contatore gratis
Trionfo Marmoreo
POSTED ON 28 Giu 2024 IN Reportage     TAGS: URBEX, chuch

Trionfo Marmoreo /02Trionfo Marmoreo /04

In realtà si chiama Chiesa di Sant’Antonio, un classico della zona. Ma nel titolo era interessante rendere omaggio al tripudio di marmo che caratterizza questa piccola chiesa spoglia e abbandonata. L’abbiamo trovata per caso, lungo una strada di grande comunicazione: recava i classici segni dell’abbandono, abbiamo parcheggiato poco più avanti e con grande sorpresa (capita, di rado, ma capita) la porta era semplicemente appoggiata, come se la preghiera e il rispetto fossero consentiti. Quello che colpisce di questa chiesa sono le targhe che segnano la storia di una singola famiglia, come se il luogo di culto fosse una sorta di proprietà privata: il nipote che rende omaggio al nonno che l’ha adottato, il nonno che rende omaggio alla nuora, Rachele, morta a soli 38 anni: quasi 200 anni di ringraziamenti e devozione. L’ultima targa segna come data 1938, sono trascorsi quasi 100 anni.

Il lato tremendo di questa esplorazione, quasi casuale, sono le foto che non riescono a soddisfare quello che spero essere diventato un palato fino. Sono tutte incredibilmente storte e ho pubblicato solo le migliori. Sarà la fretta, sarà l’aria, sarà il caffè, ma per un certo tipo di fotografia è necessario riflettere ed agire con calma; senza urgenza, senza ansia, con interesse e voglia. È un utile promemoria per le prossime occasioni.

Trionfo Marmoreo /01Trionfo Marmoreo /05Trionfo Marmoreo /07

Trionfo Marmoreo /09Trionfo Marmoreo /10

Trionfo Marmoreo /03Trionfo Marmoreo /06Trionfo Marmoreo /08

Training
POSTED ON 28 Giu 2024 IN Sport, Portrait     TAGS: MODEL

Training

Abbazia di Saint-Germain-des-Prés
POSTED ON 25 Giu 2024 IN Landmark     TAGS: zenit, church

Abbazia di Saint-Germain-des-Prés /01Abbazia di Saint-Germain-des-Prés /02

Ex Istituto Gianotti
POSTED ON 23 Giu 2024 IN Reportage     TAGS: URBEX, school

Scuole Artigiane /32

Nel mondo urbex ci sono storie che sembrano essere interessanti, storie di recupero, storie che qualche volta portano, aggiungo forse, anche ad un lieto fine. L’istituto Gianotti nacque come casa per la gioventù orfana nel 1854 su proposito di don Giovanni Battista Gorla; in data 10 luglio 1854, con regio decreto, Vittorio Emanuele II ne approvò lo statuto organico. Fra i sostenitori e fondatori dell’istituto il più importante fu il Vescovo di Saluzzo, Mons.Antonio Gianotti, che contribuì generosamente a quest’opera benefica ed educativa e con atto testamentario donò la sua eredità (20000 lire, una cifra molto importante all’epoca) alla struttura che poi prese, in suo onore, il nome di Istituto Gianotti.

Negli anni si perdono le tracce dell’istituto, la storia diventa frammentaria, ma nel dopoguerra, cambiate le esigenze della città, diventa la sede delle scuole artigiane. Parliamo di arte del legno e del restauro dell’Istituto Bertoni, che nel 1990 abbandonò per trasferirsi nella ex caserma Musso e diventare Soleri-Bertoni. In questa scuola si sono formate generazioni di artigiani e falegnami saluzzesi, molti dei quali andati a bottega proprio da Amleto Bertoni, nella sua azienda che allora si trovava di fronte all’istituto.

Nell’ultimo decennio si è parlato molto di recupero, la struttura del Gianotti si trova nel centro storico di Saluzzo e potrebbe diventare un luogo importante di aggregazione. Nel 2021 è stato firmato un accordo fra la fondazione che gestisce lo stabile e la “REAM” di Torino, la società che raggruppa le Fondazioni delle casse di risparmio del Piemonte. Il progetto prevede la riqualificazione della storica sede dell’istituto che verrà trasformato in alloggi riservati a persone che vivono particolari situazioni di fragilità. Dalla firma del contratto alla conclusione dell’iter burocratico, e quindi dei lavori, sicuramente passerà del tempo e al momento in via Griselda tutto tace e nulla si muove. Sono passati quasi tre anni. E questa è la spiegazione del mio forse iniziale.

Scuole Artigiane /33Scuole Artigiane /08

Scuole Artigiane /28Scuole Artigiane /29Scuole Artigiane /31

Scuole Artigiane /21Scuole Artigiane /27

Scuole Artigiane /35Scuole Artigiane /30Scuole Artigiane /23

Scuole Artigiane /17Scuole Artigiane /18

Scuole Artigiane /02Scuole Artigiane /03Scuole Artigiane /06

Scuole Artigiane /01Scuole Artigiane /25

» CONTINUA A LEGGERE «

Smelling the World
POSTED ON 22 Giu 2024 IN Reportage     TAGS: museum

MusEs /18

Il titolo più corretto in realtà sarebbe Muses – Accademia Europea delle Essenze; accademia è una definizione più accattivante per quello che a tutti gli effetti è un museo dei profumi (e infatti Muses suona come Museo delle Essenze). Il titolo del post prende il nome dal bellissimo reportage che il fotografo Alessandro Gandolfi ha pubblicato su National Geographic e che è rimasto esposto nelle sale del museo da Settembre 2023 sino alla scorsa primavera: alcune di queste immagini erano stampate in versione gigante su tessuto ed installate nel giardino di Palazzo Taffini d’Acceglio (che ospita il museo). Il Muses si trova a Savigliano ed è diviso in due sezioni: la parte esterna, un meraviglioso giardino dei profumi con al centro la riproduzione di una tavolozza da pittore che emana essenze profumate a intervalli regolari, e la parte interna che ospita il vero e proprio museo. Non mi dilungherò, come sempre, nella descrizione delle varie stanze perché non è compito del fotografo: vorrei però far notare l’eleganza delle ampolle che contengono le varie essenze, la straordinaria bellezza delle stanze di Palazzo Taffini d’Acceglio e suggerirVi l’esperienza dell’atelier del profumiere: un laboratorio di 90 minuti che, guidati da un’esperto, permette di creare il proprio profumo personalizzato. Ho ancora la mia creazione, che ho chiamato Acqua di Samu: un’essenza forte e maschile che Luigio Guastardo della Radica avrebbe sicuramente apprezzato (Ah, la Tauromachia).

Benvenuti al MÚSES, Accademia Europea delle Essenze, un polo museale tecno-sensoriale unico nel suo genere. Nato dalla riscoperta delle erbe aromatiche piemontesi, il MÚSES vi invita a un affascinante viaggio transnazionale attraverso i saperi dell’arte profumiera, i sapori e le essenze di diverse culture. Situato all’interno di Palazzo Taffini d’Acceglio a Savigliano, un edificio storico che rappresenta in sé un’opera d’arte, il MÚSES si sviluppa su due piani, offrendo un’esperienza immersiva che coniuga sapientemente storia, arte e tecnologia.

Ho visitato il Muses in due distinte occasioni: la prima volta nel Giugno 2022 con IgersItalia, la seconda volta, per documentare l’inaugurazione della mostra di Alessandro Gandolfi, nel Settembre 2023. Sono 28 immagini scattate con 4 obbiettivi diversi (vi lascio il gusto di indovinare quali). Non ho pubblicato subito perché le foto in esterno scattate durante la prima visita, sotto il sole di mezzogiorno, non erano interessanti. Durante la seconda visita, con Lorena, c’è un aneddoto interessante che merita di essere raccontato: siamo arrivati prima dell’evento per documentare la mostra fotografica senza pubblico e mentre scattavo una foto con il grandangolo ho chiesto, con educazione, all’addetto che si occupava di sistemare le fotografie di spostarsi. Lui gentilmente si è fatto da parte e mentre posizionavo la macchina fotografica sul treppiede Lorena si è avvicinata e nell’orecchio mi ha bisbigliato: “Quello al quale hai chiesto di spostarsi come se fosse un intruso è Alessandro Gandolfi, il fotografo di National Geographic che ha scattato le foto della mostra“. Ah, ecco. Poi, come se niente fosse, ho chiesto ad Alessandro di posare anche lui in mezzo alle sue immagini. :-)

MusEs /19MusEs /20

MusEs /21MusEs /22MusEs /23

MusEs /17

MusEs /02MusEs /01MusEs /03

» CONTINUA A LEGGERE «

Uomini e Lupi /reprise
POSTED ON 20 Giu 2024 IN Animals     TAGS: nature, tele

Uomini e Lupi -rep- /07

A distanza di 6 anni sono tornato al centro Uomini e Lupi di Entracque. Ero già stato nel periodo invernale e in quell’occasione la fortuna mi aveva permesso di fotografare con la neve. Nel febbraio scorso ho accompagnato un gruppo di MondovìPhoto, ma le temperature elevate del periodo hanno donato al parco un’aria decisamente autunnale e poco fotogenica. Ho colto l’occasione per provare il nuovo Canon RF 100-500 e sono riuscito a scattare qualche foto ravvicinata: i lupi del centro si sono prestati alla fotografia, nonostante mostrassero una certa sonnolenza. Sono animali decisamente affascinanti, ma in cattività forse un po’ annoiati. Adesso il non facile obbiettivo è riuscire a fotografarli in libertà: da molto lontano ovviamente. :-)

Uomini e Lupi -rep- /01Uomini e Lupi -rep- /02Uomini e Lupi -rep- /03

Uomini e Lupi -rep- /04Uomini e Lupi -rep- /05

Uomini e Lupi -rep- /06Uomini e Lupi -rep- /08Uomini e Lupi -rep- /09