Icelandic Landscape

POSTED ON 14 Set 2023 IN Landscape     TAGS: travel, nature, clouds

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Geysir e Strokkur

POSTED ON 12 Set 2023 IN Landscape, Landmark     TAGS: travel, nature, clouds

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La zona di Geysir è uno dei pochissimi posti sulla terra dove si possono osservare da vicino i geyser attivi. Arrivando qui ho scoperto, beata ignoranza, che i geyser devono il loro nome proprio a questa località. In realtà il fenomeno geotermale è ormai quasi ridotto a zero per via di alcuni cedimenti strutturali, il geyser più conosciuto è visitato è quello di Strokkur (in foto) che regala ai propri visitatori eruzioni di oltre 30 metri di altezza e si trova a circa 400 metri da Geysir. Strokkur è un geyser capace di generare getti d’acqua e vapore a 90 gradi ogni 6/10 minuti circa: uno spettacolo a cronometro. Purtroppo è difficile comprendere la potenza del getto e il tempo di intervallo: per fotografare bisogna armarsi di tempo, pazienza e orologio. Tutta la zona è comunque interessante per via della vivida colorazione delle sue colline, grazie alle prese d’aria di vapore e alle bellissime pozze di fango sulfureo, ma ascoltare il rumore dell’esplosione da lontano è una sensazione bizzarra che non dimenticherò. L’Islanda è una terra decisamente particolare e il Geyser è senza dubbio il fenomeno naturale che la contraddistingue maggiormente.

Sebbene siano probabilmente attive da 10.000 anni o più, le sorgenti termali di Haukadalur furono notate per la prima volta dagli europei alla fine del XIII secolo, quando il campo esplose in attività geotermica dopo un terremoto. A partire dal XVIII secolo arrivarono i turisti, alla ricerca di bagni minerali, fanghi terapeutici e solo per guardare i geyser soffiare.

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Geysir -Explosion-

POSTED ON 12 Set 2023 IN Landscape, Landmark     TAGS: travel, nature, clouds, sequence

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Gullfoss, la cascata d’oro

POSTED ON 10 Set 2023 IN Landscape, Landmark     TAGS: travel, waterfall, river, clouds

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Gullfoss è stata la prima cascata che ho visitato durante il viaggio in Islanda. Si trova all’estremo est del Cerchio d’Oro ed è la più famosa (dicono) del paese: è composta da due cascate della portata di 109 metri cubi di acqua al secondo. La prima delle due, situata nella parte alta delle cascate, raggiunge gli 11 metri circa. Una volta superata la prima cascata, l’acqua si trova ad affrontare una seconda cascata di 20 metri. Di qui il totale di 31 metri di altezza.

Non a caso, Gullfoss significa “cascata d’oro”, nome che ha dato luogo a diverse teorie. La prima afferma che l’origine del nome sia dovuto alla luce dorata che riflettono le sue acque al tramonto. Un’altra ipotesi, invece, afferma che il nome cascata dorata sia dovuto all’arcobaleno che si forma quando la luce solare attraversa le particelle d’acqua sospese in aria.

Appena sono arrivato in vista di Gullfoss sono rimasto impressionato dal rumore di fondo e dallo spettacolare colpo d’occhio (che probabilmente non sono riuscito a mostrare in foto). Ma il fattore più sorprendente è la quantità di pioggia che si forma nelle immediate vicinanze e che praticamente impedisce di fotografare senza una protezione adeguata, sia personale che della fotocamera. La stragrande maggioranza delle persone è dotata di impermeabile (colorato). Io no ovviamente. Per una volta ho ringraziato la tropicalizzazione del mio grandangolo.

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Feu Dla Madona 2023

POSTED ON 9 Set 2023 IN Reportage     TAGS: EVENT, nocturne, fireworks, longexposure

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Come capita dal 1610 (con qualche rara interruzione) anche quest’anno la sera del 7 settembre Mondovì Piazza è stata illuminata dai Feu Dla Madona (pronuncia impossibile). Questa volta ho deciso di unirmi alla bolgia dei fotografi e quando ho scelto la posizione di scatto (mi hanno imposto in realtà, con un invito che non potevo rifiutare) ero convinto che la distanza fra i fuochi d’artificio e la torre dei Bressani fosse minore. Mi sbagliavo. Fortunatamente il cibo, lo spritz, il Berlucchi (tanto Berlucchi) e la compagnia hanno reso meno difficile la situa. Il prossimo anno mi sposterò più verso Est. L’ultima foto è un dettaglio, scattata a 500mm, 6 secondi, f/11.

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Stekkjargjá (Techtonic Rift)

POSTED ON 7 Set 2023 IN Landscape, Landmark     TAGS: travel, mountains, clouds

Stekkjargjá (Techtonic Rift)

Il Parco Nazionale del þingvellir (detto anche Thingvellir) è un luogo unico al mondo. Si trova nel Golden Circle e qui si arriva davvero alle origini della terra; perché in questo parco si incontrano le placche tettoniche del Nord America e dell’Eurasia. Queste placche tettoniche simboleggiano la deriva dei continenti e sono, dal punto di vista geologico, uno spettacolo unico.

Il risultato è anche una fossa tettonica (rift valley) che taglia attraverso svariate parti del paese, inclusa la Fenditura di Silfra nel parco nazionale del Thingvellir. Questa zona si è riempita d’acqua ed è adesso un punto popolare per le immersioni. Avventurieri subacquei affontano le fredde acque turchesi per nuotare tra le formazioni rocciose vulcaniche e le placche tettoniche. Anche lontano dalla Fenditura, la crepa nella crosta terrestre si muove lentamente, di millimetri, ogni anno. È una vista impressionante.

Non sono riuscito a fotografare come avrei voluto il canyon che rappresenta la fossa tettonica, l’ideale sarebbe stato scegliere un punto sopraelevato, però questa immagine presa da dentro mi piace e credo riesca a far immaginare come la crosta terrestre possa letteralmente spaccarsi.

Öxarárfoss

POSTED ON 6 Set 2023 IN Landscape, Landmark     TAGS: travel, waterfall, river, clouds

Öxarárfoss

The meeting

POSTED ON 29 Ago 2023 IN Landscape     TAGS: travel, sunset, horses, river

The Meeting

Ingólfsgarður Lighthouse

POSTED ON 27 Ago 2023 IN Landmark     TAGS: travel, lighthouse, yellow

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Hallgrímskirkja

POSTED ON 27 Ago 2023 IN Landmark     TAGS: travel, church

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Ammetto che quando ho visto per la prima volta la Hallgrímskirkja, il più importante luogo di culto luterano di Reykjavík, sono rimasto decisamente affascinato: perché da lontano è davvero molto imponente e importante. In realtà l’unica nota interessante di questa chiesa è la rigorosa geometria e la pulizia estrema delle sue linee e del suo cemento. La sua costruzione è durata 38 anni ed è terminata nel 1983: è considerata il capolavoro dello stile nazionale basaltico islandese. Anche gli interni sono piuttosto vuoti e molto nordici (in questo caso il termine è usato con accezione negativa) e l’unica cosa interessante è l’enorme organo che con le sue 5.275 canne raggruppate in 72 registri, è il più grande organo a canne islandese. Ci sono passato davanti all’alba, prima che la città prendesse vita, e poi nel primo pomeriggio, ma non sono riuscito a trovare qualcosa che accendesse la mia immaginazione. Deludente.

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Icelandic fireplug

POSTED ON 25 Ago 2023 IN Details     TAGS: travel, fireplug

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Fagradalsfjall

POSTED ON 24 Ago 2023 IN Landmark, Landscape     TAGS: travel, volcano, longexposure, neutraldensity

Fagradalsfjall

Raccontare e descrivere una settimana fotografica (non oso definirla vacanza) in Islanda è un’impresa: perché è nata in modo quasi inaspettato, alternativo e per certi versi anche bizzarro. E quindi come iniziare? In senso cronologico, con un nome assurdo (ma lo saranno tutti) e con una foto lineare: siamo alle pendici del vulcano Fagradalsfjall a Grindavíkurbær. Semplice, no? Si tratta ovviamente di un vulcano in attività, anche recentissima, ma quando siamo arrivati noi niente lapilli e niente fiamme. Solo magma, lava spenta che sino a qualche giorno prima scendeva con le sue lingue lungo la valle verso il mare. Somma di 5 scatti in lunga esposizione e filtro neutral density: il filtro ND sarà un filo ricorrente, ma non conduttore, di questo racconto.

Io sono così

POSTED ON 17 Ago 2023 IN Animals     TAGS: travel, nature

Il Gabbiano

Hai mai seguito il volo
Di un falco o di un gabbiano
Traiettorie ardite nel vento
Dentro al cielo lontano?
– Enrico Ruggeri

White Door

POSTED ON 15 Ago 2023 IN City & Architecture     TAGS: travel, minimal, door

White Door

Acqua di Malpensa

POSTED ON 15 Ago 2023 IN Reportage     TAGS: URBEX

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Metti che devi prendere un aereo e, come sempre, sei in anticipo di almeno un paio d’ore, senza ovviamente considera potenziali ritardi. Cosa può fare un appassionato di fotografia? Risposta molto semplice: spulciare la sua personalissima mappa alla ricerca di location urbex nei dintorni. E casualmente, proprio a pochi passi dall’aereoporto di Malpensa, si trova una stranissima torre abbandonata. E quindi un salto è praticamente d’obbligo. Adesso, in tutta sincerità, non ricordo di cosa si tratti: è segnata come torre dell’acqua oppure torre dell’acquedotto. Ed in effetti assomiglia molto ad un silos/contenitore. Si sale lungo una scala elicoidale e si arriva all’ultimo piano dove si gode una magnifica vista sui parcheggi dell’aereoporto. Et voilà, le due ore di noiosa attesa al gate si trasformano in una esplorazione urbex: la bellezza.

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Joy Division a Staglieno

POSTED ON 12 Ago 2023 IN Landmark     TAGS: cemetery, art

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All’interno del cimitero monumentale di Staglieno si trovano due tombe molto celebri, utilizzate dai Joy Division (gruppo musicale post-punk britannico) come copertine dei loro dischi. Ovviamente da appassionato di musica sono andato alla ricerca di questi luoghi di culto laico e, non senza fatica fatica, sono riuscito a trovarli. La Tomba Appiani, opera dello scultore Demetrio Paernio (1910) che rappresenta il compianto delle pie donne e utilizzata per l’album CLOSER (pubblicato postumo nel 1980 dopo il suicidio di Ian Curtis), si trova nel porticato sud. Mentre il bellissimo Angelo della Tomba Ribaudo, opera dello scultore Onorato Toso (1910) e cover del singolo LOVE WILL TEAR US APART (pubblicato nel 1980), si trova nel Portico Trasversale (porticato semicircolare). Assolutamente da non perdere.

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