Cattedrale di San Pietro

POSTED ON 26 Nov 2023 IN Landmark     TAGS: church, zenit

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Chiesa dei Santi Carlo e Anna

POSTED ON 16 Nov 2023 IN Landmark     TAGS: church, zenit

Chiesa dei Santi Carlo e Anna

Basilica di Superga

POSTED ON 26 Ott 2023 IN Landmark     TAGS: church, zenit

Superga

Saluti da Superga

POSTED ON 26 Ott 2023 IN Landmark     TAGS: church, religion

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Real Chiesa di San Lorenzo

POSTED ON 21 Ott 2023 IN Landmark     TAGS: church, zenit

Real Chiesa di San Lorenzo

Hallgrímskirkja

POSTED ON 27 Ago 2023 IN Landmark     TAGS: travel, church

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Ammetto che quando ho visto per la prima volta la Hallgrímskirkja, il più importante luogo di culto luterano di Reykjavík, sono rimasto decisamente affascinato: perché da lontano è davvero molto imponente e importante. In realtà l’unica nota interessante di questa chiesa è la rigorosa geometria e la pulizia estrema delle sue linee e del suo cemento. La sua costruzione è durata 38 anni ed è terminata nel 1983: è considerata il capolavoro dello stile nazionale basaltico islandese. Anche gli interni sono piuttosto vuoti e molto nordici (in questo caso il termine è usato con accezione negativa) e l’unica cosa interessante è l’enorme organo che con le sue 5.275 canne raggruppate in 72 registri, è il più grande organo a canne islandese. Ci sono passato davanti all’alba, prima che la città prendesse vita, e poi nel primo pomeriggio, ma non sono riuscito a trovare qualcosa che accendesse la mia immaginazione. Deludente.

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Chiesa di San Giovanni Battista

POSTED ON 19 Lug 2023 IN Landmark     TAGS: church, zenit

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Chiesa del Gesù Nuovo

POSTED ON 10 Lug 2023 IN Landmark     TAGS: church, zenit

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Basilica di Santa Trofimena

POSTED ON 1 Lug 2023 IN Landmark     TAGS: church, zenit

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Chiesa della Misericordia

POSTED ON 18 Giu 2023 IN Landmark     TAGS: chrch, zenit

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La Chiesa di Sant’Eurosia

POSTED ON 14 Giu 2023 IN Reportage     TAGS: URBEX, church

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Eurosia è un nome dall’etimologia incerta. Si è diffuso, soprattutto in Lombardia, grazie al culto di santa Eurosia: secondo alcune leggende il nome deriva dal boemo Dobroslava (che vuol dire buona gloria o gloria gentile), di cui Eurosia sarebbe l’equivalente greco (la radice eu in greco significa bene). La festa cade il 25 giugno giorno in ricordo di Sant’Eurosia di Jaca.

[…] è invocata contro le tempeste, i fulmini, le grandinate e anche per i frutti della terra. Il suo culto si diffuse in tutta la Spagna e grazie ai soldati spagnoli anche nel Nord Italia, soprattutto nelle zone collinari vinicole, da qui la spiegazione del culto di questa santa nel nostro paese.

Questa chiesa, dedicata a Sant’Eurosia, si trova in una zona collinare della Lombardia. Venne costruita a fianco di Villa Valbissera, una tenuta agricola circondata dai vigneti. E forse proprio per la tradizione contadina e cattolica della zona venne dedicata alla santa protettrice invocata contro le tempeste e le grandinate. Attualmente è in grande stato di degrado, privata di tutti gli arredi e alcuni -brutti- graffiti hanno deturpato l’altare in modo vergognoso.

Villa Valbissera è stata acquistata negli anni ’90 da Enrico Morini, patron dell’azienda vinicola Poderi San Pietro. Nel 2000 sono stati appaltati i lavori di ristrutturazione finalizzati alla realizzazione di una struttura ricettiva a cinque stelle. Le attività del gruppo Morini nel frattempo, hanno cominciato a registrare importanti perdite economiche causando il successivo commissariamento e liquidazione della Poderi San Pietro che ha comportato l’inevitabile fermo dei lavori. Dopo varie vicissitudini l’azienda è stata rilevata all’asta da una nuova cordata di imprenditori. Dal bando però sono stati esclusi alcuni immobili tra i quali proprio la Villa Valbissera. Nel 2015 la tenuta è stata acquistata dall’imprenditore veneto, ma originario di Bergamo, Gian Franco Ferro. Sono ormai passati diversi anni, ma sembra siano finalmente iniziati i lavori di ristrutturazione.

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Chiesa di San Michele Arcangelo

POSTED ON 6 Giu 2023 IN Landmark     TAGS: church, zenit

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Il piccolo tempio ottagonale

POSTED ON 5 Giu 2023 IN Reportage     TAGS: URBEX, church

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Una strada sterrata, laterale, ci porta nei pressi di questa strana costruzione. Da fuori non si riesce a capire, ma appena varcata la soglia d’ingresso, un enorme e vecchio portone in legno, si comprende: siamo all’interno di un edificio religioso, una piccola chiesetta, un tempio. La forma è ottagonale, ma si riesce solo a percepirlo perché l’edificio è in grave difficoltà strutturale: una parte del tetto è crollata e sulle pareti si vedono delle crepe ingombranti. Alzando lo sguardo si vede la cupola: ci sono otto vetrate rotonde di colore diverso, ognuna in corrispondenza di un arco; sono archi a sesto acuto, tipici dell’architettura gotica che è presente in tutto il tempio. Il numero 8, che caratterizza fortemente l’edificio, potrebbe indicare una fonte battesimale perché dopo i sei giorni della creazione e il settimo di riposo, l’ottavo simboleggia la resurrezione del Cristo e dell’uomo stesso annunciando quindi l’eternità dopo la vita terrena: per questo era spesso utilizzato come forma per i battisteri.

Non ho altre informazioni di questo piccolo edificio religioso, non ci sono indicazioni, non ci sono cartelli, in rete non si trova nulla; la sua storia si perde nel tempo, senza memoria: è il triste destino dei luoghi abbandonati.

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Chiesa di San Giacomo

POSTED ON 18 Mag 2023 IN Reportage     TAGS: URBEX, church

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Non ho idea dei numeri, ma credo che la quantità di chiese abbandonate in Italia sia elevatissima. Basta alzare lo sguardo e possiamo trovare un edificio religioso distrutto; le piccole cappelle sono la maggioranza, ma ci sono anche chiese di grandi dimensioni nell’elenco dell’abbandono ecclesiastico italiano. È chiaro che si tratta di un fenomeno dovuto soprattutto all’età: con il tempo crolli e cedimenti strutturali possono segnare un patrimonio artistico, perché di patrimonio si tratta, che ha una storia importante alle spalle, secolare, in alcuni casi anche millenaria. La chiesa di San Giacomo di Laccio, frazione di Torriglia in provincia di Genova, ha oltre 500 anni (fu fatta costruire dal Principe Doria per venire incontro alle esigenze delle frazioni) e i segni dell’invecchiamento si vedono tutti. Nel secolo scorso, dal 1930 circa, ha subito un progressivo decadimento e la posizione, poco felice, non ha certo aiutato. Negli ultimi dieci anni si è cercato un recupero con la ricostruzione parziale del tetto, il rifacimento delle coperture e il consolidamento del terreno di fondazione della chiesa: purtroppo questi lavori non sono mai stati terminati. Come riportato sul catalogo generale dei beni culturali l’edificio e il campanile sono oggi in completo abbandono e in gravissimo degrado.

La chiesa di San Giacomo in Laccio risale alla metà del ‘500, quando il Principe Doria la fece costruire per andare incontro alle esigenze delle diverse frazioni che, per la distanza, specie in inverno, non potevano recarsi alla chiesa di Torriglia. Per la costruzione della chiesa furono utilizzati materiali locali, come ancora visibile in facciata a nella parte esterna delle navate laterali. La facciata, a salienti, è suddivisa da lesene in tre parti e sormontata da un frontone triangolare. Rimane leggibile tutt’oggi l’aggiunta in tempi successivi delle navate laterali. La pianta è a tre navate con presbiterio, rialzato rispetto al livello della chiesa, a terminazione semicircolare. Lo stato di conservazione attuale della chiesa non ne consente un’ulteriore descrizione, si sono avviati i lavori di restauro che porteranno alla ricollocazione degli antichi marmi, degli altari e degli apparati decorativi.

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Chiesa di Santa Caterina

POSTED ON 1 Mag 2023 IN Reportage     TAGS: church

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Dopo due anni ho deciso che è giunto il momento di tornare religiosamente -con le foto- in Valle Ellero e dopo il Santuario di Santa Lucia è arrivato anche il momento della Chiesa di Santa Caterina a Villavecchia, frazione del comune di Villanova Mondovì. Entrambe le visite guidate (Santuario e Chiesa) sono state accompagnate dall’architetto Marcello Boetti (che ringrazio) con il meraviglioso gruppo vacanze di MondovìPhoto. Quando ho fotografato l’architettura della chiesa di Santa Caterina mi sono sentito decisamente in difficoltà, non riuscivo a trovare la quadratura del cerchio e tutte le foto mi sembravano storte. La nostra guida deve avermi sentito imprecare e mi ha subito corretto: “Ma guarda che è proprio la chiesa ad essere storta!”. Ah, ecco!

Numerose sono le irregolarità della costruzione medievale della chiesa: nessuna campata ha una pianta regolare; i pilastri non sono allineati; la navata centrale si restringe per le prime quattro campate, poi piega a sinistra; la parete di testa delle navate laterali è obliqua.

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Il Santuario di Santa Lucia

POSTED ON 1 Mag 2023 IN Reportage     TAGS: monument, church, drone

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Il Santuario di Santa Lucia si trova nel comune di Villanova Mondovì, abbarbicato in cima alla montagna sulla strada che porta verso Roccaforte. Si tratta di un antico ospizio costruito fra il 1500 e il 1800 aggrappato alle pendici del Monte Calvario, a strapiombo sul torrente Ellero. La sua particolarità è la Chiesa principale ricavata all’interno di una grotta nel quale è conservata la statua di Santa Lucia; questa caratteristica inserisce Santa Lucia in una rete di spettacolari santuari incastonati nella roccia e che comprende, fra gli altri, il Santuario Madonna della Corona a Verona e il Santuario di Rocamadour in Francia.

Diciamo che il santuario di Santa Lucia – quel nido d’aquila aggrappato alla roccia che probabilmente tutti conoscono, se non altro per averlo visto percorrendo la strada Villanova-Roccaforte – consiste essenzialmente in una grande caverna naturale scavata nella roccia calcarea che si apre su un fianco del monte Momburgo, comunemente detto Monte Calvario. La grotta – profonda una ventina di metri e larga pressappoco 8 – è stata adattata da alcuni secoli ad aula ecclesiale e dedicata alla venerazione di S Lucia di Siracusa, martirizzata durante la persecuzione di Diocleziano intorno al 304 d.C. Completano questa grotta-chiesa due edifici costruiti rispettivamente davanti e di fianco ad essa, appollaiati su una ripida parete rocciosa.

Il Santuario fu molto importante durante la resistenza partigiana fra il 1943 e il 1945. Qui veniva stampato clandestinamente la Rinascita d’Italia, curato dal prof. Giovanni Bessone. Nel sottotetto, nascosti e protetti dalla suore e da don Pietro Servetti arciprete della parrocchia di Santa Caterina di Villanova, trovarono rifugio molti partigiani tra cui il frabosano don Giuseppe Bruno, soprannominato “il prete dei Partigiani”, che fondò il gruppo “Azione e ordine”.

Chiniamo il volto rigato di lacrime sui nostri morti, sulle rovine dei nostri paesi, ma diciamo a tutti i fratelli che crediamo sempre più fermamente, proprio per il nostro strazio, alla Rinascita d’Italia. Perché ogni nascita si compie, per ineluttabile legge di natura, nel dolore e nel sangue.

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