POSTED ON 15 Mar 2023 IN
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Siamo arrivati al Castello di B. in un mattina di tardo autunno. L’aria era fredda in anticipo rispetto all’inverno, la nebbia quasi nascondeva la strada. L’entrata è molto stretta e complicata, ma la nebbia e la rarefazione dell’alba ci hanno permesso di rimanere nascosti. Il Castello è antico, anzi, antichissimo, ma dimenticato da tempo. Nel corso dei secoli ha subito modifiche architettoniche importanti che ne hanno trasformato la struttura originale: si tratta di una massiccia costruzione quadrilatera, che aveva probabilmente ai suoi angoli quattro torri. Su alcuni resti di intonaco sono ancora visibili tracce di una decorazione pittorica in stile barocco, risalente con probabilità al XVII secolo.
Negli ultimi anni il castello era adibito ad abitazione privata, i ricordi sono tantissimi: libri, bambole, quadri, tantissimi quadri, lampade, poltrone, foto, un telefono a disco e anche il monitor di un iMac. Il tutto confuso e condiviso da un senso di disordine che sfugge alla comprensione e che lascia un senso di fastidio quasi tangibile a pensare a tanta bellezza, anche nei piccoli dettagli, che cade in rovina e viene abbandonata nell’indifferenza del mondo. La camera da letto è un piccolo capolavoro: molto grande, il soffitto decorato, i mobili antichi, le poltrone, i quadri meravigliosi, il passeggino e la bambola, la polvere e le ragnatele. Meravigliosa, un sogno nella sua memorabile decadenza.








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POSTED ON 18 Ott 2022 IN
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Dovrei descrivere e raccontare una tre giorni davvero strana all’isola d’Elba, ma non voglio tediare nessuno con storie lunghe di amicizia e di incontri; credo basti sapere che dal 14 al 16 ottobre si è tenuta, sull’isola del ferro, l’assemblea annuale di #IgersItalia e ho partecipato per la prima volta in qualità di local (si chiamano così) di #IgersCuneo (seguiteci).
Tre giorni estremamente intensi di fotografia ed emozioni su un’isola per me completamente sconosciuta. Ho incontrato nuovi e vecchi amici, scalato una montagna, assaggiato piatti buonissimi, degustato calici elbani di rara qualità, camminato, ancora fotografato, parlato, studiato, pubblicizzato, storie, foto, racconti, vita.
Fra le escursioni previste dal programma al sottoscritto è capitata la più impegnativa dal punto di vista fisico: un trekking abbastanza complicato (a parole, poi in realtà relativamente semplice) per giungere al Castello del Volterraio, la più antica fortificazione dell’isola d’Elba. Un luogo meraviglioso dal quale si può ammirare in tutta la sua bellezza il golfo di Portoferraio. La scelta delle immagini non è molto razionale, ho deciso per una sorta di ordine cronologico per raccontare il Castello e l’ascesa alla vetta; non è un vero e proprio reportage, ma un insieme di immagini singole, direi quasi una raccolta di foto da instagrammare. Ma d’altronde il focus della giornata era proprio quello.
Acquistato dal Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano nel 1999, il castello era in forte stato di decadenza. Nel gennaio del 2016 si è conclusa la prima fase dei lavori previsti per il restauro atti a mettere in sicurezza la fortezza e a ripristinare alcuni elementi architettonici tra cui l’ingresso originale, il cammino di ronda perimetrale e il recupero della torre con passerella e della cappella. Il 18 luglio 2017 è stato presentato il risultato del completamento della seconda fase dei lavori. Sono stati migliorati gli antichi sentieri di accesso, con scalini di legno e passamani nei punti più impervi, rendendo la struttura più accessibile e, con la collaborazione della Soprintendenza archeologica, è stata recuperata la pavimentazione originaria.




…esso vi appare fosco tra le nuvole, misterioso sotto il sole, maschio e solitario come un guerriero che attenda sempre, da sempre e per sempre nella sua armatura di roccia la chiamata a strenue difese. Non è soltanto bello, il Volterraio è fascinoso, arcano, potente; vive in un suo segreto profondo, al di sopra delle sventure umane e degli stessi eventi di cui è stato protagonista.
– Gin Racheli, “Le isole del Ferro”
















POSTED ON 27 Lug 2022 IN
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POSTED ON 16 Mag 2022 IN
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Mi piacerebbe scambiare tutti i miei domani per un solo ieri.
– Kris Kristofferson
POSTED ON 10 Apr 2022 IN
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POSTED ON 8 Apr 2022 IN
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Octagon è un nome fantasia che ha inventato Frank Mirgel e serve per celare la reale ubicazione di questo incredibile castello che nasconde vicende per certi versi anche affascinanti: si trova nel Nord Italia in un piccolo paese di provincia ed è una di quelle storie di degrado e soldi sprecati. Il Castello è praticamente terminato, ristrutturato in tutte le sue componenti: recuperati gli affreschi, i pavimenti, rifatto l’impianto elettrico e idraulico, mancherebbe pochissimo per un utilizzo di qualsiasi tipo e sarebbe perfetto (e pronto) per diventare una struttura ricettiva.
Il progetto dell’Opera del Divino amore, ente religioso già proprietario del maniero che fu dei conti di Birago, forte di un investimento di circa 11 milioni di euro, derivanti da fondi della comunità europea, da un mutuo bancario e da contributi regionali (fra cui fondazione CRC), prevedeva la realizzazione di una casa di riposo (credo di lusso) da 90 posti.
I lavori, che hanno cambiato totalmente l’immagine del castello, sono durati 5 anni, dal 2008 al 2013, e vennero interrotti per la mancanza di fondi; il maniero divenne proprietà degli istituti di credito e ancora oggi è in cerca di un compratore: le aste giudiziarie del 2017 e del 2019 non hanno avuto alcun riscontro e attualmente la struttura è in completo stato di abbandono.



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POSTED ON 5 Apr 2022 IN
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POSTED ON 3 Apr 2022 IN
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Castelletto Mascagni è un piccolo borgo nel Comune di Chiusdino, in provincia di Siena. È completamente abbandonato. Le sue origini risalgono al 1300, si trova in cima ad una collina fra il torrente Freccia e il fiume Merse, e nacque come importante nucleo abitativo nei dintorni dell’abbazia di San Galgano. Nel 1600 fu acquistato dalla famiglia Mascagni e qui visse il celebre Anatomista Paolo Mascagni. Morì tra queste mura, a 65 anni, senza essere riuscito a concludere il suo più importante lavoro: “La Grande anatomia del corpo umano“, ambizioso progetto di rappresentazione di tutte le parti del corpo umano a grandezza naturale. Si racconta di un acquisto e una vaga idea di rilancio all’inizio del secolo, ma al momento sembra che nulla sia andato in porto. Anzi, credo che il piccolo borgo di Castelletto Mascagni sia destinato a diventare macerie in brevissimo tempo. All’interno ci sono poche stanze interessanti: una sala dipinta in modo bizzarro, qualche soffitto in legno, le tende, un bagno assurdo con scalinata, una bilancia e un paio di inquietanti graffiti. Il resto sono solo ruderi di una struttura che nel momento di massimo splendore doveva essere semplicemente meravigliosa.







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POSTED ON 25 Mar 2022 IN
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POSTED ON 25 Mar 2022 IN
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POSTED ON 27 Gen 2022 IN
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Il Castello di Albano Vercellese è abbandonato da diverse decine di anni. Ha un storia antica, che inizia probabilmente nel XIV, fatta di famiglie nobili, discendenze, guerre e distruzione. Il castello attuale è stato edificato su uno più antico, di cui si scorgono ancora tratti della linea della merlatura a coda di rondine, murata durante le opere di sopraelevazione nel XV secolo. Il vecchio maniero, probabilmente una struttura di ricetto, era circondato da uno spalto e da un fossato, alcune fondamenta di case dell’epoca farebbero pensare all’esistenza di un abitato a ridosso del perimetro fortificato. Del castello restano il torrione d’ingresso a pianta quadrata con garitta cilindrica, della metà del XV secolo, e alcuni tratti delle cortine.
Il toponimo deriva forse da Albanus, nome personale romano; dell’epoca romana resta una tegola con iscrizione funeraria. Dal X secolo, sotto l’episcopato di Attone, Albano risulta tra le pievi della chiesa vercellese; il possesso al Vescovo di Vercelli fu confermato coi diplomi imperiali di Ottone III (999) e di Federico Barbarossa (1152) fino al 1179, quando una parte venne ceduta al Comune di Vercelli. Dopo esser stata proprietà di varie famiglie (Tizzoni, Avogadro, de Albano), nel 1335 Albano passò ai Visconti fino al subentrare dei Savoia (1407).
Nel 1621, per volere del duca Carlo Emanuele I, Albano (insieme ad Oldenico e Cascine San Giacomo) fu eretta contea di Mercurio Arborio di Gattinara, gran cancelliere di Carlo V d’Asburgo. Ancor oggi l’edificio del Castello appartiene alla famiglia Arborio di Gattinara.
Secondo gli storici, quando Albano si trovava sotto la dominazione del Comune di Vercelli, era circondato da uno spalto e da un fossato, lungo il quale venivano piantati cespugli spinosi; nel XIV – XV secolo venne edificato un vero e proprio castello.
Alcune notizie sullo stato del fabbricato nel 1671 e in particolare l’esistenza di case rovinate fuori dal castello verso est, potrebbero attestare l’esistenza di un abitato a ridosso del perimetro fortificato, probabilmente un ricetto, la cui esistenza, allo stato attuale delle conoscenze, non è però documentabile. Il castello fu ristrutturato nel XIX secolo, ma conserva parti antiche risalenti al XV secolo.
L’UNIone VOlontari Culturali Associati (UNI.VO.C.A.) ha cercato negli anni scorsi di opporsi al degrado in cui versa il Castello Vercellese purtroppo senza grossi risultati. Oggi il Castello, che venne ristrutturato nel scorso secolo, appartiene alla famiglia Mercurino Filiberto Arborio.








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POSTED ON 4 Gen 2022 IN
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Ci sono reportage urbex che non hanno bisogno di tanti giri di parole, ma che si nutrono intensamente del rispetto e del silenzio. Fra le pareti di questo castello una donna, una poetessa, una straordinaria artista ha celebrato la sua vita fra i ricordi di una storia lunga e vissuta intensamente.
Avrei voluto raccontarvi la sua storia, parlarvi di cosa ha fatto nella sua vita, di cosa è successo e poi ho pensato che era meglio non farlo, che avrei dato in pasto ai vandali questo luogo meraviglioso che mi ha lasciato a bocca aperta. (
Lorena Durante)
La poetessa mi/ci ha regalato visioni incredibili, dietro ad ogni porta si celavano momenti e frammenti di un’avventura che ha lasciato uno spazio enorme alla passione per la poesia e per la scrittura. E non servono parole per raccontarlo, potrebbero essere percepite come un’offesa: accontentiamoci, per questa occasione, della nuda fotografia.






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POSTED ON 12 Nov 2021 IN
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POSTED ON 11 Nov 2021 IN
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E il castello in questione non può essere che quello di Beinette. Ero già stato qui, parliamo di quasi sei anni fa, una delle mie prime esplorazioni urbex. Ammetto che giocare in casa ha sempre un certo fascino. Ho deciso di ritornare (anche per qualche scatto di ritratto, ma è un argomento che voglio approfondire più avanti) perché mi incuriosiva capire lo stato dell’arte: e devo ammettere che il mio approccio alla fotografia urbex è completamente cambiato, direi stravolto, rispetto al passato. Ed è un cambiamento in meglio (credo e spero). I vetri colorati della porta di entrata hanno mantenuto intatto il loro fascino e quando il sole è quasi sulla linea dell’orizzonte l’effetto WOW è sempre assicurato. E nonostante la mancanza di arredi e lo stato di decadenza la bellezza del castello rimane assolutamente immutata.



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POSTED ON 7 Mar 2021 IN
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