È noto che alcune delle migliori scoperte del mondo urbex siano frutto della strada: perché non esiste esploratore che durante gli spostamenti in macchina non osservi attentamente e scrupolosamente il paesaggio alla ricerca di segni di abbandono. E quando lungo il tragitto che da Villa Targaryen ci portava a casa abbiamo notato la Chiesa di Pieve Gurata il primo istinto è stato quello di fermarsi a controllare. E mai decisione fu più saggia.
La zona era praticamente deserta, abbiamo parcheggiato la macchina e siamo entrati nella muraglia che circonda il piccolo prato antistante la chiesa. Di fronte all’ingresso abbiamo subito notato una piccola, ma deliziosa, edicola votiva. Per accedere all’interno si devono salire 4 scalini, coperti di erba e difficili persino da vedere, e quindi spostare leggermente il malfermo portone d’ingresso: la chiesa è completamente spoglia, l’altare è sparito, non ci sono le acquasantiere, l’intonaco si sta scrostando e il guano dei piccioni è ovunque. Ma nonostante tutto questa chiesa è ancora interessante, bella, silenziosa e incarna perfettamente quello che significa magia dell’abbandono.