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I ricordi del Dragone Rosso
POSTED ON 13 Dic 2024 IN Reportage     TAGS: URBEX

I ricordi del Dragone Rosso /05

Oggi racconto la storia di una stanza, una singola stanza. Perché il resto della casa è normale, tradizionale, nulla da segnalare: una moderna abitazione del nostro paese; e per una volta preferisco limitare il reportage al singolo ambiente. Ho fotografato tutto, ma non avrebbe nessun senso aggiungerlo proprio per un discorso di attinenza.

Quando si entra nella memoria del Dragone Rosso si scoprono i ricordi di un tempo meraviglioso. Qui il treno conclude il suo percorso e sembra che la fermata sia sul fiume azzurro, ai tempi della Dinastia Ming. Non è facile comprendere il motivo di questo spazio meraviglioso, proprio di fronte alla porta di ingresso: ma sicuramente si viene presi dalla voglia di sedersi sul divano e godersi un tè verde con il sottofondo musicale di un guqin.

Tutto è perfetto e l’insieme fa pensare davvero di essere in Cina. I colori, i dettagli, i vasi, il lampadario, il divano, la finestra, i quadri dipinti sulle pareti: tutto è ricostruito perfettamente, come un mondo parallelo, come un viaggio nello spazio/tempo attraverso una porta di ingresso: sembra di vagare nel nulla più disperato e, pochi istanti dopo, si varca un portone e ci si ritrova nella Repubblica Popolare Cinese. E poi quando si esce e l’idea è ancora quella di vivere un sogno, si guarda per terra, si vedono due pietre che sorreggono un cartello e si legge una scritta che riporta immediatamente alla realtà: Casa disabitata non c’è nulla da portare via.

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Chiesa di San Lorenzo
POSTED ON 18 Giu 2024 IN Landmark

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The biker /2
POSTED ON 16 Giu 2024 IN Street

The Biker /2

Only one way
POSTED ON 15 Giu 2024 IN City & Architecture

Only one way

Lo schiaccianoci
POSTED ON 1 Dic 2023 IN Performing Arts     TAGS: theater

Lo schiaccianoci /23

Quando ero bambino mio padre era un grande appassionato di elettronica (e deve avermi trasmesso questa passione). All’epoca lavorava nel più conosciuto negozio del settore di Imperia (per chi si ricorda: Il Punto di Garibaldi, sotto i portici di via della Repubblica), non esistevano ancora le grandi catene, siamo nella prima metà degli anni ’80. Mi ricordo le partite al calcio dell’intellevision in vetrina, altri tempi. In casa passava, ovviamente, qualsiasi novità (come dimenticare il BetaMax) e non poteva mancare lo stereo, alta fedeltà si definiva allora (forse anche adesso): mi ricordo la musica ad alto volume, il suono perfetto, le cuffie giganti (a me bambino sembravano fantascienza). Se non sbaglio l’amplificatore era un Technics (color oro) con tantissime lancette e una manopola del volume enorme: due lettori a cassette -per duplicare- e un piatto per i dischi. E qualche vinile in casa c’era e fra questi uno particolare, da maneggiare con cura, con un nome strano che mi incuriosiva particolarmente: Lo schiaccianoci di Čajkovskij. Ricordo molto bene la copertina: era beige con il nome Ciaikovski in grande, poi il titolo, e un’immagine di ballerine in tutù. A me non piaceva, solo un pezzo trovavo interessante (ho scoperto adesso trattarsi del Walzer dei fiori). Venerdì scorso mi hanno invitato ad assistere/fotografare a quello che posso definire il mio primo balletto a teatro: e quando ho letto il titolo, lo schiaccianoci di Čajkovskij interpretato dal Balletto di Milano, la scoperta mi ha lasciato un senso di bellezza, di sorpresa, un sorriso, come se, a distanza di oltre 40 anni, si chiudesse un cerchio. E quando, al secondo atto, è arrivato il momento del Walzer dei fiori ho pensato: eccola, ciao papà.

Adesso una nota tecnica, di fotografia, una sorta di promemoria. Non volevo disturbare il pubblico e ho deciso di scattare in modalità silenziosa: per evitare il rumore dell’otturatore si attiva -in automatico- lo scatto elettronico. Purtroppo con la combinazione tempi veloci e luci artificiali (neon/led) si genera un fenomeno definito Flickering. Il Flickering, che in italiano potremmo definire sfarfallio, produce nelle foto delle orrende bande nere/colorate dovute principalmente agli effetti che provoca la variazione della tensione elettrica nei sistemi di illuminazione. E quindi, morale della favola, mi sono ritrovato la stragrande maggioranza delle immagini (qui esempio) con queste fastidiose strisce e ho dovuto cestinare quasi tutto il lavoro. Anche in queste 23 selezionate, con un po’ di attenzione, è possibile notare il fenomeno. Da domani mai più scatto elettronico, sopporterò il rumore.

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Cattedrale di San Pietro
POSTED ON 26 Nov 2023 IN Landmark     TAGS: church, zenit

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