POSTED ON 24 Dic 2022 IN
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Prosegue imperterrita, e senza soluzione di continuità, la tradizione del post natalizio. Ed è il terzo anno consecutivo che riesco a trovare la foto in anticipo e sempre in tema urbex; ma d’altronde capita con un certa frequenza di imbattermi in segni natalizi in locations abbandonate. Questa volta non è un albero addobbato e nemmeno un Babbo Natale, ma addirittura un presepe alla moda di Gip: nel televisore. C’è anche un pacchetto quasi intonso di Toscanelli. E il mio più sincero augurio per un bellissimo e felice Natale.
POSTED ON 22 Nov 2022 IN
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Questa è un’immagine forzata, niente di strepitoso. E’ un obbligo, una foto per me importante, diciamo romantica. Perché scattata con un’ottica dal sapore particolare. Era il 2010, raduno delle vele d’epoca d’Imperia. Un amico, presente con me in barca, mi prestò il mitico pompone, il Canon EF 100-400mm f/4.5-5.6, chiamato con il celebre nomignolo per via di una caratteristica particolare: per zoomare non si deve girare una ghiera, ma allungare manualmente l’ottica come un fucile a pompa, sembra quasi di caricare un’arma. Non dico che fu colpo di fulmine, ma era la prima volta che scattavo con un tele così esteso: poi per un discorso di costi e usabilità (in realtà non ho mai la necessità di scattare a 400mm) rimase un sogno nel cassetto. Dodici anni di attesa nel quale diverse volte ho accarezzato l’idea. Poi ho avuto l’occasione di fare una permuta con un usato come nuovo dal prezzo interessante e mi sono detto perchè no? Nel frattempo, da qualche anno, è uscita la versione nuova, a detta di tutti nettamente migliorata come nitidezza e qualità. Ma io mi accontento di poco, di realizzare un piccolo sogno.
POSTED ON 17 Set 2022 IN
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POSTED ON 3 Ago 2022 IN
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automotive

Nello scorso fine settimana a Mondovì sono tornate protagoniste le vecchie signore, il grande patron Mario Garbolino ha organizzato la sedicesima edizione del raduno di auto d’epoca costruite ante 1940. Una manifestazione incredibile per il parco auto presente con oltre 50 vetture fra cui Diatto 16/20 Hp Limousine, Fiat Zero Torpedo, OM 465 Corsa, Fiat 501, Fiat 509 A Torpedo, Fiat 520 Torpedo, Lancia Lambda, Fiat 508 e molte molte altre.
A margine del raduno si è tenuto un altro evento dedicato alle auto storiche; e qui ho finalmente capito
la differenza fra storica e d’epoca: devono avere almeno 20 anni, questa è la base, ma mentre le auto storiche possono circolare su strada, le auto d’epoca possono farlo solo durante le manifestazioni autorizzate, di quest’ultima categoria ovviamente fanno parte mezzi molto antichi che hanno fatto la storia e che sono autentici
pezzi da museo.
Fra le auto storiche buona parte del raduno era dedicato alla celebre Fiat Bertone X1/9, questo perché Giovanni Bertone, fondatore dell’omonima carrozzeria, era un monregalese doc, nato a Mondovì nel 1884. All’evento erano presenti anche diverse Lancia Stratos (disegnate da Marcello Gandini per Bertone), ma questa è un’altra storia che sfiora il mito e del quale non voglio parlare. Durante l’esposizione a Mondovì Piazza mi sono divertito a fotografare (anche la Stratos a dire il vero); non sono un grande appassionato di motori, ma mi piace conoscere la storia e capire l’evoluzione. Quindi non apprezzo in modo particolare le foto del settore e ho preferito fare qualcosa di più dedicato ai dettagli concentrandomi sulla mitica Fiat Bertone X1/9. Ci sono alcune curiosità e chicche che costellano la storia di questa piccola barchetta che permettono di apprezzarne ancora di più linea e caratteristiche. Per esempio non conoscevo la storia della rarissima (ne furono costruite poche decine di esemplari) Dallara icsunonove (scritto proprio così) costruita dall’ingegner Gian Paolo Dallara per il settore corse e sono rimasto affascino dalle sue caratteristiche uniche, come il fantastico ed enorme alettone posteriore. Alla fine sono uscito dall’evento Bertone decisamente stanco e stremato dal caldo, ma con un bagaglio di conoscenze automobilistiche nettamente migliorato. E si, mi sono seduto dentro una Lancia Stratos (brividi).










POSTED ON 30 Giu 2022 IN
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POSTED ON 1 Giu 2022 IN
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POSTED ON 19 Mag 2022 IN
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Da qualche giorno mi capita di incrociare un bellissimo campo di papaveri. Anticipo la sveglia di 30 minuti, prepara lo zaino e con il grandangolo mi infilo dentro l’erba alta: situazione tragica, in meno di 10 secondi ero completamente bagnato. Ma non mi sono dato per vinto: ho posizionato il cavalletto, mentre l’umidità mi entrava nelle scarpe, ho impostato diaframma e tempo e scelto la posizione migliore.
I papaveri sono meravigliosi, è chiaro, purtroppo complice un sfondo non adeguato (zona industriale), un cielo completamente terso, la foschia e l’eccesso di controluce (avrei dovuto anticipare la sveglia di almeno 60 minuti) non sono riuscito ad ottenere la foto che avrei voluto (e che immaginavo nella mia testa).
Ma ho mille risorse fotografiche e nello zaino avevo inserito, non per caso, anche il 35mm macro. Non sono un grande esperto/estimatore del genere, ma devo ammettere che da qualche tempo la possibilità di dedicarmi anche ai dettagli mi incuriosisce. Non è il primo fiore che pubblico su queste pagine e probabilmente non sarà l’ultimo.
POSTED ON 22 Mar 2022 IN
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POSTED ON 17 Feb 2022 IN
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Il rosa. Questo colore non entra mai in guerra e sembra sempre sul punto di svanire nell’invisibile.
– Christian Bobin
POSTED ON 14 Feb 2022 IN
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POSTED ON 4 Feb 2022 IN
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Mentre spaiate i calzini, oggi, ricordatevi di quel bimbo che è sempre solo, con cui nessuno vuole giocare e che non c’è mai alle feste di compleanno…
…mentre fate la foto dei vostri piedi vestiti da “inclusione” da mettere su Instagram, ricordatevi di quel collega che non parla con nessuno, che non viene alle cene aziendali, l’unico a cui non avete mai offerto il caffè…
mentre vi riempite le bacheche di amore per il diverso e frasi famose, togliete i calzini e invitate quel bimbo al compleanno del vostro e magari offrite il caffè a quel collega… i vostri piedi saranno un po’ più freddi, i social più vuoti, ma quello sarà il giorno in cui “diverso” diventerà davvero uguale!
–
POSTED ON 24 Dic 2021 IN
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50ne

Prosegue imperterrita, e senza soluzione di continuità, la tradizione del post natalizio. È un Natale difficile in un periodo complicato: per la prima volta proverò a sdoppiarmi nel tentativo di partecipare contemporaneamente a due pranzi natalizi. Solo grandi imprese. La foto è scattata in una villa abbandonata nei pressi di Torino: un piccolo e maligno Babbo Natale, almeno questa è l’impressione che mi lascia il suo sguardo. Speriamo comunque voglia portarci un regalo di prestigio. E il mio più sincero augurio per un bellissimo e felice Natale.
POSTED ON 6 Nov 2021 IN
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Ha appena finito di piovere, fra brutto, fa freddo e nel giorno di festa sono a casa che mi diverto con la post. E davanti a me sberluccica questo piccolo Minolta MD Rokkor 50mm f/2 di fine anni ’70 che sembra fatto apposta per i dettagli. Il modello per l’occasione diventa il melograno, solo estetico, che ho piantato sette anni fa: i frutti sono prossimi alla caduta e le foglie, ormai ingiallite dall’autunno, a breve termineranno la loro vita sul terreno. I tubi di prolunga sono eccessivi e troppo dettagliati, quindi mi limito a un macro per finta scattando a mano libera con il focus peaking della EOS R. C’è ancora un percé.
POSTED ON 8 Giu 2021 IN
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POSTED ON 2 Mag 2021 IN
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La società Cointreau viene fondata nel 1849 in Francia nella città di Angers dai fratelli Adolphe e Édouard-Jean Cointreau. Il loro primo successo è un liquore a base di ciliegie, zucchero e alcool chiamato Guignolet. Sarà però un liquore preparato per la prima volta nel 1875 da Edouard Cointreau, figlio di Edouard-Jean, a base di scorze di arance amare e arance dolci, zucchero e alcool, a consacrare il successo della loro azienda. All’inizio del XX secolo il liquore comincia ad essere esportato in Europa, nel 1923 raggiunge gli Stati Uniti. Nel 1990 l’azienda si fonde con la Rémy Martin, creando la Rémy Cointreau; l’anno successivo viene quotata in borsa.
Attualmente si stima in 15 milioni il numero di bottiglie vendute in oltre 200 paesi, di cui il 95% fuori dalla Francia.
POSTED ON 6 Apr 2021 IN
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Non sono quello che si può definire un appassionato del genere Macro; questo è praticamente il secondo post originale dedicato a questo tipo di fotografia. Ma in giorni di lockdown in zona rossa ci si arrangia: ho comprato una bellissima serie di tubi di prolunga e ho deciso di cimentarmi nella nobile arte. Per questo ritorno al macro ho scelto un albero di ciliegio nel giardino dei miei suoceri, la primavera è appena iniziata e il nostro è in piena fioritura. Ho utilizzato il 24-105 f/4 impostando il fuoco manuale con diaframma a f/13. In realtà non si tratta di un vero macro che in teoria richiederebbe un rapporto almeno di 1:1 (ripeto, in teoria), nel mio caso utilizzando tubi di prolunga da 36mm e una focale di 105 arrivo all’incirca a 1:3, quindi si parla di fotografia a distanza ravvicinata: vi risparmio calcoli noiosi, ma per ottenere il rapporto di legge avrei dovuto scattare a 35mm. Come anticipato pocanzi non sono un esperto del macro e quindi ci saranno degli errori, ma trovo comunque le foto gradevoli.

