![Black Beach 1 Black Beach /01](https://www.samuelesilva.net/blog/wp-content/uploads/2023/10/blackbeach_01-1200x800.jpg)
![Black Beach 2 Black Beach /02](https://www.samuelesilva.net/blog/wp-content/uploads/2023/10/blackbeach_02-1200x800.jpg)
La Black Beach è una delle perle dell’Islanda: è meravigliosa, selvaggia, incantevole. Il nero lavico della sabbia sorprende e contrasta con l’azzurro/verde del mare, il tutto in un paesaggio a perdita d’occhio immerso nel volo degli uccelli e sferzato dal vento. Il suo vero nome è Reynisfjara Beach e il suo scenario, dominato dai due maestosi faraglioni che emergono dal mare, chiamati Reynisdranga, è mozzafiato.
Un luogo magico, avvolto da antiche e fiabesche leggende, tra qui la più popolare che racconta l’origine dei faraglioni. Si tratterebbe di due enormi troll trasformati in pietra dal Sole perché sorpresi a rubare una nave.
Dietro alla spiaggia emergono le colonne di basalto, sul quale si fermano centinaia di pulcinelle di mare, l’atmosfera è surreale, ma il pericolo dietro l’angolo: perché questa spiaggia è anche maledetta. Qui infatti si verifica il fenomeno della sneaker waves, onde anomale che si formano quando diverse onde più piccole combinano la loro energia per creare un’onda più grande. Queste onde sono incredibilmente potenti e possono rapidamente spazzare via una persona in mare: negli ultimi 7 anni sono morte 5 persone trascinate in acqua e gli incidenti sono all’ordine del giorno.
Sono rimasto sulla Black Beach un paio d’ore, incantato ad ammirare lo scenario che si mostrava ai miei occhi. Ho già usato gli aggettivi che meglio la descrivono, ma voglio ripeterli: incantevole, mozzafiato, selvaggia.
![Skógafoss, la cascata perfetta 4 Skogafoss /01](https://www.samuelesilva.net/blog/wp-content/uploads/2023/09/skogafoss_01.jpg)
Mi piace pensare che Skógafoss venga definita la cascata perfetta, perché rappresenta davvero in tutto e per tutto l’immagine della perfezione: un salto altissimo, un’enorme quantità di acqua, un rumore assordante e una fotogenia meravigliosa. Purtroppo quando sono arrivato alla cascata il tempo non era dei migliori e la pioggia scendeva ad intermittenza. Ho deciso comunque di percorrere la lunga salita (ho perso il conto degli scalini) che porta nel punto più alto dove il fiume Skógaa si lancia nel vuoto: il tempo di scattare un paio di foto ed è sceso il diluvio universale. Mi sono coperto il meglio possibile e sono tornato in direzione del macchina per evitare di bagnarmi completamente: arrivato al termine della discesa ha smesso, ovviamente, di piovere.
Una leggenda molto popolare della costa sud islandese sostiene che, dietro l’enorme sipario d’acqua di Skógafoss, si celi un prezioso tesoro. Stando alla leggenda, il tesoro sarebbe stato nascosto molti secoli fa dal vichingo Þrasi Þórólfsson.
Skógafoss è alta 62 metri e larga 30 metri ed è inserita in un contesto naturale bellissimo: il getto della cascata cade su un letto di pietre -laviche- nere e viene contrastato dal colore verde smeraldo delle montagne. La visuale dall’alto (ho scoperto poi che si tratta di 400 scalini per arrivare in vetta) è altrettanto importante e permette di comprendere al meglio l’incredibile salto del fiume Skógaá. Nonostante la pioggia mi sono divertito a scattare qualche lunga esposizione e grazie al tempo lungo di scatto sono riuscito a cancellare l’enorme quantità di persone che prova ad avvicinarsi (ovviamente bagnandosi) alla base di Skógafoss. La post della terza immagine è stata complicata per via di qualche immagine fantasma, ma l’effetto seta sulle cascate ha sempre il suo fascino.
![Skógafoss, la cascata perfetta 5 Skogafoss /02](https://www.samuelesilva.net/blog/wp-content/uploads/2023/09/skogafoss_02-1200x800.jpg)
![Skógafoss, la cascata perfetta 6 Skogafoss /03](https://www.samuelesilva.net/blog/wp-content/uploads/2023/09/skogafoss_03-1200x800.jpg)
![Feu Dla Madona 2023 17 Feu dla Madona /01](https://www.samuelesilva.net/blog/wp-content/uploads/2023/09/feudlamadona_01-600x400.jpg)
![Feu Dla Madona 2023 18 Feu dla Madona /02](https://www.samuelesilva.net/blog/wp-content/uploads/2023/09/feudlamadona_02-600x400.jpg)
![Feu Dla Madona 2023 19 Feu dla Madona /03](https://www.samuelesilva.net/blog/wp-content/uploads/2023/09/feudlamadona_03-600x400.jpg)
![Feu Dla Madona 2023 20 Feu dla Madona /04](https://www.samuelesilva.net/blog/wp-content/uploads/2023/09/feudlamadona_04.jpg)
Come capita dal 1610 (con qualche rara interruzione) anche quest’anno la sera del 7 settembre Mondovì Piazza è stata illuminata dai Feu Dla Madona (pronuncia impossibile). Questa volta ho deciso di unirmi alla bolgia dei fotografi e quando ho scelto la posizione di scatto (mi hanno imposto in realtà, con un invito che non potevo rifiutare) ero convinto che la distanza fra i fuochi d’artificio e la torre dei Bressani fosse minore. Mi sbagliavo. Fortunatamente il cibo, lo spritz, il Berlucchi (tanto Berlucchi) e la compagnia hanno reso meno difficile la situa. Il prossimo anno mi sposterò più verso Est. L’ultima foto è un dettaglio, scattata a 500mm, 6 secondi, f/11.
![Feu Dla Madona 2023 21 Feu dla Madona /05](https://www.samuelesilva.net/blog/wp-content/uploads/2023/09/feudlamadona_05.jpg)