Domenica scorsa si è svolta a Sanremo la maratona fotografica organizzata dal Fotoclub Riviera dei Fiori. E hanno pensato bene di scegliermi come giurato per le mie straordinarie capacità di giudizio estetico. Ma davvero? Per calarmi nella parte ho deciso di presentarmi alla partenza della gara e di scattare come fossi un concorrente: perché trovo sempre interessante questo tipo di competizione e perché volevo rendermi conto delle difficoltà in prima persona. La scelta degli organizzatori è stata festivaliera e i titoli dei 4 temi sono canzoni che hanno vinto il Festival della Canzone: Nel blu dipinto di blu (1958), L’essenziale (2013), Aprite le finestre (1956) e Storie di tutti i giorni (1982). Diciamo che sono stati bravi e non hanno complicato troppo la vita dei partecipanti. Anche perché ha diluviato per almeno un paio d’ore e quando piove il tutto è molto più complicato. Non voglio mettere in difficoltà i fotomaratoneti, ma queste sarebbero state le mie proposte. Ma tanto non passeranno certo da queste pagine. Provate ad associare titolo e foto se ci riuscite. :-D
Da diverso tempo avevo intenzione di visitare Milano City Life, la nuova zona commerciale del capoluogo lombardo. Avevo visto una bellissima foto geometrica scattata in piazza Tre Pini (il cuore della zona) e mi ero incuriosito. Purtroppo sono arrivato a Milano nella peggiore giornata possibile, con pioggia battente, primo freddo invernale e tempo da lupi. Sono rimasto al bar, poi al coperto e al freddo, poi di nuovo al bar (troppi caffè). Quando ha smesso di piovere mi è uscito un tremendo mal di testa (troppi caffè) e ho scattato davvero pochissimo (impegnato anche ad imparare i comandi della nuova EOS R). Ho scelto 7 foto e trasformato in silver come da mia personalissima consuetudine street.
Intanto fuori tempo da lupi, infatti piovono cani…
– Alessandro Bergonzoni
Domenica scorsa ho partecipato alla decima edizione della Cuneo Photo Marathon (la più antica d’Italia). Fra i temi proposti, nella prima tornata, saltava all’occhio: “In questa città di… santi!“. Ovviamente si tratta di un titolo che apre le porte a qualsiasi interpretazione, i puntini di sospensione suggeriscono inoltre un malcelato tentativo di ironia. E qual è il santo più conosciuto di Cuneo? Sicuramente sono i famosi blocchetti di leucitite (ne ho imparata una nuova) che servono a piastrellare gran parte del centro storico della città: i sanpietrini (o sampietrini). Ho aspettato che la pioggia scendesse di intensità, ho approfittato della piazza semideserta e ho scattato con il 14mm praticamente per terra (meraviglia dello schermo orientabile) una visuale estesa dei celebri sanpietrini di Piazza Galimberti. E’ proprio una città di santi.
« Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un sì o per un no. »
Ho deciso di iniziare una serie sul sacrario Partigiano di Bastia Mondovì e quindi mi trovo costretto a numerare le foto dedicate in ordine crescente. La numero UNO risale al 25 Aprile scorso (data non casuale), questa invece è stata scattata domenica durante un trail tra fango e pioggia; io ovviamente mi sono limitato a fotografare i coraggiosi che si sono cimentati nella prova, che una competizione del genere non rientra nelle mie corde. Al termine del passaggio, nonostante condizioni metereologiche poco clementi, ho deciso di scattare una singola foto al Sacrario. Mano libera, niente treppiede, sacchetto di nylon intorno al corpo macchina. Ho chiuso il diaframma a F/8 e alzato gli ISO per evitare il micromosso, nonostante fosse quasi mezzogiorno. Il prossimo appuntamento è il reportage completo, magari (spero) con condizioni climatiche migliori.
Iniziamo bene. Verde. E la pioggia tutt’intorno che uccide la mia voglia di esprimere (e fotografare). Almeno ci prova. Ma la speranza non muore mai, maledetta stronza. Un po’ come questa strada che entra nella mia testa.
Ho scattato questa foto (e quello fra virgolette è la didascalia originale, con una splendida citazione de Lo Stato Sociale, prelevata da Instagram) durante una breve vacanza in Camargue nella primavera dello scorso anno. E appena arrivati pioggia come se fosse Novembre. Praticamente come in questi giorni. E non l’avevo mai messa qui e mi sembra un peccato: proprio perché le condizioni atmosferiche sono molto simili e la condizione mentale anche.