POSTED ON 24 Set 2022 IN
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POSTED ON 2 Ago 2022 IN
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Sono stato per la prima volta alla Venaria Reale nel Novembre 2007. In questi quasi 15 anni, nonostante mi sia trasferito in Piemonte, non mi era mai capitata l’occasione di tornare. Questo sino a sabato scorso quando grazie all’organizzazione di Igers Piemonte e del sempreattivo Tommaso Agate sono stato invitato a fotografare le Sere d’Estate e #PlayVenaria, una straordinaria mostra che indaga i videogiochi come decima forma d’arte praticata da 3 miliardi di persone nel mondo.
È stata una scoperta meravigliosa perché visitare
la Venaria durante il tramonto è qualcosa di unico; tutti gli eventi (mostre, visita, giardini, spettacoli) fanno parte di
Play – Un anno tutto da giocare, la proposta culturale che contrassegna tutto il 2022 della Reggia. La mostra rimarrà aperta sino al 15 gennaio 2023 (un po’ di tempo c’è ancora), mentre Sere d’Estate (e il nome potrebbe indicare qualcosa) sarà in calendario sino al 14 di Agosto.
Ho scelto 44 foto pubblicate rigorosamente in ordine cronologico: la Galleria Grande, la mostra #PlayVenaria, gli interni della Reggia al tramonto, il giardino durante le sere d’Estate e infine l’evento notturno: il Venaria Light Show. Un gioco di interazione e cooperazione creativa che permette ai visitatori (soprattutto i più giovani, fra cui mia figlia) attraverso una tastiera gigante di 4 metri di agire sull’intera facciata della Galleria Grande trasformandola in un teatro, con effetti di luci e scenografie sempre diverse. Un fantastico, emozionante videogioco reale, prosecuzione ideale della mostra Play – videogames, arte e oltre, allestita nelle Sale delle Arti della Reggia. Le foto rendono solo parzialmente un’idea della bellezza e delle emozioni che può regalare la Venaria al calar della sera: in Italia è praticamente impossibile trovare un luogo d’arte aperto oltre il tramonto e sino a sera inoltrata, ma credo che sia un esperimento e un’idea da seguire con coraggio e convinzione.
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POSTED ON 23 Mag 2022 IN
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POSTED ON 22 Mag 2022 IN
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Le frecce tricolori, orgoglio dell’aviazione italiana, sono passate, in occasione del 69° raduno dei Bersaglieri, per la prima volta nel cielo di Cuneo. La mia idea era di scattare una foto con la statua di Barbaroux in piazza Galimberti e sullo sfondo gli Aermacchi MB-339 dell’aereonautica militare con la bandiera italiana. Purtroppo qualche genio ha pensato di piazzare una gru enorme proprio nel centro della piazza e mi sono dovuto arrangiare in post per eliminare lo stramaledetto braccio meccanico. Quando sono arrivate (un po’ a sorpresa e in anticipo) stavo amabilmente parlando con alcuni amici, per fortuna avevo già impostato la macchinafoto per scattare a tuttaapertura e con la raffica (dal giorno prima); come sempre le frecce tricolori sono uno spettacolo meraviglioso.
POSTED ON 6 Apr 2022 IN
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POSTED ON 4 Apr 2022 IN
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La mattina del 4 aprile, dopo una incursione aerea e un attacco di artiglieria, partì la fanteria con supporto di carri armati sovietici e rumeni e copertura fornita da navi della flotta sovietica nel Danubio. L’esercito fascista fu sopraffatto, ma la battaglia proseguì in forma di guerriglia urbana dove agivano alcuni gruppi della Guardia di Hlinka e delle SS. Nel pomeriggio le truppe dell’Armata Rossa raggiungevano i bordi occidentali della città cacciando i tedeschi e concludendo vittoriosamente i combattimenti. Nella battaglia rimasero uccisi 742 soldati sovietici, insieme a 470 tedeschi e ungheresi, e 121 civili.
Le vittime sovietiche sono sepolte sulla collina dello Slavín, vicino al centro di Bratislava, ove era presente un cimitero da campo. Qui fu eretto nel 1957-1960 un grande memoriale progettato da Ján Svetlík per commemora la liberazione della Slovacchia ad opera dell’Armata Rossa e i tanti caduti. Il monumento ha un atrio centrale che riporta statue, iscrizioni e un sarcofago di marmo bianco, chiuso all’interno di un portico colonnato perimetrale sui quattro lati, sulle pareti del quale sono apposte lapidi con le date della liberazione delle principali città della Slovacchia.
L’opera, visibile da molti angoli della città, è sormontata da un obelisco sulla cui cima c’è, a 42 metri di altezza, una statua di un soldato sovietico che issa una bandiera. Il terreno circostante ospita le salme di 6.845 soldati sovietici suddivise in 6 sepolture collettive e 278 individuali. Si tratta di oltre un decimo dei più di 63 mila soldati dell’Armata Rossa uccisi nella guerra di liberazione dal fascismo della Slovacchia e dell’Europa. Nel 1961 lo Slavín fu dichiarato Monumento culturale nazionale.
POSTED ON 28 Feb 2022 IN
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Quando sono arrivato a Novara ho parcheggiato in Baluardo Quintino Sella: volevo fare in modo di entrare in città ammirando la maestosità di San Gaudenzio. Mi sono infilato in una via laterale e la sagoma della celebre cupola progettata dal genio di Alessandro Antonelli mi è apparsa come per magia. È bellissima e clamorosa. Purtroppo al momento, causa pandemia, le visite sono chiuse, ma è uno dei miei obbiettivi per il prossimo futuro: salire in cima alla guglia, a 100 metri di altezza. Ci riuscirò.
POSTED ON 6 Feb 2022 IN
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Il mio viaggio a Bratislava risale ad un’epoca lontana, addirittura prima del Covid. Correva l’anno 2019. Sono mesi che ho intenzione di mettere mano alle foto scattate durante quella vacanza, ma il tempo è tiranno e non riesco mai a prendere la voglia necessaria. Anche perché i ricordi iniziano ad essere sbiaditi e faccio fatica a tornare nel mood della capitale slovacca. L’idea iniziale era di dividere la città in diverse tappe e pubblicare le singole foto, ma diventa un lavoro complesso e ho deciso quindi di riunire quasi tutte le foto in un unico articolo come fanno i blog di viaggio; ovviamente, spero, con una qualità superiore. Sono 23 foto, ne aggiungerò altre nei prossimi giorni: credo di aver fotografo tutti i luoghi simbolo di Bratislava e anche quelli un po’ meno simbolici. Ho cercato per ore la statua in bronzo del paparazzo per poi scoprire essere stata spostata nella UFO Tower. Il protagonista delle immagini è ovviamente il Castello che sovrasta la città, ma potete anche ammirare Cumil, anche detto il Guardone, lo strano ometto che fa capolino da un tombino all’angolo tra via Panská e via Laurinská: è una delle statue di bronzo che potete trovare in città, come anche il Bell’Ignazio che saluta i turisti alzandosi il cappello. In questo reportage mancano due luoghi importanti della capitale slovacca: la UFO Tower e la chiesa Blu. Perché meritano un capitolo a parte e magari nei prossimi giorni…
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ALLE VITTIME DI FATALE DISGRAZIA
IL 1° REGGIMENTO ARTIGLIERIA MONTANA
QUESTO RICORDO ERESSE
GARDETTA – LVGLIO 1926 LVGLIO 1928
“non toccate i proietti inesplosi”
Un mondo nuovo è il titolo dell’evento di Cuneo Provincia Futura che viene proiettato (domani per l’ultima volta) sulla facciata di Palazzo Garrone a Bra. Dal punto di vista storico è certamente l’evento più interessante della serie (e l’ultimo che ho seguito) perché racconta le avventure spaziali dell’uomo, da Galileo, passando per Yuri Gagarin e lo Space Shuttle, sino ad arrivare ai progetti per la conquista di Marte. Le immagini e le didascalie si susseguono in ordine cronologico e devo ammettere che ho fatto fatica, da appassionato del genere, a concentrarmi solo sulla fotografia senza seguire la successione degli eventi; peccato solo per la bicicletta che qualche sventurato ha lasciato parcheggiata in bella mostra proprio davanti al colonnato di Palazzo Garrone.
A inizio secolo uno strumento ottico chiamato “Mondo Nuovo” intratteneva le piazze regalando magiche visioni. Oggi a Bra un grande videomapping coinvolge l’intera facciata di Palazzo Garrone e mostra ai nostri occhi la storia di un Nuovo Mondo.
Da Galileo al rover Perseverance: l’attrazione per il pianeta Rosso non si è mai affievolita. Un grande affresco evocativo sulla conquista dello spazio, con la storia delle imprese più importanti realizzate fino a ora e quelle ancora aperte, prima fra tutte la sfida di trasferire la vita dell’uomo su altri pianeti. Tra queste, il programma Artemis, un programma di volo spaziale con equipaggio portato avanti principalmente dalla NASA, da aziende di voli spaziali commerciali statunitensi e da partner internazionali come l’ESA, la JAXA e la Canadian Space Agency (CSA) con l’obiettivo di far sbarcare entro il 2024 “la prima donna e il prossimo uomo” sulla Luna, in particolare nella regione del polo sud lunare. La NASA vede Artemis come il prossimo passo verso l’obiettivo di stabilire una presenza autosufficiente sulla Luna, gettare le basi per costruire un’economia lunare e infine mandare l’uomo su Marte.
POSTED ON 19 Nov 2021 IN
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Nel corso degli anni, e nel corso delle quasi 200 esplorazioni urbex, i miei selfie si contano sulle dita di una mano (no, in realtà sono 7). Non sono narcisista, almeno non nel frangente urbex. Ma questa volta, nel Castello di Marene, ho deciso di fare uno strappo alla regola e addirittura di moltiplicarmi. Anche se qualcuno sostiene che un Samuele Silva basta e avanza. E forse ha ragione.
POSTED ON 19 Nov 2021 IN
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Il Castello di Marene in realtà non è un vero e proprio castello. Il nome vero è Villa Grosso di Grana, dal nome della famiglia che la fece realizzare tra il 1850 e il 1854, ed è disabitata e abbandonata da oltre cinquant’anni. Fu il conte Carlo Amedeo Grosso a volere questa particolare costruzione, uno dei pochi esempi di neogotico in Piemonte. La sua progettazione venne affidata a Luigi Formento, l’autore del tempio valdese e della chiesa di San Secondo di Torino. Fu costruito in tempo record meno di 5 anni, il suo stile neogotico presenta caratteri architettonici ibridi, in quanto miscela elementi medioevali e gotici. Nel 1904 diventò dimora del conte Vittorio Solaro di Monasterolo che nel 1920 lo rivendette a Giuseppe Davico, proprietario di un’importante catena di alberghi di lusso in Italia ed in Francia. Dopo varie vicissitudini passò ad una società, che poi fallì, d’altronde le spese di condominio non dovevano essere irrisorie.
Nel 2013 gli interni furono scelti come location per la miniserie tv “La Bella e la Bestia“, con protagonisti Alessandro Preziosi e Bianca Suarez: la scena ripresa riguardava un incendio (ma fortunatamente non ho visto la serie TV)(andrò a cercarla).
La proprietà si estende su tre piani per 1087 metri quadrati, con sei camere da letto, 25 locali compresi alcuni saloni di rappresentanza, e un parco di tremila metri quadrati. La notizia è che il Castello di Marene, al quarto tentativo, è stato venduto all’asta per la misera cifra di 650 mila euro. Non è ironico, la cifra è veramente misera se pensiamo al valore intrinseco della Villa, certo ci sono tante considerazioni da fare e, soprattutto, riportarlo al suo massimo splendore non sarà un’impresa semplice. Auguri.
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POSTED ON 17 Nov 2021 IN
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Il mondo si legge all’incontrario
– Italo Calvino
POSTED ON 17 Nov 2021 IN
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Il giardino Ermetico/Esoterico del Senatore Giovan Battista Borrelli è un luogo incantevole, fuori dal mondo. Si trova sulla collina di Mirabello a Boves, poco lontano da Cuneo, non è conosciuto, anzi, si trova fuori dalle rotte turistiche di massa. Eppure è davvero particolare, intriso di storia, di leggenda e di fantasia. Su questa collina si respira, si sente, un’aurea magica. Ci si arriva per una piccola strada sterrata, l’ingresso è un cancello in ferro battuto protetto da due cani guardiani di pietra (decapitati), al suo interno è possibile trovare una torre merlata, un casotto/belvedere, un obelisco, un castelletto gotico-moresco e un meraviglioso tempietto rotondo con la statua della dea Ragione. Il tempo, e qualche atto vandalico, stanno mettendo a dura prova la resistenza dell’opera del Senatore Borrelli ed è un peccato, perché la storia di questo giardino meriterebbe maggiore attenzione. Se capitate per caso dalle parti di via Rana a Boves non esitate a fare questa breve e facile escursione: il gioco vale decisamente la candela.