
Queste immagini di Pompei hanno quasi 3 anni e forse è il momento di pubblicarle. In realtà anche no, ma lo farò ugualmente. Ne ho scelto 21, senza un filo logico, senza un’idea precisa: è stata una visita guidata, ma disordinata, alla ricerca delle storia e dei luoghi più iconici, conosciuti e interessanti. Ci sarebbero tantissime cose da scrivere per raccontare Pompei, ma credo che qualcosa di interessante in rete si possa trovare senza obbligatoriamente aggiungere anche le mie parole. Inoltre la memoria è labile, il tempo tiranno e mi ricordo pochissimo. Potrei parlare di fotografia, ma anche qui rischierei di cadere nel banale. Un suggerimento però mi sento di condividerlo: se decidete di visitare i resti di Pompei fatevi accompagnare da un guida, senza aiuto è difficile capire e comprendere la storia di questo luogo magico.













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Mi sembra corretto e giusto chiudere la serie di fotografie dedicate a Parigi con la Gioconda di Leonardo. In questi giorni in tanti mi hanno chiesto se fossi a Parigi, ma non è che se pubblico le foto di una città significa che io sia in quella città. La vacanza nella capitale francese risale al Giugno 2023 ed in effetti forse sono un po’ in ritardo; mi piace far riposare le foto e di media, fra scatto e pubblicazione, trascorrono almeno 4 mesi (sempre che non si tratti di un evento e nel caso magari posso concedere un’eccezione).
Qualche anno fa scrivevo che ritenevo
assurdo fotografare un’opera d’arte senza un contesto, e invece sono caduto anche io nella trappola. In realtà in queste 3 immagini ho inserito un po’ di
base narrativa, ma il concetto fondamentale è che la Gioconda di Leonardo
è un’opera d’arte talmente universale e importante che può giustificare (unico caso al mondo) la semplice e banale foto didascalica. Qualche anno fa ho dormito
nell’albergo di Firenze dove venne nascosta la Gioconda nel 1913, proprio nella stanza dove dormì il ladro patriota Vincenzo Peruggia, ma non ero mai stato al cospetto di quello che forse è
il più famoso e discusso quadro del mondo: e devo ammettere che
il sorriso enigmatico della Monnalisa è qualcosa di importante. Non sono un esperto d’arte, ma trovarsi lì davanti, ad osservare quella tela del quale si sente parlare da quando si è bambini, del quale si vedono riproduzioni ovunque, è stato davvero emozionante.




Ho trovato la celebre Chiesa di Sant-Sulpice quasi per caso girando nel centro di Parigi e non sono rimasto insensibile al suo fascino zenitale. L’interno è interessante, molto particolare, ma dal basso non è sorprendente come altre chiese; invece il portico, che si apre verso l’esterno con coppie di colonne scanalate, è semplicemente meraviglioso. Mi sono sistemato sotto il loggiato e ho guardato in alto: il soffitto presenta un piano cassettonato decorato a bassorilievo con greche ed elementi vegetali. Mi sono quasi sdraiato per terra e ho scattato, senza l’aiuto del treppiede, con il grandangolo cercando di rimanere il più possibile in linea con le decorazioni. Trovo davvero molto affascinante il gioco prospettico che si viene a creare attraverso le colonne del loggiato.
La chiesa settecentesca di Saint-Sulpice è una delle chiese più semplice e allo stesso tempo più famose di Parigi. La struttura maestosa e la sua fama, amplificata anche grazie al Best Seller “Codice da Vinci” di Dan Brown, la rende una meta imperdibile per tutti i turisti, che scelgono come meta la capitale francese. Inoltre, dopo la visita alla chiesa (gratuita), potrete unire uno squisito caffè nell’omonima piazza e godere della vista della chiesa e dalla sua imponente fontana.


