Frecce tricolori -Cuneo-

POSTED ON 22 Mag 2022 IN Performing Arts     TAGS: event, monument

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Le frecce tricolori, orgoglio dell’aviazione italiana, sono passate, in occasione del 69° raduno dei Bersaglieri, per la prima volta nel cielo di Cuneo. La mia idea era di scattare una foto con la statua di Barbaroux in piazza Galimberti e sullo sfondo gli Aermacchi MB-339 dell’aereonautica militare con la bandiera italiana. Purtroppo qualche genio ha pensato di piazzare una gru enorme proprio nel centro della piazza e mi sono dovuto arrangiare in post per eliminare lo stramaledetto braccio meccanico. Quando sono arrivate (un po’ a sorpresa e in anticipo) stavo amabilmente parlando con alcuni amici, per fortuna avevo già impostato la macchinafoto per scattare a tuttaapertura e con la raffica (dal giorno prima); come sempre le frecce tricolori sono uno spettacolo meraviglioso.

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Il leone e la mole

POSTED ON 6 Apr 2022 IN Landmark     TAGS: monument, simbols, giroinfoto

Il leone e la mole

Slavin -Memoriale di Guerra-

POSTED ON 4 Apr 2022 IN Landmark     TAGS: travel, selfie, monument

Slavin -Memoriale di guerra-

La mattina del 4 aprile, dopo una incursione aerea e un attacco di artiglieria, partì la fanteria con supporto di carri armati sovietici e rumeni e copertura fornita da navi della flotta sovietica nel Danubio. L’esercito fascista fu sopraffatto, ma la battaglia proseguì in forma di guerriglia urbana dove agivano alcuni gruppi della Guardia di Hlinka e delle SS. Nel pomeriggio le truppe dell’Armata Rossa raggiungevano i bordi occidentali della città cacciando i tedeschi e concludendo vittoriosamente i combattimenti. Nella battaglia rimasero uccisi 742 soldati sovietici, insieme a 470 tedeschi e ungheresi, e 121 civili.

Le vittime sovietiche sono sepolte sulla collina dello Slavín, vicino al centro di Bratislava, ove era presente un cimitero da campo. Qui fu eretto nel 1957-1960 un grande memoriale progettato da Ján Svetlík per commemora la liberazione della Slovacchia ad opera dell’Armata Rossa e i tanti caduti. Il monumento ha un atrio centrale che riporta statue, iscrizioni e un sarcofago di marmo bianco, chiuso all’interno di un portico colonnato perimetrale sui quattro lati, sulle pareti del quale sono apposte lapidi con le date della liberazione delle principali città della Slovacchia.

L’opera, visibile da molti angoli della città, è sormontata da un obelisco sulla cui cima c’è, a 42 metri di altezza, una statua di un soldato sovietico che issa una bandiera. Il terreno circostante ospita le salme di 6.845 soldati sovietici suddivise in 6 sepolture collettive e 278 individuali. Si tratta di oltre un decimo dei più di 63 mila soldati dell’Armata Rossa uccisi nella guerra di liberazione dal fascismo della Slovacchia e dell’Europa. Nel 1961 lo Slavín fu dichiarato Monumento culturale nazionale.

La Banca d’Italia (tanto tempo fa)

POSTED ON 27 Mar 2022 IN City & Architecture     TAGS: event, monument, history

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Da socio FAI devo e voglio partecipare agli eventi che l’associazione organizza per mostrare al pubblico le meraviglie, magari nascoste, che può vantare il nostro paese; proprio nello scorso fine settimana si sono celebrate le giornate FAI di primavera. E il palazzo della Banca d’Italia di corso Nizza a Cuneo non potevo lasciarmelo sfuggire. Il palazzo fu progettato dall’ingegner Ettore Piacentini, per conto dell’Ufficio Tecnico di Roma della Banca d’Italia. La costruzione, iniziata nel febbraio 1926, venne completata due anni più tardi, il VI anno dell’epoca fascista come viene ricordato dal mosaico che si trova nel pavimento dell’atrio. Oggi il palazzo è sede dell’accademia delle Belle Arti e non è aperto alle visite. Accompagnati da due bravissimi e giovanissimi volontari del FAI abbiamo visitato solamente l’atrio e la sala principale recentemente restaurata e che mantiene ancora gli originali sportelli del pubblico. Avrò visto il palazzo della Banca d’Italia centinaia di volte, ma non mi ero mai soffermato sulla sua storia ed è sempre qualcosa di affascinante studiare e conoscere il proprio passato. Appena entrati nel salone ho notato il meraviglioso soffitto e mi sono piazzato con il treppiede perfettamente al centro della stanza con la macchina fotografica in bolla: ho notato qualche occhiata un po’ strana da parte degli altri visitatori. :-)

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Verso San Gaudenzio

POSTED ON 28 Feb 2022 IN Landmark     TAGS: church, monument, below

Verso San Gaudenzio

Quando sono arrivato a Novara ho parcheggiato in Baluardo Quintino Sella: volevo fare in modo di entrare in città ammirando la maestosità di San Gaudenzio. Mi sono infilato in una via laterale e la sagoma della celebre cupola progettata dal genio di Alessandro Antonelli mi è apparsa come per magia. È bellissima e clamorosa. Purtroppo al momento, causa pandemia, le visite sono chiuse, ma è uno dei miei obbiettivi per il prossimo futuro: salire in cima alla guglia, a 100 metri di altezza. Ci riuscirò.

UFO Tower Bratislava

POSTED ON 7 Feb 2022 IN City & Architecture, Landmark, Landscape     TAGS: travel, monument

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La UFO Tower di Bratislava è uno dei luoghi più folli e incredibili del mondo. Si trova in fondo al Ponte SNP (Most Slovenského národného povstania), cioè il Ponte dell’Insurrezione nazionale slovacca, noto anche come Nový Most, che collega le due sponde del Danubio. Per salire sulla torre si utilizza un ascensore (a pagamento) che sale per 80 metri; poi attraverso una scalinata si raggiunge il ristorante che si trova sulla cupola (spoiler: è decisamente costoso) e infine si può accedere alla terrazza dalla quale si gode una meravigliosa vista della città da 95 metri di altezza. È un monumento moderno (costruito fra il 1967 e il 1972) e molto particolare, con un impatto incredibile sulla città: può essere osservato da qualsiasi punto di Bratislava e viene chiamato UFO dagli abitanti della capitale slovacca per via della sua forma che ricorda un disco volante (ed è molto simile all’Enterprise di Star Trek). Fotograficamente parlando l’ho trovato un soggetto meraviglioso e l’ho fotografato davvero da ogni angolazione. :-)

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Reportage da Bratislava

POSTED ON 6 Feb 2022 IN Landmark, Reportage     TAGS: travel, monument

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Il mio viaggio a Bratislava risale ad un’epoca lontana, addirittura prima del Covid. Correva l’anno 2019. Sono mesi che ho intenzione di mettere mano alle foto scattate durante quella vacanza, ma il tempo è tiranno e non riesco mai a prendere la voglia necessaria. Anche perché i ricordi iniziano ad essere sbiaditi e faccio fatica a tornare nel mood della capitale slovacca. L’idea iniziale era di dividere la città in diverse tappe e pubblicare le singole foto, ma diventa un lavoro complesso e ho deciso quindi di riunire quasi tutte le foto in un unico articolo come fanno i blog di viaggio; ovviamente, spero, con una qualità superiore. Sono 23 foto, ne aggiungerò altre nei prossimi giorni: credo di aver fotografo tutti i luoghi simbolo di Bratislava e anche quelli un po’ meno simbolici. Ho cercato per ore la statua in bronzo del paparazzo per poi scoprire essere stata spostata nella UFO Tower. Il protagonista delle immagini è ovviamente il Castello che sovrasta la città, ma potete anche ammirare Cumil, anche detto il Guardone, lo strano ometto che fa capolino da un tombino all’angolo tra via Panská e via Laurinská: è una delle statue di bronzo che potete trovare in città, come anche il Bell’Ignazio che saluta i turisti alzandosi il cappello. In questo reportage mancano due luoghi importanti della capitale slovacca: la UFO Tower e la chiesa Blu. Perché meritano un capitolo a parte e magari nei prossimi giorni…

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Night landscape

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Inesplosi

POSTED ON 1 Feb 2022 IN Landmark     TAGS: history, monument, mountains, trekking

Inesplosi

ALLE VITTIME DI FATALE DISGRAZIA
IL 1° REGGIMENTO ARTIGLIERIA MONTANA
QUESTO RICORDO ERESSE
GARDETTA – LVGLIO 1926 LVGLIO 1928

“non toccate i proietti inesplosi”

Un mondo nuovo

POSTED ON 20 Nov 2021 IN Performing Arts     TAGS: event, monuments, nocturne, art

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Un mondo nuovo è il titolo dell’evento di Cuneo Provincia Futura che viene proiettato (domani per l’ultima volta) sulla facciata di Palazzo Garrone a Bra. Dal punto di vista storico è certamente l’evento più interessante della serie (e l’ultimo che ho seguito) perché racconta le avventure spaziali dell’uomo, da Galileo, passando per Yuri Gagarin e lo Space Shuttle, sino ad arrivare ai progetti per la conquista di Marte. Le immagini e le didascalie si susseguono in ordine cronologico e devo ammettere che ho fatto fatica, da appassionato del genere, a concentrarmi solo sulla fotografia senza seguire la successione degli eventi; peccato solo per la bicicletta che qualche sventurato ha lasciato parcheggiata in bella mostra proprio davanti al colonnato di Palazzo Garrone.

A inizio secolo uno strumento ottico chiamato “Mondo Nuovo” intratteneva le piazze regalando magiche visioni. Oggi a Bra un grande videomapping coinvolge l’intera facciata di Palazzo Garrone e mostra ai nostri occhi la storia di un Nuovo Mondo.
Da Galileo al rover Perseverance: l’attrazione per il pianeta Rosso non si è mai affievolita. Un grande affresco evocativo sulla conquista dello spazio, con la storia delle imprese più importanti realizzate fino a ora e quelle ancora aperte, prima fra tutte la sfida di trasferire la vita dell’uomo su altri pianeti. Tra queste, il programma Artemis, un programma di volo spaziale con equipaggio portato avanti principalmente dalla NASA, da aziende di voli spaziali commerciali statunitensi e da partner internazionali come l’ESA, la JAXA e la Canadian Space Agency (CSA) con l’obiettivo di far sbarcare entro il 2024 “la prima donna e il prossimo uomo” sulla Luna, in particolare nella regione del polo sud lunare. La NASA vede Artemis come il prossimo passo verso l’obiettivo di stabilire una presenza autosufficiente sulla Luna, gettare le basi per costruire un’economia lunare e infine mandare l’uomo su Marte.

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Un, dos, tres! Ole, ole, ole!

POSTED ON 19 Nov 2021 IN Portrait     TAGS: selfie, urbex, monument, photoshop

Un due tre

Nel corso degli anni, e nel corso delle quasi 200 esplorazioni urbex, i miei selfie si contano sulle dita di una mano (no, in realtà sono 7). Non sono narcisista, almeno non nel frangente urbex. Ma questa volta, nel Castello di Marene, ho deciso di fare uno strappo alla regola e addirittura di moltiplicarmi. Anche se qualcuno sostiene che un Samuele Silva basta e avanza. E forse ha ragione.

Castello di Marene

POSTED ON 19 Nov 2021 IN Landmark, Reportage     TAGS: urbex, monument, drone

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Il Castello di Marene in realtà non è un vero e proprio castello. Il nome vero è Villa Grosso di Grana, dal nome della famiglia che la fece realizzare tra il 1850 e il 1854, ed è disabitata e abbandonata da oltre cinquant’anni. Fu il conte Carlo Amedeo Grosso a volere questa particolare costruzione, uno dei pochi esempi di neogotico in Piemonte. La sua progettazione venne affidata a Luigi Formento, l’autore del tempio valdese e della chiesa di San Secondo di Torino. Fu costruito in tempo record meno di 5 anni, il suo stile neogotico presenta caratteri architettonici ibridi, in quanto miscela elementi medioevali e gotici. Nel 1904 diventò dimora del conte Vittorio Solaro di Monasterolo che nel 1920 lo rivendette a Giuseppe Davico, proprietario di un’importante catena di alberghi di lusso in Italia ed in Francia. Dopo varie vicissitudini passò ad una società, che poi fallì, d’altronde le spese di condominio non dovevano essere irrisorie.

Nel 2013 gli interni furono scelti come location per la miniserie tv “La Bella e la Bestia“, con protagonisti Alessandro Preziosi e Bianca Suarez: la scena ripresa riguardava un incendio (ma fortunatamente non ho visto la serie TV)(andrò a cercarla).

La proprietà si estende su tre piani per 1087 metri quadrati, con sei camere da letto, 25 locali compresi alcuni saloni di rappresentanza, e un parco di tremila metri quadrati. La notizia è che il Castello di Marene, al quarto tentativo, è stato venduto all’asta per la misera cifra di 650 mila euro. Non è ironico, la cifra è veramente misera se pensiamo al valore intrinseco della Villa, certo ci sono tante considerazioni da fare e, soprattutto, riportarlo al suo massimo splendore non sarà un’impresa semplice. Auguri.

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Castello di Marene -Cover-

POSTED ON 17 Nov 2021 IN Landmark, Reportage     TAGS: urbex, monument

Castello di Marene [Cover]

Il mondo si legge all’incontrario
– Italo Calvino

Giardino Esoterico Sen. Borrelli

POSTED ON 17 Nov 2021 IN Reportage     TAGS: monument, history, autumn, foliage

Giardino Esoterico 
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Il giardino Ermetico/Esoterico del Senatore Giovan Battista Borrelli è un luogo incantevole, fuori dal mondo. Si trova sulla collina di Mirabello a Boves, poco lontano da Cuneo, non è conosciuto, anzi, si trova fuori dalle rotte turistiche di massa. Eppure è davvero particolare, intriso di storia, di leggenda e di fantasia. Su questa collina si respira, si sente, un’aurea magica. Ci si arriva per una piccola strada sterrata, l’ingresso è un cancello in ferro battuto protetto da due cani guardiani di pietra (decapitati), al suo interno è possibile trovare una torre merlata, un casotto/belvedere, un obelisco, un castelletto gotico-moresco e un meraviglioso tempietto rotondo con la statua della dea Ragione. Il tempo, e qualche atto vandalico, stanno mettendo a dura prova la resistenza dell’opera del Senatore Borrelli ed è un peccato, perché la storia di questo giardino meriterebbe maggiore attenzione. Se capitate per caso dalle parti di via Rana a Boves non esitate a fare questa breve e facile escursione: il gioco vale decisamente la candela.

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ARTeFICIALE

POSTED ON 14 Nov 2021 IN Performing Arts     TAGS: event, monument, nocturne, art

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ARTeFICIALE è il titolo dell’evento Cuneo Provincia Futura di Fondazione CRC nella meravigliosa Piazza Risorgimento di Alba. Le immagini in 3D sono proiettate sulla facciata della Cattedrale di San Lorenzo e lasciano senza parole. Dal punto di vista fotografico è davvero difficile riuscire a rendere l’idea della bellezza che si respira: la piazza è allestita per la fiera del tartufo e gli spazi sono ridotti; senza un obbiettivo decentrabile non esiste modo per evitare le linee cadenti e la maestosità della cattedrale complica ulteriormente la situazione. Mi sono spostato, risultando probabilmente fastidioso, sui tre lati della piazza, ma nel momento in cui veniva proiettata La grande onda di Hokusay mi sono dovuto fermare qualche secondo per osservare con calma. Le foto possono fornire un’indicazione, ma dal vivo è molto più emozionante: c’è tempo sino al 21 novembre.

In Piazza Risorgimento ad Alba prende forma il tema delle Muse, riflettere sul delicato rapporto tra arte e intelligenza artificiale. Può una macchina diventare artista? O l’arte è una prerogativa del solo pensiero umano? Le Arti sono da sempre una preziosa prerogativa della creatività umana. Da Leonardo Da Vinci a Mozart, si è sempre pensato che l’arte fosse patrimonio esclusivo dell’uomo, ma sarà ancora così in futuro? L’intelligenza artificiale sembra contraddire questa teoria. La grande Cattedrale di San Lorenzo, testimonianza della manifattura e del genio dell’uomo, diventa l’immensa tela di un artista, su cui i colori delle videoproiezioni mettono a confronto l’arte prodotta nei secoli dall’uomo e la nuova arte generata dalle macchine. Le Muse danzano insieme alle architetture neogotiche e illuminano il futuro di tecnologie ispirate da noti capolavori di Van Gogh, Escher, Okusai, Magritte, icone della creatività umana. Intorno, la piazza si veste di luci e suoni in un’installazione immersiva di grande potenza emozionale.

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Un futuro lungo 10.000 anni

POSTED ON 30 Ott 2021 IN Performing Arts     TAGS: event, monument, nocturne, art

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Il progetto si chiama Cuneo Città Futura ed è organizzato dalla fondazione CRC. La realizzazione tecnica è del designer Alessandro Marrazzo, un guru del settore: regista, scenografo, show designer, lighting designer, sceneggiatore e autore televisivo. Il progetto riguarda 10 luoghi della Granda: sei a Cuneo, una a Mondovì, due ad Alba e una a Bra.

E il tema, per la Torre di Mondovì, non poteva che essere quello del tempo: la videoinstallazione sarà collocata sulle pareti della Torre con un’illusoria videoproiezione 3D per indagarne segreti e meccanismi. Un’installazione ispirata al “Long Now”, l’orologio millenario di W. Daniel Hillis (esposto allo Science Museum di Londra) che non misura il tempo in ore e minuti ma in secoli e millenni. Con videoproiettori “21k”, diffusori audio, luci architetturali, proiezioni “gobos” e luci teste mobili. Una Torre del Belvedere come non si è mai vista prima, e come probabilmente mai più si vedrà.

Ho dovuto aspettare qualche giorno, ma ieri sera mi sono appostato al Belvedere e ho fotografo l’installazione sulla Torre dei Bressani. Freddo pungente, ma non inaspettato. Ho scattato con il treppiede cercando di posizionarmi più in alto possibile, ISO decisamente fastidiosi (800-3200), tutta apertura (f/2.8) e tempi di esposizione lenti (1/15). La torre è altissima e per riuscire a dare un senso alle immagini ho dovuto ricorrere ad una trasformazione piuttosto pesante. Mi piacerebbe tornarci per trovare qualcosa di più artistico e meno giornalistico. Ho tempo sino al 21 novembre.

Il belvedere di Mondovì e la sua Torre Civica rappresentano lo scenario ideale per parlare del tempo. In un’atmosfera carica di suggestioni oniriche, l’antica torre con il suo passato, ora diventa protagonista del futuro e si veste di luce per diventare macchina del tempo dai rintocchi digitali.

Un’illusoria videoproiezione 3d scava nei segreti del tempo e dei suoi meccanismi. Suoni unici e irripetibili, luci e colori si trasformano in parole sussurrate dal futuro. Il pensiero dell’installazione è generato dalla tradizione storica della città e dalla notizia dell’orologio dei 10000 anni.
«Voglio costruire un orologio che fa tic una volta l’anno. Il braccio dei secoli avanza una volta ogni cento anni, il cucù viene fuori ogni mille anni. Voglio che il cucù venga fuori ogni millennio per 10.000 anni. Se mi sbrigo dovrei farcela a finire l’orologio in tempo per far uscire il cucù la prima volta.» (W. Daniel Hillis)
L’Orologio Long Now, traducibile in italiano con “Orologio del lungo presente” e detto anche ”Orologio dei 10.000 anni”, è un orologio meccanico progettato per segnare il tempo per i prossimi 10.000 anni. È stato realizzato dalla Long Now Foundation.
Il progetto è stato concepito da Danny Hillis nel 1986 e il prototipo ha iniziato a funzionare il 31 dicembre 1999, giusto in tempo per il capodanno del 2000. A mezzanotte l’indicatore della data è passato da 01999 a 02000, e la campana ha rintoccato due volte per annunciare il termine del secondo millennio. Il prototipo alto circa due metri è ora esposto allo Science Museum di Londra.

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Per un mese, dal 23 ottobre al 21 novembre, la Torre del Belvedere di Mondovì Piazza verrà fasciata da giochi di luce. Una fantasmagorica proiezione 3D, un’illusione ottica che avvolgerà il monumento e lo “trasformerà” in un dedalo di ingranaggi fra tecnologia e leggenda, per riprodurre l’incredibile “orologio che misura i millenni”.

Barbaroux in fiera

POSTED ON 17 Ott 2021 IN Landmark     TAGS: event, monument, sunset, vintage

Barbaroux in fiera

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