Ei fu siccome immobile…

POSTED ON 4 Mag 2021 IN Landmark     TAGS: art, museum, history, 50ne

Bonaparte al Gran San Bernardo

Voglio immediatamente chiarire che questa non è quel che posso definire una foto straordinaria, è una foto da cestino. Ma oggi è il 5 maggio 2021 e ricorre il duecentesimo anniversario della morte del grande Napoleone Bonaparte. Uno dei personaggi più conosciuti dell’intera storia dell’umanità. E concluderò questo post con la celebre poesia di Alessandro Manzoni del quale ricordo ancora a memoria le prime strofe. Mi sembra quasi doveroso dedicare qualche riga al ricordo del celebre condottiero francese e soprattutto a questo famoso dipinto. Siamo all’Österreichische Galerie Belvedere di Vienna e quando ho ammirato quest’opera di Jacques-Louis David (presumibilmente dipinta tra il 1800 e 1803) non ho dato troppo peso al valore sociale del quadro. Esistono cinque versioni di questo dipinto, la prima prima venne commissionata da Carlo IV, re di Spagna, come mezzo per ottenere la pace con la Repubblica Francese. Le tre versioni successive furono commissionate da Napoleone stesso con fini propagandistici e sono i primi tre ritratti ufficiali di quello che all’epoca era ancora il primo console della Repubblica Francese. L’ultima versione invece non fu richiesta da nessuno e rimase di proprietà dell’autore sino alla sua morte. Dal vivo è semplicemente spettacolare, enorme (264 x 232 cm).

Archetipo del ritratto di propaganda, l’opera è stata riprodotta numerose volte tramite incisioni, dipinta su vasi, sotto forma di puzzle o di francobollo, testimonianza dell’importante fortuna di cui godette presso i posteri.

Io non ho un giudizio storico su Napoleone, sarebbe impossibile, ma sicuramente è stato un grande condottiero, un grande politico, un uomo di guerra, un generale. Napoleone è stato odiato e amato, celebrato come un eroe e detestato come un criminale. Ma se ancora oggi, a 200 anni di distanza, ricordiamo la data della sua morte un motivo dovrà pur esserci.

Ei fu siccome immobile,
Dato il mortal sospiro,
Stette la spoglia immemore
Orba di tanto spiro,
Così percossa, attonita
La terra al nunzio sta,

Muta pensando all’ultima
Ora dell’uom fatale;
Nè sa quando una simile
Orma di piè mortale
La sua cruenta polvere
A calpestar verrà. […]
– Alessandro Manzoni

The Vienna Giant Ferris Wheel

POSTED ON 23 Apr 2021 IN Landmark     TAGS: travel, history

The Vienna Giant Ferris Wheel /01

In tedesco è Das Wiener Riesenrad e nonostante la capitale austriaca sia un simbolo di arte e bellezza è diventata nel secolo scorso il simbolo di Vienna. La ruota panoramica fu costruita nel 1897, in occasione del 50° anniversario della salita al trono dell’imperatore Francesco Giuseppe. Da allora è diventata parte integrante del paesaggio urbano. Situata proprio all’inizio del Wurstelprater, offre da ciascuna postazione una splendida vista sulla città e sul Prater. Il diametro della ruota è di quasi 61 metri, l’intera costruzione in ferro pesa 430 tonnellate. La ruota gira a una velocità di 2,7 km/h.

Quando sono andato a Vienna non sono riuscito a resistere alla tentazione di salire in alto: il prezzo, rispetto al London Eye, non è clamoroso e alla portata, credo, di tutte le tasche, quindi anche la mia proverbiale parsimonia ligure ha dovuto cedere il passo. Ovviamente l’adrenalina è un’altra cosa ancora, anzi, come tutte le ruote panoramiche è piuttosto noiosa, ma vale la pensa per l’esperienza (e poter dire ci sono stato) e per il panorama su Vienna e, soprattutto, sul Prater.

The Vienna Giant Ferris Wheel /06The Vienna Giant Ferris Wheel /02

The Vienna Giant Ferris Wheel /03The Vienna Giant Ferris Wheel /05The Vienna Giant Ferris Wheel /04

Il bacio (Der Kuss)

POSTED ON 1 Apr 2021 IN Landmark     TAGS: art, museum

Il bacio (Der Kuss)

La necessità, quasi fisica, di fotografare qualsiasi cosa è uno dei fenomeni più interessanti della società degli ultimi anni. E noi siamo figli del nostro tempo, almeno così dicono, e la tentazione di fotografare qualunque cosa si muova, e anche che sia ferma, è fortissima. Io scatto circa 60.000 foto all’anno e quindi ne so qualcosa. Ma poi ci sono momenti e luoghi che sono difficili e la fotografia non è solo memoria, ma diventa esaltazione dell’ego.
Quando mi sono trovato di fronte al celebre bacio di Klimt (all’Österreichische Galerie Belvedere di Vienna) sono rimasto quasi folgorato, perché ammirarla in foto è un discorso, ma dal vero è di una bellezza che lascia quasi senza fiato. E sinceramente, pur essendo un discreto appassionato di fotografia, l’idea di trovare uno scatto del quadro di Klimt non mi è passata nemmeno per l’anticamera del cervello. Per un miliardo di motivi (la maggioranza inerenti alla qualità). Eppure davanti all’opera dell’artista austriaco le persone erano in coda per fotografare, quasi come una catena di montaggio. Nemmeno un selfie con il quadro, proprio una semplice foto, immagino terribile date le condizioni di luce e gli strumenti a disposizione, probabilmente solo per condividerla sui social ad amici e parenti: “Guardate, sono a Vienna davanti al Bacio di Klimt“.

Stiamo vivendo la nostra vita attraverso le lenti di una fotocamera e purtroppo, ormai, non lo trovo nemmeno triste: lo trovo semplicemente normale.

Reichsbrücke

POSTED ON 2 Mar 2021 IN City & Architecture     TAGS: travel, bridge, below

Reichsbrücke

Donauturm (Torre del Danubio)

POSTED ON 2 Mar 2021 IN Landmark, Landscape     TAGS: travel, monument, below

Donauturm /01

Se c’è una torre io devo salire. E’ tautologico. E quando ho visto la Donauturm a Vienna non ho resistito alla tentazione, ho dovuto. E devo ammettere che, come sempre, ne è valsa la pena; cioè, dal punto di vista fotografico trovo terribile salire, le foto sono sempre più efficaci dal basso. Anche perché generalmente l’evento avviene in orari non compatibili con la buona fotografia (anche se in realtà nel caso specifico di Vienna sono stato piuttosto fortunato). Ma dal punto di vista emozionale sentire il vento sulla pelle (c’è sempre vento in alto) e ammirare il paesaggio è una sensazione davvero unica. Sempre più in altoooo…

Donauturm /02Donauturm /03

252 metri di altezza, due ascensori rapidi, durata della corsa 35 secondi: dalla terrazza panoramica della Torre del Danubio, ad un’altezza di 155 metri, si gode la vista migliore su Vienna. Il panorama a 360 gradi sulla città è mozzafiato. Recentemente ristrutturata, la Torre del Danubio si presenta nel suo nuovo splendore. Anzi, nel suo vecchio splendore! Il ristorante sulla torre, che ruota intorno al proprio asse, e il caffè ad un’altezza di 170 metri sono stati riportati indietro allo stile degli anni ’60, naturalmente reinterpretato in chiave moderna e aggiornando il livello tecnico degli impianti. La Torre del Danubio fu costruita nel 1964, in occasione della Mostra viennese del giardino.

I colori di Hundertwasserhaus

POSTED ON 22 Nov 2020 IN City & Architecture     TAGS: travel, art, below

Hundertwasserhaus

Hundertwasserhaus è una quartiere popolare di Vienna, un insieme di case a basso costo che vengono affittate dal comune a famiglie con difficoltà economiche favorendo i nuclei con velleità artistiche. Deve il nome a Friedensreich Hundertwasser, l’architetto e artista che ne ha curato la realizzazione nel 1986. E io dico, già hai un nome difficile e trova qualcosa di più semplice, no? Ha preferito complicarlo aggiunge il suffisso haus, in tedesco casa, per renderlo ancora più divertente. Il medico dell’architettura (così si è definito) ha creato, nonostante il nome, qualcosa di meraviglioso e turistico (suo malgrado credo, ma ormai è diventato una delle attrazioni più in della città). Ha deciso che serviva infondere allegria e gioia e la struttura è davvero bizzarra, non ci sono mai spigoli vivi, le linee sono morbide, le facciate multicolori, ricoperte in alcuni casi di ceramiche. Davvero particolare. Fotografare un’opera del genere è complicato, quindi ho deciso di dedicarmi semplicemente alla facciata principale, la più celebre, è scattare dal basso verso l’altro per ricordare il concetto di Hundertwasser secondo cui tutto ciò che punta verso il cielo appartiene all’uomo.

In ogni terrazza vi sono giardini pensili che servono a portare il verde in ogni abitazione. La creazione di questi ultimi, in particolare, è un chiaro riferimento ad uno dei concetti chiave dell’artista, secondo cui tutto ciò che si espande in orizzontale appartiene alla natura e tutto ciò che si innalza al cielo, all’uomo. Molti materiali utilizzati, come, ad esempio, le ceramiche delle decorazioni delle facciate, sono di recupero. Le case di Hundertwasser sono diventate una vera e propria attrazione turistica e attirano ogni anno migliaia di turisti tant’è che sono sorti negozietti, bar, chioschi e caffetterie nelle immediate vicinanze. Nella galleria di Hundertwasserhaus ci si può soffermare per assaporare un caffè (osservando il ruscello che scende dalla parete attraversando tutto il bancone) o gustare qualche specialità tipica viennese. Perfino i servizi igienici sono in stile, infatti fanno parte delle Toilet of modern art dove ceramiche decorative, fontane e colori sgargianti rendono allegro e piacevole anche questo ambiente.