
Ho scattato questa foto con il drone esclusivamente per partecipare (all’ultimo giorno utile) al concorso organizzato dalla Pro Loco di Vicoforte dal titolo VicoFoliage (con chiari ed evidenti riferimenti all’autunno). La giuria composta da Davide Gonella, Elena Fenoglio e Gianpiero Secco ha deciso di dedicarle addirittura una menzione speciale. Ecco la motivazione:
Menzione speciale per questo scatto, forte di una composizione particolare, composta di vuoti e pieni nella zona del bosco e la presenza di una strada sul bordo dell’inquadratura, e ravvivata dall’uso di un viraggio accattivante. Le sensazioni che suscita sono al contempo di una confortante malinconia autunnale e, dall’altra, di un non ben precisato mistero nascosto. La risultante è un’oscillazione impalpabile tra il certo e l’incerto, il rassicurante e l’ignoto, i quali portano inevitabilmente a interrogarsi.

Ho sete
Le nuvole mi cadono dentro
Cerchio che ha perso il suo centro
Perché ha smarrito ogni senso
– Litfiba

Solitamente i post dedicati al ritratto semplice non hanno bisogno di molte parole, anzi. Su questa immagine di una raggiante Federica però sono costretto ad aggiungere qualche informazione perché ha una caratteristica che la rende particolare. È uno shooting in vigna dedicato al ritratto ambientato in luce flash, ho montato gli speedlight con i diffusori esagonali e mentre gli altri scattavano mi sono allontano per utilizzare un obbiettivo vintage: il Meyer-Optik Gorlitz Telemegor 180mm f/5.5. Questa lente ha la caratteristica di staccare lo sfondo creando un effetto pittorico molto particolare. Non è facile mettere a fuoco: ero ad una certa distanza, chiaramente a tutta apertura per evidenziare il bokeh; ho impostato sul barilotto la distanza giusta dal soggetto aspettando che Federica guardasse nella mia direzione e ho scattato. Essendo un’ottica decisamente datata (prodotta fra il 1954 e il 1960) la nitidezza lascia a desiderare, ma l’effetto vintage è assolutamente garantito. Come il divertimento.

Il giardino Ermetico/Esoterico del Senatore Giovan Battista Borrelli è un luogo incantevole, fuori dal mondo. Si trova sulla collina di Mirabello a Boves, poco lontano da Cuneo, non è conosciuto, anzi, si trova fuori dalle rotte turistiche di massa. Eppure è davvero particolare, intriso di storia, di leggenda e di fantasia. Su questa collina si respira, si sente, un’aurea magica. Ci si arriva per una piccola strada sterrata, l’ingresso è un cancello in ferro battuto protetto da due cani guardiani di pietra (decapitati), al suo interno è possibile trovare una torre merlata, un casotto/belvedere, un obelisco, un castelletto gotico-moresco e un meraviglioso tempietto rotondo con la statua della dea Ragione. Il tempo, e qualche atto vandalico, stanno mettendo a dura prova la resistenza dell’opera del Senatore Borrelli ed è un peccato, perché la storia di questo giardino meriterebbe maggiore attenzione. Se capitate per caso dalle parti di via Rana a Boves non esitate a fare questa breve e facile escursione: il gioco vale decisamente la candela.











L’autunno è una seconda primavera, quando ogni foglia è un fiore.
– Albert Camus

Il mese era ottobre, un mese di giorni che si accorciavano, ma di luce dorata dall’alba al tramonto. Non rimaneva molto tempo prima dell’arrivo dell’inverno.
– Elisabeth de Waal