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Molo. Tramonto.
POSTED ON 1 Nov 2024 IN Landscape     TAGS: sunset, pier, 50ne

Molo. Tramonto.

Dopo qualche tempo sono tornato a Imperia, non ricordo l’ultima volta. Complice l’insistenza di un amico abbiamo fatto una passeggiata alla marina ed è stato il momento di pensare a come il tempo ci scorra inesorabile fra le dita senza possibilità di tornare indietro. E niente di più romantico e malinconico del tramonto sul molo lungo di Oneglia, potrei definirlo il mio tramonto. Come sempre si volta pagina e si guarda avanti, non ci sono alternative, indietro non si torna.

Santi Francesi -la Chiesa delle Vanità-
POSTED ON 1 Nov 2024 IN Reportage     TAGS: URBEX, church

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Il nome che ho deciso di dedicare a questa esplorazione arriva da una storia di quasi 3 anni fa. Era il periodo di poco precedente al progetto Herem e con Lorena stavamo dedicando buona parte del nostro tempo alla ricerca di tesori abbandonati del Piemonte e la ricerca era chiaramente concentrata su edifici a carattere religioso. Fra le nostre ambizioni più importanti c’era questa chiesa, abbandonata, del quale non conoscevamo l’ubicazione. Nei giorni scorsi sono riuscito a risalire alle parole alla chat dell’epoca e ho scoperto che la mia prima idea era che questa meravigliosa chiesa fosse in Francia: una suggestione che mi era balzata in testa per via di un nome di un santo scritto in francese (che poi ovviamente si trattata di latino).

In realtà, e Lorena mi aveva corretto subito, l’ubicazione esatta era in Piemonte e non fu difficile scoprirlo. Purtroppo all’epoca, nonostante anche numerosi tentativi diplomatici, non riuscimmo a fotografare l’interno di questo piccolo gioiello di architettura barocca dedicato alla Beata Vergine Assunta e abbandonato ormai da diversi anni.

La Chiesa è bellissima e credo si percepisca dalle immagini. E’ ancora in buone condizioni, ma necessita di importanti restauri per il mantenimento della sua qualità per poter essere nuovamente restituita alla collettività come documento storico. Ho fotografato con un po’ di ansia utilizzando 5 obbiettivi diversi. Le foto della navata sono tante (troppe), ma ho voluto provare tutti gli strumenti a mia disposizione: 11mm, 14mm, 15mm e fish-eye. Come sempre ho qualche problema di linee, credo che dovrò decidermi, prima o poi, a fare la convergenza.

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Congregazione di San Filippo Neri
POSTED ON 30 Ott 2024 IN Reportage     TAGS: church

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Sono stato a lungo indeciso se pubblicare queste foto, ma alla fine ha prevalso la ragione e la voglia documentare. Sono immagini che fanno parte di un servizio fotografico per l’Unione Monregalese: io mi dedicai alla Chiesa, mentre Lorena si occupò della Sacrestia appena restaurata e che finalmente, grazie ai contributi delle Fondazioni CRT e CRC e del Ministero per i Beni e le attività culturali, tornava al suo antico splendore.

Ho deciso di pubblicarle sul mio sito in quanto non vennero mai utilizzate, il focus del servizio era la Sacrestia (sino ad allora praticamente mai vista), e perché dietro si nasconde un aneddoto divertente. Arrivai in chiesa poco dopo mezzogiorno, ma non trovai nessuno ad aspettarmi. Dopo qualche minuto di attesa (niente, non c’era nessuno) iniziai a fotografare (il primo scatto riporta le 12.22) con il cavalletto in piena autonomia forte della mia autorizzazione (non mi capita quasi mai di essere autorizzato). Dopo circa 30 minuti decisi di fotografare anche l’organo e la chiesa dall’alto. Ma quando stava per arrivare l’una e mentre mi trovavo nel punto più alto della chiesa, dalla Sacrestia arrivò il prete (immagino per chiudere e andare a pranzo). Lo salutai dall’alto (non mi aveva visto) mentre percorreva a passo spedito la navata centrale, lui trasalì decisamente sorpreso e mi apostrofò: “Lei cosa ci fa lì?“. Dovetti impiegare un po’ per riuscire a spiegare le ragioni della mia presenza dall’organo (per arrivarci è necessario salire su una scala nascosta). Ho fotografo decine di chiese (abbandonate e non), e l’unica volta in cui sono stato sorpreso e stata anche l’unica per la quale ero autorizzato. Bellissimo.

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Salotto a sorpresa
POSTED ON 29 Ott 2024 IN Reportage     TAGS: URBEX

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Dopo una bella esplorazione, stai per uscire e ti rendi conto che la casa vicino è anche abbandonato. Per curiosità si controlla, si butta un occhio, si verifica. Due piani, completamente vuoti e poco interessanti. Ma nell’ingresso una stanza, un salotto, a sorpresa. E rimani indeciso: apro lo zaino, tiro fuori il cavalletto e provo a cercare uno scatto interessante? Si, dai, c’è quella finestra controluce molto particolare, quei vasi strani, un po’ bizzarri. E sono quattro foto, forse banali, che forse non meriterebbero un articolo: ma l’urbex è bello anche per questo.

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Tra polvere e colori
POSTED ON 28 Ott 2024 IN Reportage     TAGS: URBEX

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Riuscire a capire la storia di una location urbex è sempre un gioco intrigante, una sfida che chiunque abbia a cuore il mondo dell’esplorazione urbana vuole portare a termine. Io definisco sempre l’urbex una tipologia di fotografia, ma non sfuggo al tentativo di comprendere e studiare il soggetto delle mie immagini. Quasi sempre questo studio si limita ai dettagli, il perché del luogo è solitamente una facile intuizione. Ma ci sono delle esplorazioni che possono diventare un difficile rompicapo e arrivare a capo della domanda fondamentale è impossibile.

E la domanda fondamentale è sempre perché? Fra queste pareti riuscire a dare un senso all’abbandono è impossibile. È tutto spalancato, il palazzo esternamente non presenta segni di cedimento strutturale, l’edera ha ricoperto la scala esterna ed è facile intuire che l’abbandono sia questione di pochi anni, viene da pensare subito al periodo immediatamente successivo al covid. All’interno si notano segni di lavori di ristrutturazione: una centrale termica mai utilizzata, componenti elettrici ed idraulici nuovi e di recente produzione, oggetti e strumenti di cantiere.

L’altra domanda è cosa? Appena entrato salgo le scale e raggiungo l’ultimo piano. Ho visto qualche foto e sono a conoscenza delle bellissime vetrate che danno luce all’ambiente, alla scala e alla parete con il dipinto; non mi sbagliavo, ma quello che vedo davanti ai miei occhi mi sorprende comunque. Le pareti hanno iniziato a sfaldarsi e l’intonaco sta scendendo sul pavimento. Non c’è quasi altro, le stanze sono vuote, la ristrutturazione si è fermata in fase embrionale e non ha toccato serramenti e infissi. C’è ancora una stanza, credo un salone, con delle strane colonne e affreschi moderni: probabilmente nelle intenzioni avrebbe dovuto essere un luogo di rappresentanza. Mi avvicino all’uscita, nella prima stanza alla mia destra vedo una cucina come nuova e sulla parete il pannello di comando del sistema di allarme con ancora la pellicola trasparente sul display. Mentre esco dal cancello cerco di immaginare cosa sarebbe potuto essere, cosa sarebbe dovuto diventare. Ma nulla, nella mia fantasia cosa e perché rimangono un mistero. Mettete il like, suonate la campanellina e se avete info aggiuntive non esitate a scriverlo nei commenti.

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Overlight
POSTED ON 24 Ott 2024 IN Portrait     TAGS: MODEL, glamour, beauty, nude, studio

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