Questa è una foto costruita. Qualche purista dell’immagine storcerà la bocca e aggrotterà le sopracciglia ma io sono un estimatore delle foto costruite. Morale: avevo questo bellissimo panorama, forse un tantino noioso. Dopo 3 giorni di laghi, alberi, nuvole e nebbia sfido chiunque a non trovarlo noioso. Ma avevo anche una bellissima ed appariscente giacca rossa: ho sempre una giacca colorata che in fotografia la macchia di colore ha il suo bel perché. Da quelle parti passava la mia amica (bionda) Giulia e allora le ho proposto di farmi da modella. Le ho prestato la mia giacca colorata e le ho chiesto di guardare il lago con le spalle rivolte alla macchina.foto, la roccia sulla riva del lago era perfetta per lo scopo. L’immagine acquisisce più forza con un soggetto (meglio se colorato) in primo piano. Nel caso ho utilizzato un diaframma molto aperto (f/2.8) perché mi piaceva l’idea del panorama sfuocato. E’ un ritratto. Avrei potuto scrivere che non si trattata di una foto costruita, che Giulia ammirava il lago senza essersi accorta della mia presenza. Ma perché mentire quando la foto costruita rende onore e merito al fotografo? Poi, ovviamente, in post-produzione ho leggermente evidenziato il rosso della giacca. Leggermente. :)
Questa è probabilmente, fra le oltre mille scattate, la foto che rappresenta maggiormente la settimana trascorsa su Costa Luminosa nei Fiordi Norvegesi. Perché c’è la contemplazione e l’ammirazione del paesaggio, il relax, e nella parte destra dell’immagine ci sono due fotografi che rappresentano il focus del viaggio. E’ una foto ‘costruita’ in quanto ho chiesto a Paola di posizionarsi sul muretto con le spalle rivolte alla fotocamera; ho quindi aspettato (non è servito attendere molto) che un fotografo (per un colpo di fortuna ho trovato anche un iger) entrasse nell’inquadratura e ho scattato. Ho scelto un’apertura di diaframma molto ampia perché volevo che lo sfondo rimanesse sfuocato per concentrare l’attenzione della foto su Paola. E poi il muretto in primo piano è davvero bellissimo e, soprattutto, fotogenico. :) [La foto prende il nome dall’hotel Stalheim che gentilmente ci ha concesso la sua terrazza per permetterci di ammirare il panorama]
Il mio percorso fotografico del #CostaPhotoBlogTour è decisamente random. Dopo essere scesi a Flam siamo saliti (scusate il gioco di parole) sulla Flamsbana, la linea ferroviaria che collega Flam (appunto) con Myrdal, in alta montagna; questo tratto ferroviario è celebre per essere il più ripido del mondo non a cremagliera (ma anche per essere particolarmente affascinante). Arrivati a Voss scopro che la celebre e carissima acqua in realtà non è prodotta in città ma decisamente fuori mano. Stupore misto a raccapriccio. E io che non sapevo nemmeno dell’esistenza dell’acqua Voss. Ingenuo. Il tempo non è dei migliori, le nuvole nascondono l’azzurro del cielo, piove una pioggia fitta e decisamente fastidiosa (ottimo test per saggiare la tropicalizzazione della mia attrezzatura). Questo è il lago di Voss fotografato a f/8 e con un leggero tocco di sharpen luminosity (per farlo risaltare dal grigiore) sul molo. Il viaggio continua.
Giuro, non volevo tediarvi con l’ennesima foto del lago di Pianfei. Però la luce ed il riflesso di questa immagine mi sembravano interessanti e ho deciso di pubblicarla nella mia bacheca di Facebook. In tempo zero (devo ammetterlo, un po’ a sorpresa) sono iniziati a fioccare i mi piace accompagnati, in alcuni casi, da commenti al limite dell’entusiastico. A quel punto mi sembrava brutto non dedicarle un po’ di spazio su questi schermi. La foto è scattata a mano libera, con il 16-35, nel pieno pomeriggio poco prima dell’arrivo del classico temporale estivo. E poi fuggi fuggi generale alla ricerca di un riparo. :)