Qualche mese fa, probabilmente sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, ho comprato un obbiettivo decisamente insolito: il famigerato TTArtisan 100mm f/2.8 Bubble Bokeh. È un’ottica divenuta famosa perché riproduce perfettamente lo schema ottico (e gli errori di progettazione) del celebre Meyer Optik Gorlitz Trioplan 100mm f/2.8 tornato alla ribalta nell’ultimo periodo in quanto, in certe condizioni, tira fuori uno sfuocato molto particolare, un bokeh che viene definito a bolle di sapone. La prima fotografa a scoprire l’effetto bolle di sapone è stata Sandra Bartocha che ha pubblicato delle immagini che hanno catturato subito l’attenzione del mondo macro e che le hanno permesso di vincere tre volte il premo Veolia (Environnement Wildlife Photographer of the Year). Il Trioplan (che sul mercato dell’usato ha visto moltiplicare il suo prezzo) non è l’unico obbiettivo che permette l’effetto bolle di sapone, ma è sicuramente il più conosciuto. E qui torna in gioco il mio nuovo acquisto che promette di riprodurre il famoso difetto ottico. Purtroppo non è affatto semplice riuscire in questo tipo di fotografia: è un’ottica con attacco m42 (serve un adattatore), totalmente manuale, e non è macro: per ottenere la riproduzione 1:1 sono obbligatori i tubi di prolunga. Ma anche senza entrare nel mondo macro per osservare le bolle di sapone è necessario fotografare a tutta apertura con un’illuminazione radente facendo attenzione a non cadere nel flare. Venerdì sono salito a Baita Elica, all’alba, per osservare la fioritura dei narcisi e ho deciso di portare con me il 100mm Bubble Bokeh: e questa è la prima, seppur assolutamente non perfetta, fotografia con le bolle di sapone. Non sono molto soddisfatto del risultato, ma non mi arrendo facilmente.