Se dovessi scegliere il luogo più incredibile del mio viaggio fotografico in Islanda non avrei alcuna esitazione a indicare la Diamond Beach, nome romantico e turistico della spiaggia di Breiðamerkursandur. Si tratta di una spiaggia di sabbia nera vulcanica che diventa un museo a cielo aperto: sulla battigia infatti si posano centinaia di piccoli e stupendi iceberg. Questa meraviglia è originata dallo scioglimento dei ghiacci che si staccano continuamente dal Breiðamerkurjökull, la lingua di ghiaccio che scende dal versante meridionale del maestoso ghiacciaio Vatnajökull.
Avevo già visto delle immagini della Diamond Beach, ma sinceramente non mi aspettavano uno spettacolo di questo livello. Il contrasto fra il ghiaccio bianco/turchese e la sabbia nera è maestoso; inoltre la temperatura della spiaggia è superiore allo zero e questa differenza con il ghiaccio fa si che questo inizi a sciogliersi rilasciando nell’aria una sorta di vapore acqueo che rende l’ambiente quasi onirico. Dal punto di vista fotografico (ma non solo) sarebbe stato meraviglioso fermarsi almeno un paio di giorni per osservare la Diamond Beach nelle 24 ore (alba/tramonto) e con meteo differenti: purtroppo il tempo è tiranno e mi sono dovuto accontentare di una veloce passeggiata nel tardo pomeriggio di una giornata davvero uggiosa. Ma almeno adesso ho compreso che colore ha una giornata uggiosa.
Forse è l’inizio del nuovo anno che porta novità, ma in questo periodo mi torna sempre la voglia di giocare (il titolo ha un doppio significato) con le ottiche vintage. E durante una gita -veloce- sulla spiaggia di Pietra Ligure ho deciso di portare con il me il meraviglioso Takumar 135mm F/2,5 Super-Multi-Coated: ovviamente mi riferisco alla seconda versione, quella più ricercata (e costosa) per via delle sue elevatissime prestazioni ottiche. Molti fotografi esperti concordano infatti nel dire che questo modello (a 6 elementi) sia il miglior 135mm mai prodotto. In realtà, nonostante l’altissima qualità, credo che le ottiche moderne abbiano (sotto certi aspetti) una resa migliore; diciamo che se restringiamo il campo alle ottiche che possiamo definire vintage è chiaro che la definizione miglior 135 mai prodotto assume un significato più reale. E per provare un’ottica antica non potevo che scegliere un soggetto decisamente più giovane (differenza di età circa 40 anni): peccato che la modella, allegra e sbarazzina, fosse in vena di correre sulla spiaggia e fotografare con il 135mm a fuoco manuale una bambina che corre senza mai fermarsi non è proprio un gioco da ragazzi. :-)