Per il soldato il pensiero del capitano deve essere come un sorso di acquavite.
– Christian Friedrich Hebbel
Lui è Romano Salvetti: l’ho definito in modo inappropriato il Ras del Paese, ma sinceramente non saprei come altro chiamarlo. Ho avuto il piacere di conoscerlo diversi anni fa durante una visita guidata a Paroldo: lui raccontava la storia delle masche, una storia meravigliosa che si intreccia fra mitologia e storia, fra fantasia e realtà. Perché Paroldo è il paese delle Masche, una parola che qui in Piemonte identifica le streghe, e sembra che qui ci siano diversi segni e tanti avvistamenti. Oggi ho avuto modo in incontrarlo, nel suo tabarro, durante la Fiera di San Martino e gli ho chiesto di posare per me. Foto scattata con il KING, il mitico RF 85 utilizzato per una volta a f/2 (incredibili amici) con l’idea di mettere il viso completamente a fuoco; forse avrei potuto chiudere anche a f/2.8, ma credo di essere allergico.
Il mio racconto di Alessandro Bergonzoni inizia quasi 30 anni fa. Era il periodo del Festival di Villa Faraldi, del teatro, e il giovane Bergonzoni era ospite fisso. Avrò visto il video di “Le balene restino sedute” almeno 20 volte, tanto da conoscere le battute quasi a memoria: e vi dico questo con il cuore in mano, quindi con i polsini completamente insanguinati. Ieri sera è passato dalle parti di Mondovì con il suo Trascendi e Sali e non potevo lasciarmi scappare l’occasione. Ho chiesto 5 minuti e 5 minuti sono stati, forse anche meno. Non è stato facile per me che sono io, figuriamoci per voi che siete gli altri, ma come sempre ci sono riuscito e ho scattato un ritratto interessante al simpaticissimo (e bellissimo) Alessandro. Altrimenti non avrei pubblicato nulla e voi non sapreste niente dell’evento. E dico questo tenendo le mie mentine in bocca ben chiuse per paura di essere smentito.
Io lo so che le donne di tutta la provincia (ma che dico provincia, dell’Italia intiera) sono impazzite e che questo calendario di nudi maschili andrà a ruba. E non solo per la prestanza fisica dei modelli, ma anche perché è per beneficienza e quindi per una nobile causa (anzi, tre, allego in calce le associazioni al quale andrà devoluto l’intero ricavato). E il motivo per il quale mi sono buttato in questa avventura è tutto qui, la buona e giusta causa, altrimenti MAI mi sarei prestato (nota bene, come fotografo) ad una pazzia simile.
Eppure eccoci qua, il calendario IDRONUDI 2022 – Vent’anni dopo è realtà ed è pronto per tappezzare le boutique e i saloni di bellezza al femminile. Vent’anni dopo perché i baldi giovani che vedete in queste immagini sono addirittura doppiamente rei: già vent’anni fa avevano prestato il loro fisico ad una iniziativa del genere. Erano bellissimi già all’epoca, potete immaginare dopo 4 lustri. Dove sarà possibile acquistare il calendario? Credo in tutti le filiali Idroterm del regno oppure scrivendo una mail al sottoscritto. Le immagini sono volutamente ridotte, non voglio mostrarvi in anteprima troppa bellezza: può far male.
Devolveremo l’intero ricavato a:
A.D.A.S. – Assistenza domiciliare ai sofferenti
C.so Giovanni XXIII, 19 – Cuneo
Di.A.Psi – Difesa Ammalati Psichici
Via Monsignor Peano, 8/B – Cuneo
Gli Angeli Rosa di Centallo
Gruppo di volontari per dare sostengo ai malati di tumore nella quotidianità
Queste due foto hanno 13 anni, le ho scattate nel giugno del 2007 con la Canon EOS 20D. E’ Ambrogio, mio padre, all’epoca 61enne. Sono spuntate dall’archivio fotografico dopo una piccola ricerca, me le ha ricordate mia sorella questa mattina. Sono momenti complicati, troppo complicati, che durano da tempo, troppo tempo. Speriamo che oggi finisca il calvario e possa iniziare qualcosa di nuovo; non sarà più bello probabilmente, sarà diverso, ma speriamo comunque interessante. Che abbiamo ancora bisogno di te, non dimenticarlo.
Se dovessi scegliere il man of the match della 15esima edizione del Montecarlo Film Festival de la Comédie non avrei alcun dubbio: Nicola Nocella. Quando sono arrivato in sala stampa, il primo giorno, era seduto come fosse un giornalista (io non lo conoscevo) e ha iniziato a sfottermi senza nemmeno presentarsi. Poi mentre da McDonald’s ci raccontava le difficoltà e qualche dietro le quinte del suo film in concorso ha pensato bene di mangiare il mezzo Hamburger che avevo lasciato nel piatto, quasi offeso dal fatto che ne fosse avanzato solo metà. Appena ho saputo della sua vittoria come miglior attore ho sperato tornasse nel principato per poterlo salutare e fargli i complimenti. Ero davvero contento. E lui è arrivato come un uragano in sala stampa per salutarci prima del Gran Gala. Abbiamo fatto un selfie, si è lamentato del mio nodo alla cravatta e si è offerto di rifarmelo più blusè e infine ha acconsentito a posare per un ritratto. E chissà che non sia davvero il prossimo vincitore del David di Donatello (e immagino dove si toccherà appena avrà letto queste poche righe).
Nicola Nocella, pugliese, autore, attore e regista, col suo esordio cinematografico “Il figlio più piccolo” con la regia di Pupi avati, vince il Nastro d’argento, il golden globe italiano e il golden graal come miglior attore esordiente dell’anno.
Rivince Nastro e graal l’anno dopo grazie alla sua intensa attività cinematografica.
Ha lavorato con registi come Avati, Chiesa, Pieraccioni, Andò e Ciprì, alternandosi tra cinema e teatro, è stato inviato per Rai Tre per il programma “Volo in diretta” realizzando interviste a ospiti come Dario Fo, Ennio Fantastichini, Francesco Rosi e Carlo Ratti ed è stato testimonial mondiale per il lancio della Range Rover Evoque nel 2014.
Dal 2015 è “Ambasciatore della passione” di Cartoomics.
Passi tutto il pomeriggio a fotografare una bellissima modella, ma davvero bellissima, per poi scoprire che la foto più interessante è quella del tuo assistente che tiene il pannello riflettente. Sono cose che fanno riflettere. E’ tardi, ma vorrei piangere. Certo, nessuno tiene il pannello come lui.
In quest’ultimo periodo si parla sovente di McCurry e si discute di luce McCurry. Oggi pomeriggio, con l’aiuto del bravissimo Paolo Viglione, siamo andati alla ricerca della famosa luce. Che poi con il termine luce si intende in realtà una serie di fattori: colori, posizione, sfondo, soggetto; cose all’apparenza semplici, ma che in realtà non lo sono, e che permettono alle foto di McCurry di bucare lo schermo e colpire l’osservatore. E io spero di essere riuscito a combinare in modo ottimale questi fattori; non è semplice come sembra ma nemmeno difficile come si potrebbe credere (che detto così non vuol dire nulla). Ci vogliono occhio fotografico e una buona dose di esperienza. E un’arancia, che può sempre servire; e se proprio non serve ci si può fare una spremuta (ma questa la possono capire solo i partecipanti al workshop, perdonatemi la divagazione). La foto di Leonardo è del sottoscritto e non di Steve McCurry. Lo si capisce del turbante raffazzonato: lui non avrebbe mai commesso un errore del genere. Noi non abbiamo avuto modo e tempo di comprarne uno decente. Il ritocco in post è minimo, proprio come vuole Steve; passando con il mouse sopra l’immagine dovrebbe apparire la versione SOOC. In poche ore ho imparato una serie di nozioni sul ritratto (e sulla fotografia in generale) decisamente importanti ed interessanti. In linea teorica probabilmente semplici, in realtà decisamente complicate. Adesso spero di riuscire a metterle in pratica.