Fiato alle Trombe

POSTED ON 16 Feb 2024 IN Reportage     TAGS: EVENT, travel, silver

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Il passaggio delle candelore è accompagnato dalla musica. Tutte le candelore hanno un accompagnamento musicale dedicato (quelle che ho visto io), lo strumento per antonomasia è la tromba, la tromba suona ovunque: i gruppi musicali hanno uno stile e un ritmo diversi e l’atmosfera prende un tono allegro di contagiosa felicità. Quasi tutte le bande cittadine, che seguono le candelore, hanno nel loro organico un buon numero giovani, e giovanissimi, questo permette di comprendere il fascino che la festa di Sant’Agata esercita anche sui ragazzi. La stragrande maggioranza dei pezzi suonati è ballabile, piacevole, ma davvero non mi aspettavo di sentire nella colonna sonora delle Candelore, a febbraio, L’Estate sta finendo dei Righeira: e suonata con la tromba è semplicemente meravigliosa. Ho cantato.

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Scattami una foto

POSTED ON 15 Feb 2024 IN Reportage, Street     TAGS: EVENT, travel, silver

Candelore /02

Quando la candelora dei pescivendoli passa nel mercato del pesce, il suo luogo madre, le persone che assistono al passaggio e al ballo (i portatori girano la candelora a ritmo di musica) sono tantissime e riuscire a fotografare è un’impresa. Nel mercato del pesce c’è una specie di arco con un tunnel che collega -si fa per dire- la centrale piazza del Duomo con la zoma del mare. E molto largo, ma in quel momento sembra strettissimo e si fatica a respirare (il profumo di pesce non è proprio Chanel N.5). E quando mi sono trovato all’interno di questo passaggio mi ha incuriosito un ragazzo che, per cogliere un’immagine più interessante del momento, si è arrampicato sul palo (non proprio stabile) di una bancarella. E TAAC, sono riuscito anche io a trovare una foto interessante.

Il giorno delle Candelore

POSTED ON 15 Feb 2024 IN Reportage     TAGS: EVENT, travel, silver, religion

Candelore /01

Quando si descrive la festa di Sant’Agata si deve obbligatoriamente parlare della tradizionale sfilata delle candelore, enormi ceri votivi rivestiti con decorazioni artigianali, puttini in legno dorato, santi e scene del martirio, fiori e bandiere. Le candelore anticipano il fercolo di Sant’Agata in processione, perché prima dell’arrivo dell’illuminazione elettrica avevano il compito di illuminare il passo ai partecipanti in notturna. Le candelore sono un numero variabile e storicamente rappresentano le arti (con alcune eccezioni): in passato erano arrivate ad essere addirittura 28, quest’anno erano 15 con la novità della Candelora dedicata a S.Agata dall’associazione Luigi Maina.

Le candelore sfilano sempre nello stesso ordine. Ad aprire la processione è il piccolo cero di monsignor Ventimiglia. Il primo grande cero rappresenta gli abitanti del quartiere di San Giuseppe La Rena e fu realizzato all’ inizio dell’Ottocento. E’ seguito da quello dei giardinieri e dei fiorai, in stile gotico-veneziano. Il terzo in ordine di uscita è quello dei pescivendoli, in stile tardo-barocco con fregi santi e piccoli pesci. Il suo passo inconfondibile ha fatto guadagnare alla candelora il soprannome di bersagliera. Il cero che segue è quello dei fruttivendoli, che invece ha passo elegante ed è dunque chiamato la signorina. Quello dei macellai è una torre a quattro ordini. La candelora dei pastai è un semplice candeliere settecentesco senza scenografie. La candelora dei pizzicagnoli e dei bettolieri è in stile liberty, quella dei panettieri è la più pesante di tutte, ornata con grandi angeli, e per la sua cadenza è chiamata la mamma. Chiude la processione la candelora del circolo cittadino di sant’Agata che fu introdotta dal cardinale Dusmet.

Questi imponenti ceri dal peso che oscilla fra i 400 ed i 900 chili, vengono portati a spalla, a seconda del peso, da un gruppo costituito da 4 a 12 uomini, che le fa avanzare con un’andatura caracollante molto caratteristica detta a ’nnacata. Quest’anno il giorno di Sant’Agata cadeva di lunedì e non sono riuscito ad assistere alla seconda parte dei festeggiamenti veri, con il passaggio da via Antonino Di Sangiuliano, uno dei momenti più caratteristici della sfilata per le difficoltà che incontrano i portatori lungo la ripidissima salita. Le foto sono di sabato 3 febbraio quando le candelore si presentano ai fedeli accompagnate dalla musica delle bande cittadine (ogni candelora ha il suo accompagnamento musicale). Volevo realizzare un reportage che mettesse al centro della storia i portatori e le loro espressioni: ho utilizzato quasi esclusivamente il 70/200 a f/2.8 per riuscire ad entrare dentro la scena nonostante l’enorme quantità di persone e per isolare i protagonisti della giornata dallo sfondo e dalla confusione. In totale sono 34 foto e credo riescano a rappresentare bene il giorno delle Candelore.

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La potenza

POSTED ON 14 Feb 2024 IN Reportage, Portrait     TAGS: EVENT, travel, silver

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Le ‘Ntuppatedde

POSTED ON 14 Feb 2024 IN Performing Arts, Reportage     TAGS: EVENT, travel, silver

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Uno sparo di luce, una ventata di aria bianca, una sorpresa inaspettata. Le ‘Ntuppatedde mi sono arrivate incontro senza essere attese e mi hanno colto alla sprovvista: non sapevo della loro per(e)sistenza, ma per un colpo molto fortunato le ho viste arrivare -in esclusiva- nel silenzio e nel vuoto. Poi hanno iniziato a correre senza motivo, hanno varcato il confine del mercato del pesce e sono tornate dopo qualche minuto per ballare allegre e senza senso apparente nella confusione generale di piazza del Duomo.

Il diritto di ntuppatedda era, fino alla fine dell’Ottocento, la possibilità per le donne di qualsiasi condizione sociale, di andare liberamente in giro per la città, ammiccando e pretendendo doni e omaggi dagli uomini, durante i festeggiamenti agatini. In un tempo in cui la donna era totalmente assoggettata all’uomo, padre o marito che fosse, le ‘ntuppatedde andavano in giro comunque celate da un manto nero che lasciava scoperto un occhio soltanto.

La rinascita delle Ntuppatedde avviene nel 2013 quando la storica tradizione è stata ripresa, anche se in termini molto diversi e decisamente più moderni, dall’artista e performer Elena Rosa e le donne vestite di bianco, e con il viso coperto, sono tornate in città, danzando per le vie del centro di Catania con un fiore rosso in mano, simboleggiante la loro rinascita e la loro libertà.

Il termine ‘Ntuppatedde deriva dal siciliano tuppa che indica la membrana che chiude il guscio delle chiocciole, evocando l’idea di qualcosa che si nasconde, di celato e protetto alla vista di tutti.

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Come i famosi

POSTED ON 14 Feb 2024 IN Street     TAGS: travel, nocturne, wideaperture

Come i famosi

Catania [black]

POSTED ON 13 Feb 2024 IN Street     TAGS: travel, nocturne, 50ne

Catania in black

La notte delle Candelore

POSTED ON 13 Feb 2024 IN Reportage     TAGS: EVENT, travel, silver, nocturne

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Forse qualche mio seguace più accanito (che poi manco mia madre mi legge) avrà capito che a inizio Febbraio ho preso il primo aereo disponibile e sono volato a Catania per fotografare i festeggiamenti di Sant’Agata (che ricorre il 5 febbraio). Era una festa del quale sentivo parlare da tempo e che mi incuriosiva: la città etnea si ferma per onorare la propria santa ed è un evento religioso unico al mondo. Siamo arrivati a Catania la sera di Venerdì e dopo un aperitivo veloce abbiamo girovagato per il centro alla ricerca delle prime avvisaglie della festa: non c’è voluto molto, tutta la città era in attesa, direi in febbrile eccitazione. Il ritmo e la musica si sentivano nell’aria e le prime candelore (abbiamo incontrato quella dei pescivendoli, dei panettieri e dei fiorai) iniziavano a muoversi e a ballare nei dintorni di piazza del duomo. La serata ha raggiunto il suo culmine quando i pompieri hanno posato vicino alla statua della santa un enorme mazzo di fiori, con le candelore ferme ad osservare il momento storico. Siamo andati a dormire curiosi di scoprire cosa ci avrebbe riservato il nuovo giorno, ma sono immagini e sensazioni che svelerò nelle prossime ore. Stay Tuned.

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Specchio di quest’inferno

POSTED ON 11 Feb 2024 IN Street     TAGS: travel, silver, wideaperture

Specchio di quest'inferno

Nella testa girano pensieri
Che io non spengo
Non è uno schermo
Non interagiscono se li tocchi
Nella tasca un apparecchio
Che è specchio di quest’inferno
Dove viaggio, dove vivo, dove mangio
Con gli occhi
– Rancore

Il boss del mercato

POSTED ON 7 Feb 2024 IN Street     TAGS: travel, HappyMarketTuesday, tradition

Il boss del mercato

Per un pugno di gamberi

POSTED ON 7 Feb 2024 IN Street     TAGS: travel, HappyMarketTuesday, tradition

Per un pugno di gamberi

Carciofi alla brace (cacocciuli arrustuti)

POSTED ON 6 Feb 2024 IN Street     TAGS: travel, food, happymarkettuesday, tradition

Carciofi alla brace (cacocciuli arrustuti)

Una delle meraviglie del viaggio è provare la cucina locale; è possibile scoprire nuovi sapori e assaporare cibi conosciuti preparati all’origine. E quando ho visto la strana brace con i carciofi mi sono fatto raccontare la tradizione catanese dei cacocciuli arrustuti. Non ho resistito alla tentazione e (dopo aver fotografato) ho deciso di assaggiare il famoso carciofo: mi sono seduto sugli scalini del mercato del pesce di Catania e, accompagnato da una birra, ho provato il cacocciulo arrustuto: assolutamente da non perdere durante una visita a Catania.

Come un serpente sospeso

POSTED ON 2 Feb 2024 IN Reportage     TAGS: URBEX

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Esistono luoghi che hanno un’anima, ma uno scatto soltanto. È un modo di dire, un tentativo di definizione: significa che quello specifico luogo abbandonato merita la visita, ma solo per scattare una singola foto, generalmente una stanza molto interessante, oppure per un particolare dettaglio. Il resto è nulla. Questa cascina a rischio imminente di crollo, che ho voluto definire in modo ermetico del serpente sospeso, vive di un paio di immagini; è la classica botta e via. Poi in realtà intorno si può visitare una struttura enorme, silenziosa e terribilmente vuota, per certi versi anche spettrale, inquietante: ma che non merita il consumo dell’otturatore. Sono entrato dall’enorme portone, ho puntato deciso alla stanza da fotografare, quindi ho ammirato il mobile sospeso e sono scappato. Ci sono esplorazioni che meritano il tempo, altre che si riducono ad una foto, uno scatto soltanto; che poi come sempre io non riesco a limitarmi e le immagini diventano 11, ma è un altro discorso.

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Less or not

POSTED ON 1 Feb 2024 IN City & Architecture     TAGS: minimal, below, sky

Less or not

Galleria Umberto I

POSTED ON 29 Gen 2024 IN City & Architecture, Landmark     TAGS: travel, zenit

Galleria Umberto I

MEMO 4345 -Giorno della Memoria-

POSTED ON 27 Gen 2024 IN Reportage     TAGS: museum, history

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Il Giorno della Memoria è una ricorrenza internazionale, celebrata il 27 gennaio di ogni anno come giornata per commemorare le vittime dell’Olocausto. Per l’occasione ho deciso di andare a Borgo San Dalmazzo e visitare il Memo 4345. Cos’è il Memo 4345? È uno spazio per conoscere, capire, ricordare e interrogarsi. Non è semplice raccontare la storia europea della persecuzione ebraica, ma qui nascono domande, il visitatore viene guidato alla riflessione e vengono poste le basi per comprendere gli elementi essenziali della Shoah in Europa.

Un percorso dedicato alla memoria degli ebrei che sono passati di qui e rivolto a tutti coloro che sentono il dovere di conoscere e ricordare i passi che hanno portato alla Shoah e le responsabilità di opporsi ovunque si manifestino. Come hanno fatto i Giusti.

Avevo già visitato il Memo 4345 l’anno scorso, ho deciso di tornare con calma per fotografare. Ho chiesto il permesso e con la tranquillità che richiede il luogo ho scattato (senza treppiede) dettagli e panoramiche. Mi sono concentrato sulla scritta GENOCIDIO, che può diventare un pugno nello stomaco, e sulle valigie nel centro della navata che sembrano un po’ slegate al contesto, ma al tempo stesso trasformano l’atmosfera e la rendono malinconica e triste, perché giustamente portano alla riflessione e impongono una domanda forte: cosa siamo stati capaci di fare?

È più difficile onorare la memoria dei senza nome che non quella degli uomini famosi.
– Walter Benjamin

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