Quest’anno, per il tradizionale spettacolo pirotecnico dedicato alla festa della Madonna, ho deciso di seguire la corrente classica e mi sono piazzato in piazza Maggiore; nel cuore della Notte Bianca monregalese. L’idea era di fotografare le persone, la Chiesa della Missione e i fuochi d’Artificio: i celebrati Feu ‘dla Madòna (non imparerò mai la pronuncia corretta). Non mi sono esaltato molto, la posizione non mi ha convinto, troppo disturbo, e quindi mi sono mosso (anche un po’ di corsa). Prima vicino al piatto di ceramica, poi dal vecchio tribunale e infine, colpo di fortuna clamoroso, dalla funicolare. Dico colpo di fortuna perché, proprio durante gli ultimi fuochi d’artificio, è passata la funicolare -andata e ritorno- e questo mi ha permesso di ottenere una foto con un mosso creativo diverso, anche interessante. Mi sono salvato all’ultimo istante, in corner.
Quando si parla di viaggio la mia mente torna sempre al concetto di piazza, mi piace legare le città che visito alla loro piazza più importante. E quasi sempre i ricordi si perdono in mezzo a questi spazi immensi, per esempio non riesco a dimenticare Praça do Comércio a Lisbona oppure Piazza Ducale a Vigevano (e vorrei tornarci). Se invece penso a Verona la mia memoria non è legata a Piazza Bra, dove per intenderci si trova l’Arena, ma per uno strano gioco della memoria sono affascinato da Piazza delle Erbe. Probabilmente perché nel mio primo stop a Verona ero rimasto colpito dal fermento, dai giovani, dai locali e dall’allegria che avevo riscontrato fra i palazzi di questa piccola (se paragonata alle altre), ma meravigliosa piazza. Ma in fondo è il cuore di Verona, la più storica, qui si trova l’antico palazzo del comune, Palazzo Maffei, la torre dei Lamberti, la colonna con il leone di San Marco e la celebre fontana sormontata dalla statua denominata Madonna Verona. E quando la scorsa estate sono tornato, con in mente la fotografia, la mia prima idea era proprio di fotografarla in notturna. Ho dovuto attendere, perché al mio arrivo la confusione del mercato era ancora molto presente, ma sul tardissimo (le foto sono scattate a mezzanotte) sono riuscito a fotografarla come nella mia mente avevo immaginato.
Cercando foto di Beinette nel mio archivio per un giornale locale mi sono imbattuto in qualche vecchia immagine (correva l’anno 2019) scattata con il filtro ND1000. Fra queste ho notato qualcosa che ha attirato la mia attenzione: una foto molto delicata che era meritevole di una piccola rivisitazione in chiave moderna. Mi capita, non di rado, quando giro fra le pagine del mio archivio fotografico. Et voilà, a distanza di oltre quattro anni, ho deciso di pubblicarla: erano ancora i meravigliosi anni reflex.