un ministro napoleonico (Giuseppe Prina), un conte vercellese (Casanova), due industriali intresi (Giuseppe Frova, Carlo Franzosini), un principe polacco (Josef Poniatowsky) e, nel Novecento, dall’imprenditore trentino Alessandro Poss. Dotata di un panorama suggestivo sul lago, assunse le forme attuali con gli interventi operati negli anni 1860-64 e 1868-70 dagli architetti Pietro Bottini e Francesco Galli. Imponenti anche i giardini, la cui attuale estensione è di quasi sei ettari. Il meraviglioso parco si componeva di serre, grotte, vallette, ponticelli, gazebo, scuderie e numerosi esemplari arborei e arbustivi
POSTED ON 16 Dic 2017 IN
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Questo è il 13° post dedicato al Lago di Pianfei. Discreto numero. In questi giorni però le temperature sono quasi sempre sotto lo zero e volevo controllare la situazione dell’acqua; diciamo la situazione del ghiaccio che di acqua non ne ho visto molta. La temperatura era davvero rigida, ma sinceramente pensavo peggio. Sono sceso con qualche difficoltà verso le sponde del lago e ho fotografo con treppiede e lunga esposizione: purtroppo il crepuscolo sarebbe arrivato solo da lì a qualche minuto e mi sono dovuto accontentare dell’ora blu.
POSTED ON 12 Dic 2017 IN
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POSTED ON 12 Dic 2017 IN
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Con l’arrivo del freddo e con l’accorciarsi delle giornate sto riscoprendo il piacere di fotografare all’alba. E devo ammettere che il fatto che il crepuscolo arrivi in orari umani aiuta non poco questa attività; le gioie sono però limitate in quanto le temperature sono davvero al limite del sopportabile. Quindi è necessario armarsi di guanti, cappello, sciarpa e abbigliamento pesante, che il congelamento è dietro l’angolo. Queste tre foto sono scattate sul lago Maggiore, al Terminal Traghetti di Pallanza, pochi minuti dopo le 7 di mattina. Treppiede, tempi lunghi di scatto, livella, pazienza e una sana voglia di sopportare il freddo.



Freddo interessante. Rimozione forzata (ho rischiato). Calma e pace. E buio. Se dovessi raccontare qualcosa di questa immagine mi limiterei a queste poche considerazioni. E livella, anche livella, ormai diventata amica inseparabile dei miei scatti. Siamo a Pallanza, sul lago Maggiore, un po’ prima dell’alba. I furgoni del mercato sono appena arrivati, l’atmosfera è rilassata, tranquilla. Treppiede, 21mm, 6 secondi a f/14.
POSTED ON 9 Mar 2016 IN
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Il Lago di Pianfei torna sempre, non passa mai di moda. Se non conto male questa è la 14ª foto del lago che pubblico. Ma il tema del mese di MondovìPhoto è ‘riflessi e riflessioni‘ e quindi ho colto l’occasione per tornare sulle acque gelate (mai come in questo periodo) ma riflessive dello specchio d’acqua di Pianfei. Questa foto è scattata poco dopo l’alba in una grigia mattina di marzo (praticamente ieri). Mi piace tornare qui dopo una nevicata: posso sempre trovare silenzio, pace, tranquillità; al mattino presto non c’è quasi mai anima viva. Ieri purtroppo le nuvole non hanno collaborato come avrebbero potuto, ho provato a rimediare togliendo il colore e creando una simmetria perfetta (la foto è divisa in due parti assolutamente identiche). Riflesso perfetto.
POSTED ON 5 Gen 2016 IN
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POSTED ON 2 Gen 2016 IN
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Le tradizioni iniziano a crearmi qualche piccolo grattacapo. Ma come tradizione vuole ecco la foto scattata il primo giorno dell’anno. Avevo iniziato così ma quasi mai ho rispettato le consegne: e come tradizione vuole ecco che pubblico una foto che avrei dovuto scattare a capodanno ma che in via del tutto eccezionale è datata 31 dicembre. Anche perché non credo di essermi mai svegliato all’alba il primo giorno dell’anno; comunque non ricordo e questa foto è scattata poco dopo le sette del mattino. E’ il lago di Pianfei, un luogo culto per quanto concerne la mia fotografia naturalistica. L’alba è passata da pochissimo ma al lago l’aria è ancora intrisa di umidità; l’acqua è ghiacciata, il paesaggio surreale. Non c’è anima viva, solo il sottoscritto. Il freddo è pungente, un freddo che fa passare la voglia di fotografare. La visibilità è ridotta dalla nebbia e l’altra sponda del lago si percepisce appena. Questa foto mi piace perché ha un percorso definito e tutte conduce in un punto ben preciso: cosa ci sarà dietro la nebbia?
POSTED ON 28 Giu 2015 IN
City & Architecture

Da ormai due mesi non si sente parlare altro che di Expo2015. E non ho resistito alla tentazione di farci un salto. In giornata. Nonostante le critiche sono rimasto favorevolmente impressionato: le strutture (alcune) sono davvero spettacolari, l’organizzazione è almeno buona ed il personale cordiale e gentile; dovrebbe essere cosa normale, ma in realtà non lo è ed è quindi giusto evidenziarlo. I padiglioni, al contrario, non mi hanno colpito più di tanto: molti video, tanta vegetazione; inoltre il significato di alcune installazioni ho faticato a capirlo e le code, nella maggior parte dei casi, non valevano l’attesa. Nel padiglione thailandese abbiamo dovuto attendere quasi 20 minuti e all’interno ci hanno mostrato tre (dico tre) video dedicati all’opera del RE e all’imponente sistema agrario del paese. Non troppo lunghi fortunatamente: avrei comunque potuto guardarli a casa su youtube. ;-) Unica eccezione forse il Brasile: anche qui il contenuto non è straordinario ma almeno la rete sulla quale camminare sospesi è divertente. Il pranzo è stato molto #streetfood fra Oman e Indonesia e per la sera ci siamo riservati un tavolo nel ristorante polacco: prezzi onesti e portate di ottima qualità. Ho provato anche una discreta birra lituana, un gelato con la vodka bielorussa e il cioccolato al cluster dedicato. Il mio obiettivo principale però era fotografare l’albero della vita: ne ho viste molteplici interpretazioni e avevo il desiderio di aggiungermi alla noiosa lista dei fotografi. Mi sono quindi appostato trenta minuti buoni prima dello spettacolo serale (inizio ore 22:00) in posizione centrale con il treppiede ed il grandangolo (16-35). Ho scattato diverse foto con impostazioni di diaframma e tempo sempre diverse nel tentativo di catturare al meglio lo spettacolo di luci, acqua e fuochi d’artificio che tutte le sere (ma anche di giorno) illumina ‘Lake Arena’. E’ stata un’impresa ardua riuscire a scattare fra persone che spingevano, bambini noiosi e anziani maleducati. Ma alla fine il mio animo di fotografo cattivo ha avuto la meglio anche sulle ragazzine con lo smartphone. E l’albero della vita merita davvero.



POSTED ON 7 Mar 2015 IN
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![Point of View [Angera]](https://farm8.staticflickr.com/7584/16118586244_cedd096028_b.jpg)
Il tempo fotografico è sempre più limitato. Il diventare papà richiede più tempo del previsto (lapalissiano) e giocoforza le risorse dedicate alla fotografia sono in netto calo. Ho una quantità industriale di foto scattate in archivio e oggi propongo questo ‘ricordo’ di Angera, bellissimo paese sulle sponde del Lago Maggiore. E’ una foto di Agosto dello scorso anno, da lì a poco si sarebbe scatenato il più classico dei temporali estivi. Passeggiata sul lungolago, pochissima gente, freddo quasi autunnale e prime gocce di pioggia. E qualche scatto interessante. Quello lì davanti è l’isolino Partegora.
Il Partegora è però meglio noto per un’importante scoperta scientifica del 1776. Qui, il 4 novembre di quell’anno, Alessandro Volta, ospite della famiglia Castiglioni, rovistando con un bastone nella palude che circonda la parte nord dell’isola, notò la fuoriuscita di bolle di gas dal fondo della melma: le raccolse in alcune bottiglie, e, nei giorni seguenti, durante alcuni esperimenti, riuscì a provocare la combustione del loro contenuto. Chiamò “aria infiammabile” quel gas, che in seguito venne classificato come metano.