Per la realizzazione di questa foto (scattata poco dopo l’alba a Pallanza, sul lago Maggiore) mi sono ispirato in post-produzione alla color grading di una celebre scena del film Rocky (1976), quando il protagonista esulta in cima alla scalinata del Philadelphia Museum of Art (prima o poi ci devo andare). La fotografia di quel film è di James Crabe. Ovviamente questo trasforma nettamente la Lookup Table della foto originale (non me ne vogliano i puristi della fotografia), ma trovo comunque che riesca a rendere interessante l’anima di questa immagine che è anche tanto dubleface (come direbbe Cecco, il nipote del fornaio).
Entrare nel parco di Villa Poss è stata un’esperienza straniante. Raramente mi è capitato di ammirare qualcosa del genere, un senso di pace e serenità ineguagliabili: lo spettacolo del lago Maggiore in tutta la sua bellezza, nel silenzio e nel freddo dell’alba di dicembre, mi ha lasciato senza fiato. Avrei voluto avere vicino tantissime persone per condividere il momento eppure, per una volta, mi sono trovato solo. E mi sono goduto davvero l’estasi, fra lunghe esposizioni, l’aria fredda, freddissima, e quel senso di bellezza che riesco a misurare sempre più spesso. Forse sarà l’età che avanza che mi permette di comprendere meglio certi concetti di armonia mentale. E rimango allibito da come possa essere abbandonato al suo destino un luogo del genere, di una bellezza quasi indefinibile. Sembra che si voglia trasformarla in albergo di lusso (non potrebbe essere altrimenti vista la posizione), ma forse sarebbe meglio lasciarla aperta al pubblico, alle persone: su prenotazione, per pochi, perché il rumore di fondo potrebbe uccidere questo parco meraviglioso e questa vista impagabile per l’occhio e la mente.
Dentro non è rimasto quasi più nulla, la celebre Torre (che un tempo dava il nome alla villa) è crollata. Le pareti stanno cadendo a pezzi. L’edificio è pericolante e pericoloso: ho fotografato solo la scalinata, ultime vestigia della grande bellezza che fu. Non credo che possa rimanere in piedi ancora per molto e il mio consiglio è di fare molta ma molta attenzione. Io mi sono trattenuto solo pochi minuti e poi sono uscito a godermi l’aria pulita all’esterno.
Villa Poss era una delle residenze più celebri del lago Maggiore. Si trova tra Intra e Ghiffa, acquistata alla fine del Settecento dal marchese Luigi Caccia-Piatti di Novara. Venne costruita in varie fasi nel corso dell’Ottocento, mantenendo però sempre una caratteristica torre in stile medievale che la valse l’appellativo di villa La Torre. Fu abitata da un ministro napoleonico (Giuseppe Prina), un conte vercellese (Casanova), due industriali intresi (Giuseppe Frova, Carlo Franzosini), un principe polacco (Josef Poniatowsky) e, nel Novecento, dall’imprenditore trentino Alessandro Poss. Dotata di un panorama suggestivo sul lago, assunse le forme attuali con gli interventi operati negli anni 1860-64 e 1868-70 dagli architetti Pietro Bottini e Francesco Galli. Imponenti anche i giardini, la cui attuale estensione è di quasi sei ettari. Il meraviglioso parco si componeva di serre, grotte, vallette, ponticelli, gazebo, scuderie e numerosi esemplari arborei e arbustivi
Questo è il 13° post dedicato al Lago di Pianfei. Discreto numero. In questi giorni però le temperature sono quasi sempre sotto lo zero e volevo controllare la situazione dell’acqua; diciamo la situazione del ghiaccio che di acqua non ne ho visto molta. La temperatura era davvero rigida, ma sinceramente pensavo peggio. Sono sceso con qualche difficoltà verso le sponde del lago e ho fotografo con treppiede e lunga esposizione: purtroppo il crepuscolo sarebbe arrivato solo da lì a qualche minuto e mi sono dovuto accontentare dell’ora blu.
Con l’arrivo del freddo e con l’accorciarsi delle giornate sto riscoprendo il piacere di fotografare all’alba. E devo ammettere che il fatto che il crepuscolo arrivi in orari umani aiuta non poco questa attività; le gioie sono però limitate in quanto le temperature sono davvero al limite del sopportabile. Quindi è necessario armarsi di guanti, cappello, sciarpa e abbigliamento pesante, che il congelamento è dietro l’angolo. Queste tre foto sono scattate sul lago Maggiore, al Terminal Traghetti di Pallanza, pochi minuti dopo le 7 di mattina. Treppiede, tempi lunghi di scatto, livella, pazienza e una sana voglia di sopportare il freddo.