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Alizee
POSTED ON 20 Feb 2018 IN Portrait     TAGS: model, work, invention

Alizee

C’è stato un periodo della mia vita, tanto tempo fa, che ho lavorato sulle navi da crociera. Fotografo di bordo era la mia mansione: praticamente l’ultima ruota del carro. Mi sono infilato nel rutilante mondo del cruise business e ne sono uscito, lottando, distrutto nel fisico e nella mente. Era durissima. Si andava a dormire alle tre di notte, dopo aver fotografo improbabili show e terribili feste in discoteca, e ci si svegliava alla sette del mattino: il succedersi degli eventi era continuo, costante, immancabile. E prevedibile. Non c’è stato un giorno che non abbia maledetto quel lavoro. Qualcuno sostiene che la fotografia sia arte, può essere, nel mio caso era semplicemente catena di montaggio. Scatta, controlla, stampa. Talmente noioso da perdere la voglia di essere arte nel giro di pochi giorni, ore forse. E poi le persone che si divertono, magari (tanto) ubriache, mentre tu lavori e non un lavoro qualsiasi: un lavoro noioso. Fortuna che c’era lei: Alizee. Mi ha salvato la vita con la sua gioia di vivere, il suo sorriso. Adorabile sempre, mai un momento di tristezza, di sconforto. Un’ancora di salvezza in un mare di noia e routine. Grazie.

Una storia inventata, un momento di lucidità estrema. Un gioco collegato ad una fotografia, una mia fotografia: un modo come un altro di immaginare la realtà, di immedesimarsi in situazioni non troppo lontane dalla vita quotidiana di ognuno di noi.
More snow on the way
POSTED ON 11 Mar 2016 IN Landscape     TAGS: snow, winter, invention, ontheroad

More snow on the way

E poi ti ritrovi sulla strada, in mezzo al nulla più assoluto. Il cielo è grigio, fa un freddo cane e nevica. Nevica tantissimo. Non sai dove stai andando e non sai dove devi andare. Metti la freccia anche se non c’è nessuno, fermi la macchina sul lato destro della strada, spegni il motore e osservi la situazione: l’asfalto si sta velocemente colorando di bianco e la neve non smette di scendere dal cielo. Con un gesto lento prendi lo smartphone, sullo schermo c’è ancora il navigatore: evidentemente non è passato molto tempo dall’ultima verifica. Cerchi di comprendere la tua posizione: non sei troppo distante da Carrù, ma in queste condizioni risulta davvero difficile muoversi. Ma chi te l’ha fatto fare? Certo, non sbagliare l’uscita dell’autostrada ti avrebbe risparmiato tempo e fatica. Prendi la bottiglietta di plastica, hai sete. Sposti la mano sinistra sul tasto dedicato e fai scendere lentamente il finestrino. Il silenzio è clamoroso, quasi irreale. Pensi che ieri sera eri ancora a Milano con un misto di nostalgia e stupore. E’ tutto bianco. Provi a mettere fuori il naso ma la temperatura esterna ti sconsiglia l’operazione. Sei sorpreso dalla tua stupidità. Pensavi forse di essere ai Caraibi? La neve inizia ad entrare nell’abitacolo e si appoggia sulla parte interna della portiera. Premi il pulsante e fai alzare velocemente il vetro. Sei al sicuro adesso. Decidi di ripartire, fai girare la chiavetta e senti il rumore del motore. Ti senti quasi sollevato da quel rumore. Istintivamente metti la freccia e contemporaneamente scuoti la testa. Togli molto lentamente il piede dalla frizione, la macchina si muove piano. C’è ancora più neve sulla strada.

Una storia inventata, un momento di lucidità estrema. Un gioco collegato ad una fotografia, una mia fotografia: un modo come un altro di immaginare la realtà, di immedesimarsi in situazioni non troppo lontane dalla vita quotidiana di ognuno di noi.