Posso definire questa foto una gemella. E’ stata scattata 39 secondi dopo ‘Sunset in Monterosso‘: ho semplicemente girato il treppiede ad Ovest, scelto l’inquadratura e fotografato. A dire il vero ho anche chiuso un pochino il diaframma (f/18) e aumentato il tempo di esposizione a 20 secondi (la luce del tramonto era più fievole da quella parte). E’ un’immagine che mi lascia un senso di pace incredibile. Vorrei essere lì, sempre.
Questi tre scatti fanno parte di una serie dedicata a Monterosso, la prima perla delle cinque terre che si incontra arrivando da Ovest. Ho già pubblicato una foto (probabilmente la migliore) qualche giorno fa. Sono tutte immagini colte al volo, senza treppiede (che avevo colpevolmente lasciato in macchina), naturali, con tempi di scatto veloci e tantissimi elementi di disturbo. Non ero preparato, siamo arrivati ‘di corsa’ e ho fotografato senza riflettere troppo, basandomi sull’ispirazione del momento. Prometto, giuro che non succederà più. Il titolo del post è un gioco di parole che mi ricorda le scuole superiori ma è decisamente troppo stupido e complicato da spiegare.
Ci sono foto che ti lasciano un’empatia particolare già nel momento dello scatto. E hai fretta di portarle sul monitor per poter capire se il tuo giudizio iniziale è corretto. In molti casi la delusione è cocente: le foto che si rivelano brutte foto, nonostante la buona impressione al momento dello scatto, sono infinite. Ma questa no. Questa no. Io mi sono innamorato di questa foto prima ancora di scattarla, prima ancora di osservare il piccolo monitor della mia reflex. Ho capito che sarebbe stata interessante al momento della composizione: le onde, il cielo, il pescatore solitario sul molo, il controluce. Tutto era perfetto. E dopo non sono rimasto deluso.
Questa foto risale all’estate del 2006. E’ stata scattata dal pontile sulla spiaggia di Arcachon, splendida località balneare francese sulle coste dell’Atlantico, poco distante dalla Dune du Pyla. E’ tornata alla ribalta in quanto ho scoperto, casualmente, che è in vendita (da ormai quasi sette anni) sul sito iStockPhoto: vendite ovviamente zero. All’epoca fotografavo i panorami con il fantastico EF 18-55. :) Nonostante tutto mi piace, mi ricorda una bellissima vacanza e l’Agosto più freddo della mia vita. E le nuvole (sarebbe arrivato un temporale da lì a poco) sono a confermare i miei ricordi.
Forse ci siamo. Il maggio più freddo di sempre (che io ricordi) è quasi terminato e l’estate è alle porte. Almeno spero. Domenica scorsa passando con la macchina a Borgo Marina (Imperia) ho notato una quantità incredibile di surfisti (Wind e Kite) in acqua. Mi sono fermato, ho montato il 70-200 e mi sono lanciato sulla spiaggia; il tempo di arrivare e la pioggia ha ucciso sul nascere qualsiasi velleità fotografica. Passando sul molo però ho visto gli ombrelloni chiusi, ho subito pensato istintivamente a Giuni Russo e scattato erroneamente con le impostazioni ‘sportive‘: quindi iso 400 e un tempo di scatto decisamente rapido 1/4000. Però ho evitato il mosso degli ombrelloni. :)
Quest’estate ce ne andremo al mare per le vacanze
Un’estate al mare
Voglia di remare
Fare il bagno al largo
Per vedere da lontano gli ombrelloni-oni-oni
Un’estate al mare
Stile balneare
Con il salvagente per paura di affogare
Siamo sulla spiaggia di Cadiz, sono da pochissimo passate le otto si sera. Il sole è quasi al tramonto ma la temperatura è perfetta per godersi l’oceano Atlantico. Sto passeggiando sulla battigia, un paio di bambini corrono sulla riva, una gruppo di ragazzi (presumo una squadra di calcio) corre a piedi nudi dove la sabbia è più morbida. E vicino a me due signori di una certa età, incuranti della giornata che muore, si godono gli ultimissimi raggi di sole: due comode sedie, il più classico degli ombrelloni da spiaggia con i vestiti appesi, berretto e ciabatte. Incantevole stereotipo.
Questa foto è la mia candidata alla vittoria nel concorso fotografico indetto da Mondovìphoto: “…in movimento”. Per questo tema volevo evitare il solito panning oppure la terribile equazione foto mossa=movimento; e quindi ho scelto di raccontare il tema attraverso una piccola storia: un bambino che gioca e si muove, al tramonto, sulla spiaggia di Cadiz. Il taglio orizzontale mi sembrava più adatto all’idea e soprattutto al tipo di immagine (spiaggia, mare, tramonto). E’ un modo di vedere il movimento in fotografia un po’ diverso dal solito clichè. Speriamo la foto incontri i favori del pubblico. ;-)
Il mare è da sempre nel mio cuore. Perché chi nasce sul mare non può dimenticarlo, deve tornare periodicamente a sentirne voce e profumo. Chi nasce sul mare si riconosce dagli occhi, dall’anima: io afferro l’odore del sale e mi sento parte di un’elite selezionata, come se avessi dei poteri che intorno a me capiscono solo quelli come me. E quando ho notato queste due ragazze osservare la linea dell’orizzonte, in completo silenzio, ho subito capito le loro emozioni, mi sono seduto a poca distanza, ho respirato il mare e ho ascoltato lo scabordio delle onde contro gli scogli. Poi ci siamo scambiati uno sguardo, sfuggente, e abbiamo diviso un breve momento che solo chi è nato sul mare può comprendere. Perché noi abbiamo il mare nel cuore.
Sembra che il freddo ed il gelo (e la pioggia e la neve) siano tornati in possesso della penisola e che l’inverno abbia deciso di dedicarci un rigurgito. Eppure domenica scorsa (tre giorni fa) camminavo vestito leggero sulla passeggiata di Imperia e fotografavo gente in costume sulla spiaggia. Sembra passato un secolo, era Pasqua. Questa foto è divisa a metà (e non si dovrebbe mai lasciare la linea dell’orizzonte a tagliare in due parti uguali il fotogramma): nella parte superiore ci sono le nuvole, scenografiche, nella parte bassa scene di primavera inoltrata, di vita, di mare. Ho schiarito e aggiunto contrasto. Passando sull’immagine con il mouse appare la versione originale.
Domenica scorsa (il giorno di Pasqua) ho fatto una lunga passeggiata sulla ‘spianata’, ad Imperia. Il panorama era molto particolare: tantissime nuvole, i raggi del sole che lottavano per uscire allo scoperto, il mare decisamente mosso. Ho iniziato a fotografare con il 24-105, poi sono passato al più panoramico 17-40 per riuscire a cogliere il maggior spazio possibile. E quindi ho deciso che dedicherò l’intera settimana al ‘mio mare’. Spero di non annoiarvi. ;-)
L’America nell’immaginario collettivo è anche immagini come questa. Il classico stereotipo del bagnino con il suo salvagente rosso pronto a tuffarsi nell’oceano per salvare vite umane. Questa foto è scattata a Venice Beach, una delle spiagge più famose di Los Angeles, forse del mondo. E’ tutto proprio come nella celebre serie televisiva ma quando arrivi sulla spiaggia stenti a crederci. Hai sempre pensato che fosse invenzione e invece no: ci sono i bagnini, le modelle, i quad sulla spiaggia, le bandiere americane, la sabbia dorata, il campo da basket, la palestra e tutto quanto. Manca solo Pamela Anderson. :)