Basilica di San Siro

POSTED ON 26 Apr 2024 IN Landmark     TAGS: church, zenit

Basilica di San Siro

Intra le colonne

POSTED ON 24 Apr 2024 IN Street     TAGS: silver, monuments

Intra le colonne

Teatro Carlo Felice

POSTED ON 22 Apr 2024 IN Landmark, City & Architecture     TAGS: monuments, zenit

Teatro Carlo Felice

Villa Castagnola

POSTED ON 24 Mar 2024 IN Reportage     TAGS: URBEX, drone

Villa Castagnola /05

Villa Castagnola riprende il nome dei proprietari originali, una famiglia di nobili banchieri, e venne costruita all’inizio del secolo scorso. Fu successivamente ceduta alla famiglia Quaglia, che operava nel settore della ceramica e del laterizio, e cambiò nome, ma dopo l’8 settembre 1943 venne espropriata dai nazisti. La Famiglia Quaglia ritornò in possesso della Villa fino alla morte, nel 1972, del commendatore Eugenio Quaglia. Nella seconda metà degli anni ’70 venne comprata dalla società Castagnola che riprese il nome originale; purtroppo a seguito del fallimento, nel 1999, la Villa è in stato di abbandono, c’è un curatore fallimentare che purtroppo non è riuscito a vendere la proprietà.

Nel 2017 diversi roghi (forse dolosi) interessarono la Villa, ci fu l’intervento dei Vigili del Fuoco che dovettero sfondare la porta per riuscire a domare le fiamme. Purtroppo da quel giorno è iniziata l’invasione di ladri e vandali che negli ultimi anni hanno spogliato e devastato Villa Castagnola. Al piano terra, vicino alla piccola chiesa, sino al 2018 c’era anche un tipico gozzo ligure: non ha resistito a lungo, trafugato da qualche filibustiere moderno.

La mia esplorazione di Villa Castagnola è ormai datata 2022. Ho iniziato con un volo d’ispezione con il drone, quindi ho salutato la vicina di casa (uscita sul terrazzo a controllare) e ho chiesto informazioni: gentilmente mi ha detto di fare attenzione e mi ha raccontato degli incendi che hanno reso pericolosa la struttura (in realtà non tanto). Ho fotografato con tutta calma, ma al momento di andare via ho sentito delle voci: in urbex è sempre particolare il momento in cui si percepisce di non essere soli. Sono uscito allo scoperto e ho visto una ragazza che raccontava la storia della Villa a due turisti (non saprei come altro definirli). Mi sono presentato e in logica conseguenza aggiunto alla comitiva: non mi era mai capitato di fare una visita turistica illegale con tanto di guida in un luogo abbandonato.

Villa Castagnola /12Villa Castagnola /14

Villa Castagnola /15Villa Castagnola /21Villa Castagnola /25

Villa Castagnola /03Villa Castagnola /06

Villa Castagnola /04Villa Castagnola /11Villa Castagnola /20

» CONTINUA A LEGGERE «

Sunflakes

POSTED ON 10 Nov 2023 IN Landscape     TAGS: sea, backlight

Sunflakes

Mareggiata a Imperia

POSTED ON 9 Nov 2023 IN Landmark, Landscape     TAGS: sea, 50ne

Mareggiata a Imperia

L’ultimo fine settimana, ad Imperia, c’è stata un’importante mareggiata, una di quelle che capitano ogni 10 anni. Praticamente è scomparsa la spiaggia e gli stabilimenti balneari sono stati costretti a mettere in sicurezza le ultime attrezzature rimaste dall’estate. Mi trovavo in città e quindi ho deciso di fare due passi sul lungomare di Oneglia che dalla spianata arriva all’incompiuta. Il rumore del mare era fortissimo e le onde, decisamente alte, superavano le barriere arrivando, in alcuni casi, sulla strada. Purtroppo non sono riuscito a trovare una serie di immagini che potesse soddisfarmi e riuscisse a celebrare l’evento, anche perché nel pomeriggio di domenica il grosso della mareggiata era ormai un ricordo della notte. C’è solo questa foto che vorrei salvare, perché permette di comprendere la forza d’urto delle onde contro il celebre scoglio della Galeazza.

Abbacchiatura

POSTED ON 7 Nov 2023 IN Portrait     TAGS: work

Abbacchiatura

Joy Division a Staglieno

POSTED ON 12 Ago 2023 IN Landmark     TAGS: cemetery, art

Cimitero Monumentale di Staglieno /57Cimitero Monumentale di Staglieno /65

All’interno del cimitero monumentale di Staglieno si trovano due tombe molto celebri, utilizzate dai Joy Division (gruppo musicale post-punk britannico) come copertine dei loro dischi. Ovviamente da appassionato di musica sono andato alla ricerca di questi luoghi di culto laico e, non senza fatica fatica, sono riuscito a trovarli. La Tomba Appiani, opera dello scultore Demetrio Paernio (1910) che rappresenta il compianto delle pie donne e utilizzata per l’album CLOSER (pubblicato postumo nel 1980 dopo il suicidio di Ian Curtis), si trova nel porticato sud. Mentre il bellissimo Angelo della Tomba Ribaudo, opera dello scultore Onorato Toso (1910) e cover del singolo LOVE WILL TEAR US APART (pubblicato nel 1980), si trova nel Portico Trasversale (porticato semicircolare). Assolutamente da non perdere.

Cimitero Monumentale di Staglieno

POSTED ON 12 Ago 2023 IN Reportage, Landmark     TAGS: cemetery, art

Cimitero Monumentale di Staglieno /52

Quando si varca la soglia del cimitero Monumentale di Staglieno si entra in mondo completamente avulso dal sistema; è un luogo che nasconde un fascino e una magia che sono impossibili da descrivere. E ammetto che anche la fotografia non riesce a spiegare l’atmosfera e l’arte che si svelano dietro ogni arco, lungo i corridoi, nei porticati, nei sotterranei. Esistono molteplici anime a Staglieno e raccontarle tutte in poche parole non è possibile: ci sarebbe da scrivere un libro (e infatti ne hanno scritti diversi). È un luogo immenso nel quale perdersi: ho girato quasi un giorno intero e non sono riuscito a visitarlo tutto. Si cammina, senza sosta, con la mappa e dietro ogni angolo c’è qualcosa da fotografare che sorprende e lascia stupefatti.

Durante il corso della sua storia, il cimitero non è stato solo luogo di sepoltura, ma anche meta delle visite di artisti e letterati giunti da ogni dove. Tra questi, il celebre scrittore Ernest Hemingway che definì Staglieno “una delle meraviglie del mondo”.

Ho scattato un’infinità di fotografie, perché la resistenza è futile. Alcune di queste immagini sono decisamente conosciute: la Tomba Oneto, di Giulio Monteverde (1882), la statua di Caterina Campodonico, la venditrice di noccioline (1881), opera dello scultore Lorenzo Orengo, capolavoro del realismo borghese, ma anche dramma eterno (1893), altra opera meravigliosa di Giulio Monteverde, che rappresenta il drammatico contrasto tra la sensuale giovane figura femminile e l’impassibile personificazione della morte che sta per ghermirla. Potrei anche parlare di musica, magari un’altra volta: ho pubblicato 70 foto e adesso osservatele e provate ad immergervi con me nella magia meravigliosa del Cimitero di Staglieno.

Vi sono monumenti, tombe, figure scolpite squisitamente lavorate, tutte grazia e bellezza. Sono nuove, nivee; ogni lineamento è perfetto, ogni tratto esente da mutilazioni, imperfezioni o difetti.
– Mark Twain

Cimitero Monumentale di Staglieno /01Cimitero Monumentale di Staglieno /02

Cimitero Monumentale di Staglieno /03Cimitero Monumentale di Staglieno /04Cimitero Monumentale di Staglieno /05

Cimitero Monumentale di Staglieno /06Cimitero Monumentale di Staglieno /07

Cimitero Monumentale di Staglieno /08Cimitero Monumentale di Staglieno /11Cimitero Monumentale di Staglieno /12

» CONTINUA A LEGGERE «

Fabrizio de Andrè (1940-1999)

POSTED ON 12 Ago 2023 IN Landmark     TAGS: cemetery, art

Cimitero Monumentale di Staglieno /15

Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.
– Fabrizio De André

La Villa del Dottore

POSTED ON 4 Lug 2023 IN Reportage     TAGS: URBEX

Villa del Dottore /10

Ci sono delle situazioni in cui è bello aggiungere il proprio marcatore, anche se già sappiamo che non sarà niente di eccezionale. Perché ci sei vicino, è segnato nella tua personalissima mappa, perché si tratta di una preda facile da conquistare.

La Villa del Dottore fa proprio parte di questa categoria di mete urbex di secondo piano. Ma al contrario delle nefaste aspettative sono rimasto sorpreso, perché il Diavolo non è mai così brutto come lo si dipinge e il viaggio merita la conclusione interessante. Nonostante la totale decadenza, la Villa del Dottore è un un luogo interessante, che riserva sorprese e regala un fascino e un messaggio di aristocrazia che dall’esterno non ci si aspetta.

Non so da dove arrivi il nome, probabilmente era la villa di un medico: purtroppo dal dentro non si riesce a carpire nulla. Il crollo è imminente, camminare nella sala da pranzo è pericolosissimo senza un caschetto protettivo. I mobili sono coperti di calcinacci e la struttura è ormai prossima al collasso. Ma la magia dell’abbandono non delude mai.

Villa del Dottore /13Villa del Dottore /14

Villa del Dottore /08Villa del Dottore /11Villa del Dottore /17

» CONTINUA A LEGGERE «

Il Lupo di Mare

POSTED ON 28 Giu 2023 IN Reportage     TAGS: URBEX

Lupo di Mare /19

La Villa del Lupo di Mare è una di quelle location urbex che permette di entrare, senza permesso, nella vita di una persona. Perché fra queste mura, abbandonate da tantissimi anni, è possibile leggere e osservare la storia di chi l’ha abitata: ci sono i ricordi, le onorificenze e gli oggetti che hanno contraddistinto un’intera vita e una carriera militare di alto prestigio.

Siamo nella Liguria di Levante a poca distanza dalla costa. Per arrivare alla Villa del Lupo di Mare è necessario addentrarsi nella boscaglia: è passato talmente tanto tempo che la natura ha preso il sopravvento e ha inghiottito mattoni e cemento. Si entra da una finestra sul retro e appena dentro si intuisce subito il convergere silenzioso nel passato: qui non abita nessuno da molti anni (credo dal secolo scorso, ma è una mia personalissima stima).

L’interno è una capsula del tempo: tutto è rimasto immutato, ma la muffa, la polvere e l’intonaco sbriciolato hanno ricoperto quasi tutto. Si comprende la semplicità del luogo, ma allo stesso tempo si percepisce la compostezza. Tutto è molto spartano, rigoroso, semplice, ma per certi versi elegante. Un pianoforte, un salotto prestigioso con una vecchia macchina da scrivere, la radio, la televisione, anche l’onnipresente Singer, un rosario sul letto. Ci sono documenti ovunque che ricordano la brillante carriera militare del proprietario: una vita passata a solcare le onde del mare (anche durante la seconda guerra mondiale). Il nome del Capitano è inciso sulla targhetta della porta. Era un Cavaliere della Repubblica Italiana, non dimentichiamolo.

Lupo di Mare /25Lupo di Mare /26

Lupo di Mare /24Lupo di Mare /18Lupo di Mare /11

Lupo di Mare /21Lupo di Mare /23

» CONTINUA A LEGGERE «

Il cinema abbandonato

POSTED ON 21 Giu 2023 IN Reportage     TAGS: URBEX, cinema

Il cinema abbandonato /16

Era un sabato pomeriggio di primavera, le prime giornate in cui la luce permette di rimanere in giro -per foto- sino a tardi. Un piccolo giro, un’ispezione veloce in una zona che ormai inizio a conoscere come le mie tasche. Ed è una zona davvero vuota e desolata, proprio come le mie tasche. Uno strano edificio, chiaramente abbandonato, ma poco interessante: è stato mappato, ma da fuori non presenta nulla che possa attirare la nostra attenzione.

Facciamo un giro intorno e non troviamo nessun accesso. Dall’esterno sembra proprio confermare le nostre impressioni: è quello che viene comunemente definito un marcione. Sul davanti troviamo una finestra chiusa, ma che in realtà, alzando leggermente la tapparella, permette di entrare: pochi secondi e siamo dentro (nonostante un problema alla spalla che mi perseguita da tempo).

È un cinema, devastato, umido, marcio, inguardabile: ma osservando bene presenta tanti spunti fotografici, di quelli che piacciono a me. Meglio di come si potesse pensare a prima vista dall’esterno: scattiamo nell’entrata, nel salone principale, c’è solo un divano pieno di scritte, le pareti hanno graffiti, il soffitto crolla e la struttura, nonostante sia moderna, implode su se stessa. Il piano superiore è ancora più interessante: c’è un bagno e la sala proiezione. Molto bella. Pensavamo fosse un giro a vuoto e invece, come spesso accade, le apparenze ingannano: specialmente se filtrate da un obbiettivo fotografico.

Il cinema abbandonato /12Il cinema abbandonato /13

Il cinema abbandonato /09Il cinema abbandonato /14Il cinema abbandonato /15

Il cinema abbandonato /04Il cinema abbandonato /05

Il cinema abbandonato /17Il cinema abbandonato /03Il cinema abbandonato /07

» CONTINUA A LEGGERE «

Chiesa di San Giacomo

POSTED ON 18 Mag 2023 IN Reportage     TAGS: URBEX, church

Chiesa di San Giacomo /02

Non ho idea dei numeri, ma credo che la quantità di chiese abbandonate in Italia sia elevatissima. Basta alzare lo sguardo e possiamo trovare un edificio religioso distrutto; le piccole cappelle sono la maggioranza, ma ci sono anche chiese di grandi dimensioni nell’elenco dell’abbandono ecclesiastico italiano. È chiaro che si tratta di un fenomeno dovuto soprattutto all’età: con il tempo crolli e cedimenti strutturali possono segnare un patrimonio artistico, perché di patrimonio si tratta, che ha una storia importante alle spalle, secolare, in alcuni casi anche millenaria. La chiesa di San Giacomo di Laccio, frazione di Torriglia in provincia di Genova, ha oltre 500 anni (fu fatta costruire dal Principe Doria per venire incontro alle esigenze delle frazioni) e i segni dell’invecchiamento si vedono tutti. Nel secolo scorso, dal 1930 circa, ha subito un progressivo decadimento e la posizione, poco felice, non ha certo aiutato. Negli ultimi dieci anni si è cercato un recupero con la ricostruzione parziale del tetto, il rifacimento delle coperture e il consolidamento del terreno di fondazione della chiesa: purtroppo questi lavori non sono mai stati terminati. Come riportato sul catalogo generale dei beni culturali l’edificio e il campanile sono oggi in completo abbandono e in gravissimo degrado.

La chiesa di San Giacomo in Laccio risale alla metà del ‘500, quando il Principe Doria la fece costruire per andare incontro alle esigenze delle diverse frazioni che, per la distanza, specie in inverno, non potevano recarsi alla chiesa di Torriglia. Per la costruzione della chiesa furono utilizzati materiali locali, come ancora visibile in facciata a nella parte esterna delle navate laterali. La facciata, a salienti, è suddivisa da lesene in tre parti e sormontata da un frontone triangolare. Rimane leggibile tutt’oggi l’aggiunta in tempi successivi delle navate laterali. La pianta è a tre navate con presbiterio, rialzato rispetto al livello della chiesa, a terminazione semicircolare. Lo stato di conservazione attuale della chiesa non ne consente un’ulteriore descrizione, si sono avviati i lavori di restauro che porteranno alla ricollocazione degli antichi marmi, degli altari e degli apparati decorativi.

Chiesa di San Giacomo /01Chiesa di San Giacomo /21

Chiesa di San Giacomo /03Chiesa di San Giacomo /04Chiesa di San Giacomo /06

Chiesa di San Giacomo /12Chiesa di San Giacomo /13

» CONTINUA A LEGGERE «

Malinconia

POSTED ON 16 Mag 2023 IN Portrait     TAGS: man, silver, lordoftherings

Malinconia

Ricordare indietro

POSTED ON 15 Mag 2023 IN Landscape     TAGS: sunset, sea

Ricordare indietro

Sono giorni di tristezza, di lacrime, di malinconia, di rimpianti, di risate fuori tempo, di ringraziamenti. Anche di ricordi. Sono tornato indietro nel mio archivio e ho compiuto un salto a ritroso nel passato fra immagini, momenti, storie e amici. Il tempo scorre inesorabile: bambini che sono diventati adulti, adulti che sono diventati anziani e qualche ricordo dolce che porta altre lacrime oppure un sorriso amaro. Oggi, più che mai, ho la sensazione che il mondo mi scorra fra le mani in modo troppo veloce e ingiusto.

Ho scattato questa foto nel 2005, settembre inoltrato e l’estate che volge al termine, la partenza di una gara di pesca al bolentino: una delle grandi passioni di mio padre. Mi ricordo le uscite con il gozzo per andare in mare aperto, magari al mattino presto, oppure di notte, e non soffrivo il mal di mare all’epoca: mi piace dire questione di abitudine. Facendo due rapidi calcoli lui era più giovane di me adesso e mi sembrava un gigante, mentre io oggi, al confronto, mi sento un inutile lillipuziano. Domani si chiude un cerchio e si apre un portone, oppure una voragine: il futuro è da decifrare. Sicuramente nel cuore c’è una ferita grande che farà tanta fatica a rimarginarsi. E quel tempo che scorre inesorabile ci costringe a guardare avanti, ma non ci vieta di ricordare indietro. Che bello quel video in cui, con la tua voce, mi vietavi di registrare e sorridevi: ma per fortuna, quella volta, non ti ho dato ascolto.
          Older »