Talvolta la fotografia può diventare anche un modo per imparare qualcosa, per conoscere, per approfondire. Durante il mio viaggio a Napoli di qualche mese fa ho fotografato -udite udite con lo smartphone– un murale molto particolare che ricopriva un intero palazzo. Sul momento non ho indagato, ma quando ho ricontrollato le immagini mi sono accorto di una firma: Leticia Mandragora. Sul momento il nome non mi ha detto nulla, ignoranza cosmica, e sono andato a cercare: ho scoperto un’artista straordinaria, autrice di diversi murales nella città partenopea, fra cui sicuramente il più celebre è quello di Diego D10S Armando Maradona (ma anche Sophia Loren per citarne un altro).
Questa foto è un po’ così, sfugge alle tematiche che solitamente mi piace trattare. La definisco estemporanea e non avrebbe nemmeno bisogno di troppe parole. Ma sono seduto al tavolo di un noto locale del centro di Cuneo, all’aperto, e mi appresto a sorseggiare il mio Gin Tonic (Elephant se non ricordo male) quando alzo gli occhi al cielo e quasi per caso mi accorgo della meraviglia del palazzo che mi sovrasta. E in modo quasi istintivo prendo la macchina fotografica e scatto con un 35mm decisamente vintage a fuoco manuale: il mitico Westron Iscö-Gottingen f/3.5. Purtroppo non ricordo l’apertura del diaframma, ma immagino molto aperto. E la foto non mi dispiace per niente.