Alizee

POSTED ON 20 Feb 2018 IN Portrait     TAGS: model, work, invention

Alizee

C’è stato un periodo della mia vita, tanto tempo fa, che ho lavorato sulle navi da crociera. Fotografo di bordo era la mia mansione: praticamente l’ultima ruota del carro. Mi sono infilato nel rutilante mondo del cruise business e ne sono uscito, lottando, distrutto nel fisico e nella mente. Era durissima. Si andava a dormire alle tre di notte, dopo aver fotografo improbabili show e terribili feste in discoteca, e ci si svegliava alla sette del mattino: il succedersi degli eventi era continuo, costante, immancabile. E prevedibile. Non c’è stato un giorno che non abbia maledetto quel lavoro. Qualcuno sostiene che la fotografia sia arte, può essere, nel mio caso era semplicemente catena di montaggio. Scatta, controlla, stampa. Talmente noioso da perdere la voglia di essere arte nel giro di pochi giorni, ore forse. E poi le persone che si divertono, magari (tanto) ubriache, mentre tu lavori e non un lavoro qualsiasi: un lavoro noioso. Fortuna che c’era lei: Alizee. Mi ha salvato la vita con la sua gioia di vivere, il suo sorriso. Adorabile sempre, mai un momento di tristezza, di sconforto. Un’ancora di salvezza in un mare di noia e routine. Grazie.

Una storia inventata, un momento di lucidità estrema. Un gioco collegato ad una fotografia, una mia fotografia: un modo come un altro di immaginare la realtà, di immedesimarsi in situazioni non troppo lontane dalla vita quotidiana di ognuno di noi.

The Gold Chandelier

POSTED ON 9 Giu 2016 IN Details     TAGS: minimal, lines

The Gold Chandelier

C’è stato un tempo in cui mi divertivo a dare titoli improbabili alle foto. Talmente improbabili che ho provato a cercarne uno da linkare e non sono riuscito a trovarlo. Poi ho detto basta e ho lasciato che fosse la foto a parlare, anche senza titolo. Ed è calato il silenzio. C’è stato anche un tempo in cui ho chiesto aiuto e sui social (il defunto FriendFeed soprattutto) chiedevo consiglio ai miei amici titolisti: il titolo in inglese fa sempre la sua porca figura. La foto magari fa schifo ma il titolo la rende migliore. Ci ho creduto per un certo periodo di tempo, errori di gioventù (roba di un tre settimane fa per esempio). E poi ho trovato questa foto che non volevo pubblicare qui, ma poi ho visto che su Facebook ha ottenuto un discreto successo (ben 4 like e 2 reazioni) e mi sono deciso. E poi ho pensato che ci voleva un titolo interessante per renderla più bella, ma trovare un titolo interessante non era facile e alla fine ho deciso di scegliere l’inglese che comunque ha sempre il suo fascino e tendenzialmente rende le cose più belle. E questa foto s’intitola il lampadario oro perché il soggetto è proprio un lampadario color oro. E alla fine è quello che dico sempre di me, da qualche anno ormai: un po’ così, un po’ anche il contrario.

Leaving ‘C’

POSTED ON 11 Ott 2013 IN Portrait

Leaving C

E finalmente il viaggio è terminato. Questa, giuro, è l’ultima foto dalla Norvegia. E la scelta non è casuale: un uomo, un fotografo, che si allontana dalla Costa Luminosa. Ho scattato questa foto dall’Opera House di Oslo: ho scelto un punto sul tetto che mi permettesse questa composizione, mi sono sdraiato sul pavimento e ho provato un centinaio di foto e soggetti diversi finchè non ho trovato la giusta alchimia. Ho seguito con lo sguardo quest’uomo orientale, era perfetto: una tuta gialla e nera che riprendeva cromaticamente la nave, l’atteggiamento da fotografo, la fuga simbolica dalla Costa Luminosa e la macchina fotografica identica alla mia. E adesso si volta pagina. Andiamo avanti…

Astrup Fearnley Museet

POSTED ON 10 Ott 2013 IN City & Architecture

Astrup Fearnley Museet

Il nome Reeeenzo Piano è sempre sinonimo di grandi strutture. E il museo d’arte moderna di Oslo non sfugge a questa regola. E’ un’opera suggestiva ma molto difficile da fotografare; è circondata dall’acqua e coperta di vetro ma quello che colpisce sono le sue finestre arancioni. Tutte uguali, tutte chiuse, tutte molto vicine, tutte perfettamente allineate (e ci mancherebbe altro). Ho girato intorno all’Astrup Fearnley Museet almeno venti minuti senza riuscire a trovare niente di particolarmente originale. Ero ossessionato dalle finestre arancioni, ma riuscire a ripetere la perfetta simmetria in foto è impresa ardua e complicata. Mi sono arreso presto e ho cercato di immaginare punti di osservazione diversi dal solito e ho guardato verso l’alto: e guardare verso l’alto in fotografia non tradisce quasi mai.

Beach Opera House

POSTED ON 7 Ott 2013 IN Landmark, Street     TAGS: travel, monument, summer

Beach Opera House /01

L’Operahuset è forse l’edificio più importante di Oslo. In questo post però non voglio parlare di bellezza architettonica e nemmeno descrivere minuziosamente il balletto: voglio semplicemente spiegare il mio stato d’animo quando ho scattato queste foto. Provate a metterVi nei miei panni. Siete sul tetto di uno dei più moderni e conosciuti teatri dell’opera del mondo. Fa caldo, tutto intorno è un tripudio di modernità, di vetri e di specchi. Il panorama è incredibile e una quantità di turisti passeggiano ammirando l’eleganza e l’armonia dell’Opera House. Girate l’angolo e come se nulla fosse, come in una qualsiasi spiaggia, vi trovate di fronte diversi gruppi di persone che prendono il sole: alcuni in intimo, gli uomini in pantaloncini, i più organizzati con costume e telo mare. Giocano a carte. Io personalmente sono rimasto allibito. Ma la cosa più incredibile, sul momento, mi è sembrata la composizione della foto che dopo un centesimo di secondo mi è saltata in mente: una parete enorme di alluminio, un pavimento infinito di marmo bianco e, in questo fantastico spazio vuoto, un gruppo di persone sdraiate al sole. Un sogno, l’apoteosi della foto minimale. Non ho potuto far altro che abbassarmi al livello del pavimento, chiudere il diaframma a f/11, decentrare il soggetto principale e scattare.

Beach Opera House /02Beach Opera House /03

Monica in the Vigeland Sculpture Park

POSTED ON 3 Ott 2013 IN City & Architecture, Landmark, Portrait     TAGS: travel, monument, art

Monica in the Vigeland Sculpture Park

Fra le tante foto che ho scattato al Vigeland Park questa è sicuramente la mia preferita e probabilmente la migliore. Mi piace essenzialmente per la composizione molto bilanciata: al primo sguardo si evidenziano subito due linee oblique che partono dall’obelisco e si dirigono verso i bordi della foto. Nella parte sinistra c’è Monica (con la sua ombra) che si allontana scendendo gli scalini, nella parte destra le statue che vengono incontro all’osservatore sino a sfuocare (ho scattato in priorità di diaframmi a f/2.8, atipico per una foto del genere ma volevo appunto lasciare il primo piano completamente fuori fuoco). E poi c’è l’attesa. Per riuscire a scattare questa foto ho dovuto aspettare diversi minuti (e non avevo molto tempo) sperando che un soggetto interessante scendesse in solitaria le scale; ho avuto fortuna perché Monica non guardava verso di me ed i suoi pantaloni rossi sono perfetti in questa foto composta da solo due colori: il grigio della pietra e l’azzurro del cielo. Good Job Samuele (cit. Massimo Bassano).

Woman at Vigeland Sculpture Park

POSTED ON 2 Ott 2013 IN City & Architecture

Woman at Vigeland Sculpture Park

The Monolith

POSTED ON 1 Ott 2013 IN City & Architecture

The Monolith

Il monolite è probabilmente la scultura più celebre del Vigeland Park. Sorge nel punto più alto del parco circondata da 36 gruppi scultorei, è composta da 121 figure umane che si innalzano verso il cielo per un’altezza di circa 17 metri (base compresa). Rappresenta il senso di resurrezione dell’uomo, la necessità e la voglia di stare insieme tenendosi stretti, in un senso di tristezza e speranza, verso la salvezza.

Whereas the melancholy theme in the fountain is the eternal life cycle, the column gives room to a totally different interpretation: Man’s longing and yearning for the spiritual and divine. Is the column to be understood as man’s resurrection? The people are drawn towards heaven, not only characterised by sadness and controlled despair, but also delight and hope, next to a feeling of togetherness, carefully holding one another tight in this strange sense of salvation.

Vigeland Sculpture Park

POSTED ON 30 Set 2013 IN City & Architecture

Vigeland Sculpture Park by Samuele Silva on 500px.com

Il Parco di Vigeland o Parco delle sculture è un’area all’interno del Frognerparken di Oslo dedicata all’esposizione permanente di sculture, bassorilievi e opere in ferro battuto dell’artista norvegese Gustav Vigeland; Copre una superficie di circa 320 ettari e si sviluppa su un asse longitudinale di 850 metri. (Fonte Wikipedia). Quando si varca il cancello del Vigeland Sculpture Park si entra in un mondo particolare. A prima vista mi è sembrato quasi violento, statue di pietra che rappresentavano uomini, donne, bambini, vecchi quasi sempre nudi ed in posizioni forti, abbracciati, che urlavano disperazione, che gridavano un malessere. In realtà é un luogo affascinante che in alcuni scorci lascia senza fiato. In questa foto la parte finale del parco, il monolite.

Man with a red shirt

POSTED ON 28 Set 2013 IN Street

Man with a red shirt

From Fløyen

POSTED ON 27 Set 2013 IN Landscape

From Floyfjeilet #01From Floyfjeilet #02

La città di Bergen è circondata da colli e sono sette, come a Roma. Dal centro della città si può prendere una funicolare (la celebre Fløibanen) che permette di raggiungere il colle di Fløyen. Dalla terrazza si gode una vista incredibile. Quando siamo arrivati in cima al Fløyen, in mattinata, il tempo era molto nuvoloso; all’ora di pranzo è salita una nebbia incredibile e infine è arrivato il sole. Il tutto nel giro di tre ore: misteri della meteorologia nordica, miracoli del fiordo. Mi sono divertito molto a fotografare i turisti (ma anche gli autoctoni) sulla terrazza: il fotografo, il classico turista, la coppia di innamorati, il gruppo di amici, la famiglia, due ragazze. Un piccolo estratto di mondo sulla terrazza che domina Bergen.

Love in Bergen

POSTED ON 24 Set 2013 IN Portrait

Love in Bergen

E questa è un’altra foto alla quale sono particolarmente affezionato. Eravamo sulla Fløyen, la collina che domina Bergen e c’era questa coppia che ammirava il panorama. La maglia con la bandiera della Norvegia era perfetta per l’occasione. Una voce fuori campo mi ha suggerito che un abbraccio avrebbe reso la foto migliore, quindi mi sono avvicinato alla coppia e ho chiesto, nel mio inglese praticamente perfetto, di posare per il sottoscritto; i due ‘piccioncini’ hanno accettato di buon grado e ho scattato diverse foto fra abbracci e baci. Poi ho scelto questa, la meno romantica, ma probabilmente la più adatta al panorama sottostante. Ho utilizzato il celebre #tuttaapertura (f/2.8) per sfuocare lo sfondo e dare importanza alla coppia in primo piano. Mi sembra la scelta più logica e più funzionale al progetto anche se in realtá si tratta anche di una foto di landscape.

Japanese woman (with camera) in fog

POSTED ON 22 Set 2013 IN Portrait

Japanese woman (with camera) in fog

Visit Norway

POSTED ON 18 Set 2013 IN City & Architecture, Street

Visit Norway

Street Bergen

POSTED ON 17 Set 2013 IN City & Architecture

Coffee break in Bergen

Devo assolutamente incrementare la velocità di pubblicazione delle foto norvegesi (tempo permettendo)(tempo tiranno) altrimenti finisce che a Natale sono ancora ad Oslo, ma senza neve. Qui siamo a Bergen, seconda città per importanza (dimensioni) della Norvegia (così mi sembra di ricordare): bellissimo il centro storico, forse solo un po’ finto, ma soprattutto interessante il mercato del pesce: qui ho gustato per la prima volta in vita mia (e probabilmente anche l’ultima) la celebre carne di balena (affumicata, buonissima). In molti storceranno il naso ma qui è una prelibatezza e costa anche un occhio della testa: io sono riuscito ad assaggiarne un po’ grazie alla gentilezza di un ragazzo italiano, toscano, che vive e lavora a Bergen da ormai dieci anni. E che vende carne di Balena. Ma la bellezza di Bergen non è solo il mercato del pesce, c’è una terrazza che… ma di questo parleremo nelle prossime puntate. E come dicono in Ammerica: Stay Tuned.

Green LanternPostBergen 5a

Photographers of Norway

POSTED ON 15 Set 2013 IN Landscape, Portrait

Photographers of Norway #01

Quando si riunisce un gruppo di fotografi è quasi automatica (fisiologica) la foto al fotografo che fotografa. E il sottoscritto ha deciso di non sfuggire alla regola e, in occasione del CostaPhotoBlogTour, ha cercato spunti interessanti anche nei miei compagni di viaggio. ;-) Un italiano, uno spagnolo, un tedesco; non è l’inizio di una barzelletta ma sono nell’ordine Gianpiero Riva, Carlos Cazurro e Johannes Heuckeroth, alcuni dei miei compagni di viaggio durante la spedizione nei fiordi. Spero non si offendano.

Photographers of Norway #02Photographers of Norway #03

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