Devo ammettere che sono stato molto combattuto sulla post-produzione da applicare a queste due immagini. Sono chiaramente molto scure, aggiungo volutamente, anche se quando sento usare questo termine in fotografia mi si irrigidiscono i pensieri; avrei potuto regalare a queste due immagini un po’ di luminosità, perché il sensore e le informazioni sui neri me l’avrebbero permesso. Ma non mi sarei concesso quel filo logico di realtà, perché questa rappresentata in foto è la corretta esposizione che i miei occhi hanno demosaicizzato in quel preciso momento. Sono scure, dark, ma le vedevo proprio così.
Quando ero ragazzo (tanto tanto tanto tanto tempo fa) collezionavo cartoline. Ne avevo tantissime, da tutto il mondo; sono passati anni, ma ricordo benissimo la prima, quella che aveva iniziato la passione: una cartolina di Piazza Dante di notte, perfettamente simmetrica, con la fontana e con l’ex palazzo comunale, quello che gli onegliesi chiamano ancora oggi Cremlino. Non c’era ancora quello strano prato verde circolare intorno alla fontana, dovrebbe essere un’innovazione -mai compresa- degli anni ’90. Questa immagine per me è quasi iconica (credo per tanti imperiesi) e qualche giorno fa, tornando da una visita lampo nella mia città natia, ho deciso di fermarmi e di portare a casa un’immagine ricordo di Piazza Dante. Ho studiato un po’ e ho scoperto tante cose della fontana che non sapevo e mi piacerebbe tornare a dedicarle qualche foto, qualche dettaglio. È una prossima idea da realizzare.