Questo sito è fotografico, ma per il sottoscritto è anche un piccolo diario; di storia, di vita, di viaggi. Mi piace pubblicare anche le foto banali, ma che magari rappresentano un momento importante oppure una prima volta. Attenzione perché ho detto banali e non realizzate male: su quello non accetto discussioni, perché se banale e pure sbagliata tecnicamente qualcosa non funziona. E la prima volta davanti ai celebri Faraglioni di Capri è chiaramente un evento che merita la pubblicazione: anche con una foto semplicemente didascalica.
Se passi da Ferrara ti suggerisco di andare a fotografare la Rotonda. E questo forse è il consiglio fotografico migliore che abbia ricevuto a memoria d’uomo, e contrariamente a quanto molti pensano mi piace ascoltare: soprattutto se il consiglio arriva da una persona che ha la mia stessa passione. E quando ho varcato l’arco che da corso della Giovecca permette di entrare all’interno della Rotonda Foschini sono rimasto senza parole: l’esperienza perfetta per chi apprezza le foto zenitali, un concentrato di arte e precisione, di curve perfette e di geometrie meravigliose.
Sono arrivato alla rotonda poco dopo le 9 del mattino con il sole non ancora perpendicolare. Era un giorno quasi festivo (16 agosto) e la presenza di essere umani molto limitata. Ho scattato con il treppiede per riuscire ad essere perfettamente (o quasi) in bolla utilizzando 3 obbiettivi diversi: il Sigma 14mm, il Sigma 15mm Fish-Eye e il Canon 15-35 alla focale minima. Ho sempre con me l’occhio di pesce e in queste situazioni è un obbiettivo che si presta perfettamente, perché ha un angolo di campo molto ampio e riesce a entrare in simbiosi con le linee curve in modo perfetto. Quando è stato il momento di andare via mi sono concesso un ultimo scatto e con un velo di malinconia sono uscito attraverso l’arco di corso Martini della Libertà camminando all’indietro.
Rainer Kriester è stato uno scultore e pittore tedesco. Nel 1982 si innamorò della collina di Castellaro a Vendone, in provincia di Savona, e decise di trasferirsi nel piccolo centro ligure. Nel 1999 gli fu conferita la cittadinanza onoraria e nel 2002, anno della sua morte, la fondazione che porta il suo nome creò il parco museale con le sue opere: sono 35 sculture in pietra posizionate in direzione mare sulla collina della frazione di Castellaro. Si tratta di creazioni monumentali, molto particolari, che spesso vengono definite (forse in modo eccessivo) la Stonehenge italiana.
Da questa pagina lancio un appello ai visitatori, alla fondazione, al comune di Vendone: il parco è bello e sarebbe importante dargli l’attenzione che merita, sia dal punto di vista pubblicitario (pochissime persone lo conoscono), sia dal punto di vista strettamente dedicato all’accoglienza e al mantenimento. Potrebbe essere utile che i lavori in corso (credo che siano in corso da molto tempo) giungessero al termine e che alle opere di Rainer Kriester venisse dedicato qualcosa di più importante che un semplice prato verde (che non è nemmeno tanto verde).
Fotografare un luogo di culto molto conosciuto come il Duomo di Amalfi non è per niente facile. La mia idea era tentare la solita foto zenitale dell’interno, ma non sono riuscito per una serie di motivi (fretta, buio, persone). Anche le altre immagini che ho scattato non rientrano nelle mie preferite, ma mi dispiaceva non pubblicare nulla e quindi ho deciso di optare per la classica foto cartolina. Ho eliminato un paio di persone dalla scalinata e sfruttato un cielo interessante: sono due foto banali, da turista, semplicemente un ricordo della mia visita ad Amalfi. Nulla di più.