
La gioia di vivere, in ungherese, si scrive az élet örömét. Recentemente mi hanno parlato di Budapest come possibile meta turistica e, subito, mi sono tornati in mente i ricordi di un viaggio che ho fatto nella capitale ungherese nel 2013. Preistoria, praticamente. Incuriosito, sono andato a cercare le foto di quel periodo e ho trovato 460 scatti, realizzati nell’arco di 4 giorni. Ero con un gruppo eterogeneo di amici e molte di quelle immagini sono semplici foto ricordo. Se dovessi tornare oggi lungo il Danubio, scatterei almeno cinque volte il numero di foto. La qualità di quelle immagini è decisamente bassa e, anche se ne avevo pubblicate alcune, oggi posso dire che molte sono irrimediabili. Tuttavia, alcune, se riviste con gli occhi di oggi, possono essere ancora recuperate. Questa foto di street, per esempio, la trovo interessante. Racconta qualcosa che all’epoca non avevo colto a pieno, ma che nel 2025 apprezzo decisamente di più.


Così come spaventano, le vite sconosciute sono le sole alla quali possiamo chiedere la verità.
– Davide Grittani – La bambina dagli occhi d’oliva (Arkadia Editore, collana SideKar)

In questi giorni si parla tantissimo di Didattica A Distanza. La scuola italiana funziona a singhiozzo da ormai un anno e il Covid sembra non mollare la presa. Domani a Cuneo ci sarà una manifestazione nazionale per ribadire che la Scuola dev’essere a Scuola. TorniAMO a Scuola è lo slogan che accomunerà tutte le piazze d’Italia. Alice riesce a controllare emotivamente (almeno così sembra) gli ultimi avvenimenti, ma è chiaro che la DAD, soprattutto in quelle che io chiamo ancora elementari, non può ottenere i medesimi risultati della didattica in presenza. Sebbene lo sforzo delle maestre nel seguire la classe online sia encomiabile, le ore a disposizione sono molte meno, la gestione delle lezioni è più complessa e i bambini di questa età tendono a distrarsi. In casa cerchiamo di ultimare i compiti con Alice, ma lavorando tutta la settimana l’impresa è impegnativa. Noi siamo fortunati, viviamo in un piccolo paese con i nonni che riescono a darci una mano. Certo, non sono più giovanissimi, anzi, molto anziani e decrepiti, e non hanno una grandissima conoscenza della tecnologia moderna, ma nonostante le difficoltà sono fondamentali e senza il loro aiuto non saremmo mai riusciti a gestire la situa (come dicono i giovani). Senza dimenticare che, sino a quando non saremo tutti vaccinati, gli anziani, i nonni, sono le persone più a rischio e forse, non dico nulla di nuovo, sarebbe meglio evitare il contatto con i nipoti. Sinceramente non ho idea di cosa possa riservare il prossimo futuro, il mondo è cambiato e non so quando e come i nostri figli torneranno a frequentare le lezioni dal vivo. Ma sono certo che la scuola, intesa anche come luogo fisico di aggregazione, sia fondamentale per la crescita personale dei nostri ragazzi e costringerli a casa possa essere davvero deleterio per il loro futuro. TorniAMO a Scuola.

Finalmente è caduto, dopo oltre un mese di attesa il nostro traballante ha deciso di sfidare la gravità. E da questo pomeriggio siamo senza un dente, ma il sostituto è già pronto a subentrare. Ho colto l’occasione per uno Ius Primae Fotis con il nuovo (si fa per dire) Minolta MD Rokkor 50mm f/1.7. Ovviamente tutta apertura e ISO a 1600 per mettere l’ottica (e il sottoscritto) alle strette. Messa a fuoco complicata e non proprio precisa. Effetto vintage assicurato (anche e soprattutto in post). E questa notte aspettiamo il passaggio di Raton Perez, il nostro topolino del dente.




