Angelo -prenditi cura di lei-

POSTED ON 1 Mar 2024 IN Landmark     TAGS: religion, cemetery

Angelo

Joy Division a Staglieno

POSTED ON 12 Ago 2023 IN Landmark     TAGS: cemetery, art

Cimitero Monumentale di Staglieno /57Cimitero Monumentale di Staglieno /65

All’interno del cimitero monumentale di Staglieno si trovano due tombe molto celebri, utilizzate dai Joy Division (gruppo musicale post-punk britannico) come copertine dei loro dischi. Ovviamente da appassionato di musica sono andato alla ricerca di questi luoghi di culto laico e, non senza fatica fatica, sono riuscito a trovarli. La Tomba Appiani, opera dello scultore Demetrio Paernio (1910) che rappresenta il compianto delle pie donne e utilizzata per l’album CLOSER (pubblicato postumo nel 1980 dopo il suicidio di Ian Curtis), si trova nel porticato sud. Mentre il bellissimo Angelo della Tomba Ribaudo, opera dello scultore Onorato Toso (1910) e cover del singolo LOVE WILL TEAR US APART (pubblicato nel 1980), si trova nel Portico Trasversale (porticato semicircolare). Assolutamente da non perdere.

Cimitero Monumentale di Staglieno

POSTED ON 12 Ago 2023 IN Reportage, Landmark     TAGS: cemetery, art

Cimitero Monumentale di Staglieno /52

Quando si varca la soglia del cimitero Monumentale di Staglieno si entra in mondo completamente avulso dal sistema; è un luogo che nasconde un fascino e una magia che sono impossibili da descrivere. E ammetto che anche la fotografia non riesce a spiegare l’atmosfera e l’arte che si svelano dietro ogni arco, lungo i corridoi, nei porticati, nei sotterranei. Esistono molteplici anime a Staglieno e raccontarle tutte in poche parole non è possibile: ci sarebbe da scrivere un libro (e infatti ne hanno scritti diversi). È un luogo immenso nel quale perdersi: ho girato quasi un giorno intero e non sono riuscito a visitarlo tutto. Si cammina, senza sosta, con la mappa e dietro ogni angolo c’è qualcosa da fotografare che sorprende e lascia stupefatti.

Durante il corso della sua storia, il cimitero non è stato solo luogo di sepoltura, ma anche meta delle visite di artisti e letterati giunti da ogni dove. Tra questi, il celebre scrittore Ernest Hemingway che definì Staglieno “una delle meraviglie del mondo”.

Ho scattato un’infinità di fotografie, perché la resistenza è futile. Alcune di queste immagini sono decisamente conosciute: la Tomba Oneto, di Giulio Monteverde (1882), la statua di Caterina Campodonico, la venditrice di noccioline (1881), opera dello scultore Lorenzo Orengo, capolavoro del realismo borghese, ma anche dramma eterno (1893), altra opera meravigliosa di Giulio Monteverde, che rappresenta il drammatico contrasto tra la sensuale giovane figura femminile e l’impassibile personificazione della morte che sta per ghermirla. Potrei anche parlare di musica, magari un’altra volta: ho pubblicato 70 foto e adesso osservatele e provate ad immergervi con me nella magia meravigliosa del Cimitero di Staglieno.

Vi sono monumenti, tombe, figure scolpite squisitamente lavorate, tutte grazia e bellezza. Sono nuove, nivee; ogni lineamento è perfetto, ogni tratto esente da mutilazioni, imperfezioni o difetti.
– Mark Twain

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Fabrizio de Andrè (1940-1999)

POSTED ON 12 Ago 2023 IN Landmark     TAGS: cemetery, art

Cimitero Monumentale di Staglieno /15

Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.
– Fabrizio De André

Chiesa di San Marcello e Ossario di Paruzzaro

POSTED ON 12 Gen 2023 IN Reportage     TAGS: church, cemetery

Ossario di Paruzzaro /07

San Marcello è un tipico esempio di chiesa cimiteriale, ma ha assunto questa funzione solo sul finire del 1500 in seguito alla costruzione della nuova chiesa di San Siro. Si pensa che fu edificata tra il 1000 e il 1025 ed è una delle più antiche strutture romaniche presenti in Piemonte.

Dotato della tipica facciata a capanna, l’edificio presenta una navata unica che si conclude con un’abside semicircolare, ovvero l’elemento architettonico che ancora conserva segni puramente romanici. La facciata della chiesa, così come la porta d’ingresso, sono infatti fortemente rimaneggiate. La facciata era inoltre ornata da affreschi oggi pressoché scomparsi. All’interno della chiesa, a catturare immediatamente l’attenzione del visitatore sono gli affreschi dell’abside. Prima tra tutte, al centro, la figura del Cristo Pantocratore. L’immagine di notevoli dimensioni è incorniciata dalla mandorla (motivo ornamentale caratteristico dell’iconografia cristiana), sulla quale è ripetuto quattro volte il monogramma IHS, trascrizione latina dell’abbreviazione del nome greco di Gesù. Il Cristo regge sulle ginocchia un libro recante l’iscrizione Ego Sum Lux Mondi. L’affresco è incorniciato da una fascia con motivi vegetali e circondato dal Tetramorfo, cioè dai simboli dei quattro evangelisti.

A destra della chiesa si può ammirare (verbo non adatto alle persone facilmente impressionabili) un ossario con tantissimi resti umani, d’altronde siamo comunque all’interno di un cimitero. La costruzione dell’ossario, con affreschi sulle pareti, può essere datata all’inizio del seicento quando si iniziò a pensare alla zona come ad un’area cimiteriale; purtroppo è chiuso e per fotografare è necessario arrangiarsi fra le sbarre. Devo ammettere che l’ossario mancava su queste pagine. Le informazioni su Paruzzaro e sulla Chiesa di San Marcello le ho riprese da Rivista Savej. Seguite il link per leggere la storia completa di questo luogo davvero magico.

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Mario Rosso -Patriota-

POSTED ON 25 Apr 2022 IN Landmark     TAGS: history, cemetery

Mario Rosso -Partigiano-

Questa mattina il mio sindaco mi ha ricordato la giornata della Liberazione con un bellissimo pensiero dedicato a Mario Rosso. Mario Rosso è stato un partigiano trucidato dai nazifascisti il 17 Dicembre 1944: la sua tomba è nel cimitero di Beinette e oggi pomeriggio ho deciso di andare a salutarlo per fargli capire che nonostante siano passati 78 anni non ci siamo dimenticati di lui e di quanti hanno lottato per la nostra libertà sacrificando la propria vita.

“Oggi Cuneo é la vergogna d’Italia”. Così scriveva il 10 marzo del ’44 il giornale fascista “Il Piemonte Repubblicano” per denunciare l’insuccesso del bando per la chiamata alle armi nell’esercito della Repubblica Sociale Italiana. I giovani avevano disertato, non per codardia, ma per unirsi ai gruppi di patrioti che sulle nostre montagne combattevano sognando un’Italia libera e democratica.
Siamo stati la vergogna d’Italia…e ne siamo orgogliosi! Buona Festa della Liberazione a tutti voi!
– Lorenzo Busciglio (Sindaco di Beinette)

Slavin -Memoriale di Guerra-

POSTED ON 4 Apr 2022 IN Landmark     TAGS: travel, selfie, monument, cemetery

Slavin -Memoriale di guerra-

La mattina del 4 aprile, dopo una incursione aerea e un attacco di artiglieria, partì la fanteria con supporto di carri armati sovietici e rumeni e copertura fornita da navi della flotta sovietica nel Danubio. L’esercito fascista fu sopraffatto, ma la battaglia proseguì in forma di guerriglia urbana dove agivano alcuni gruppi della Guardia di Hlinka e delle SS. Nel pomeriggio le truppe dell’Armata Rossa raggiungevano i bordi occidentali della città cacciando i tedeschi e concludendo vittoriosamente i combattimenti. Nella battaglia rimasero uccisi 742 soldati sovietici, insieme a 470 tedeschi e ungheresi, e 121 civili.

Le vittime sovietiche sono sepolte sulla collina dello Slavín, vicino al centro di Bratislava, ove era presente un cimitero da campo. Qui fu eretto nel 1957-1960 un grande memoriale progettato da Ján Svetlík per commemora la liberazione della Slovacchia ad opera dell’Armata Rossa e i tanti caduti. Il monumento ha un atrio centrale che riporta statue, iscrizioni e un sarcofago di marmo bianco, chiuso all’interno di un portico colonnato perimetrale sui quattro lati, sulle pareti del quale sono apposte lapidi con le date della liberazione delle principali città della Slovacchia.

L’opera, visibile da molti angoli della città, è sormontata da un obelisco sulla cui cima c’è, a 42 metri di altezza, una statua di un soldato sovietico che issa una bandiera. Il terreno circostante ospita le salme di 6.845 soldati sovietici suddivise in 6 sepolture collettive e 278 individuali. Si tratta di oltre un decimo dei più di 63 mila soldati dell’Armata Rossa uccisi nella guerra di liberazione dal fascismo della Slovacchia e dell’Europa. Nel 1961 lo Slavín fu dichiarato Monumento culturale nazionale.

Cimitero monumentale di Torino

POSTED ON 26 Mar 2020 IN Landmark, Reportage     TAGS: religion, cemetery, art

Cimitero Monumentale Torino #01

Ad inizio febbraio (prima della crisi) sono andato con il gruppo di GiroInFoto a fotografare lo straordinario cimitero monumentale di Torino. Ero molto curioso: l’anno scorso, quasi per caso, mi ero ritrovato nel monumentale di Milano ed ero rimasto piacevolmente sorpreso. Forse anche qualcosa di più. Sinceramente non pensavo che in un cimitero potesse nascondere così tanta meraviglia. Scusate l’ignoranza. E la “Città del Silenzio” è stata ugualmente affascinante: Gabriela Tesio, la guida che ci ha accompagnato durante la visita, è riuscita a portarci dentro all’anima del cimitero facendoci scoprire i segreti e le storie che si celano dietro le numerose cappelle, edicole, statue e sculture. Camminando negli ampi spazi di questo museo a cielo aperto si possono ammirare le opere di Tabacchi, Bistolfi, Calandra, Fumagalli, Rubino, Matroianni e si celebrano personaggi che hanno compiuto la storia del nostro paese: mi vengono in mente Francesco Cirio, Mario Soldati, Edmondo De Amicis, Renato Casalbore, Giovan Battista Pininfarina, Primo Levi, Giuseppe Barbaroux (la cui statua domina Piazza Galimberti a Cuneo), Massimo D’Azeglio, Silvio Pellico, Rita Levi Montalcini, Fred Buscaglione, Erminio Macario e, soprattutto, diversi giocatori del Grande Torino. Quando si entra e si cammina fra le arcate e portici del cimitero non si può che rimanere estasiati; purtroppo con le mie foto non credo di essere riuscito a rendere l’immensità e la bellezza di questo Monumentale: spero almeno di avervi lasciato la curiosità e la voglia di una visita.

Cimitero Monumentale Torino #14Cimitero Monumentale Torino #19

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Cimitero Monumentale Torino #06Cimitero Monumentale Torino #08

Il cimitero monumentale di Torino – precedentemente conosciuto come cimitero generale – è il più grande cimitero della città di Torino, tra i primi in Italia per numero di defunti (oltre 400.000). Situato a Vanchiglietta (a nord-est rispetto al centro storico), è posto a ridosso del parco Colletta, poco a monte della confluenza della Dora Riparia nel Po. La parte antica del cimitero si sviluppa a partire dall’ingresso principale di corso Novara ed è di forma ottagonale. Essa contiene numerose tombe storiche e 12 km di porticati, arricchiti da sculture di pregio artistico, da cui il nome di “cimitero monumentale”. Nel corso degli anni vi sono stati successivi ampliamenti del corpo storico centrale in direzione del parco Colletta. Al cimitero è annesso un tempio crematorio edificato nel 1882, il secondo in Italia dopo quello di Milano (1876).

Cimitero Monumentale Torino #07Cimitero Monumentale Torino #11Cimitero Monumentale Torino #13

La costruzione del Monumentale fu deliberata nel 1827 dal consiglio dei decurioni, antenato del moderno consiglio comunale, in sostituzione del piccolo e vetusto cimitero di San Pietro in Vincoli. La proposta e il finanziamento dell’opera avvennero su impulso del filantropo Marchese Carlo Tancredi Falletti di Barolo, che nel 1828, con la donazione di 300.000 [Lira sabauda|lire sabaude]], ne permise l’acquisto del terreno e l’edificazione del primo nucleo. La prima pietra fu posata dall’allora sindaco di Torino Luigi Francesetti di Mezzenile. Il problema più rilevante da affrontare, fu l’infiltrazione d’acqua della vicina Dora Riparia, questione che fu risolta deviando il corso del fiume, e rettificandone il tracciato meandriforme, sebbene i lavori del progetto del 1889 furono eseguiti soltanto nel 1930.

Cimitero Monumentale Torino #10Cimitero Monumentale Torino #15

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Cimitero Monumentale Torino #16Cimitero Monumentale Torino #18

In Vitae

POSTED ON 1 Set 2018 IN Landmark     TAGS: frombelow, sky, clouds, superwideangle

In Vitae

Sono passato nei pressi del cimitero Monumentale di Milano quasi per caso, ero curioso, e sono entrato. Mai avrei immaginato di trovare qualcosa di così meraviglioso. Imponente. Il gusto in alcuni settori è un po’ pesante e di dubbia interpretazione, ma il risultato è un insieme di stili e visioni davvero particolare. Ho trovato, lungo la strada principale, questo interessante obelisco (non chiedetemi il significato e nemmeno cosa possa rappresentare); direi un po’ esagerato come monumento funebre (ma d’altronde gli egiziani hanno costruito le piramidi), al tempo stesso però assolutamente fotografabile. Ho messo il superwideangle e mi sono abbassato il più possibile per riuscire a cogliere il senso di innalzamento al cielo. E spero di esserci riuscito.

Silence and Respect

POSTED ON 3 Set 2010 IN Landmark     TAGS: history, cemetery

Silence and Respect #01

Il cimitero monumentale di Omaha Beach (Normandia, Francia) è un luogo di riflessione e pensiero. Di silenzio e rispetto. E’ bellissimo, profuma di storia e di libertà. Ho scattato molte foto, da tante angolazioni diverse; sono tutte molto simili ma queste mi piacciono perché molto geometriche, quasi perfette in quest’ottica. Ho contrastato e applicato un filtro flou per esaltare l’atmosfera delicata delle croci.

Silence and Respect #02Silence and Respect #03Silence and Respect #04

P R E S E N T E

POSTED ON 8 Ott 2007 IN Landmark     TAGS: silver, history, cemetery

P R E S E N T ERoReverse

Il cimitero monumentale di Redipuglia urla. Urla con il silenzio un dolore che non si può e non si deve cancellare. Ho provato a sedermi sul marmo e ho voluto ammirare, da solo, nel silenzio, questo monumento al dolore e alla distruzione. Non sono stato capace di rimanere insensibile e cinico come quasi sempre mi riesce. Questo spazio ti entra nel cuore e ti percuote con brividi lungo la schiena. I visitatori sono in silenzio, parlano sottovoce. E’ un cimitero ma non è un cimitero come tanti; è un cimitero assoluto, dove si ricorda il dolore e dove si rivive lo strazio di una guerra assurda. PRESENTE inciso nel marmo, un grido forte e deciso, il grido degli oltre centomila soldati sepolti qui.