Ho sete
Le nuvole mi cadono dentro
Cerchio che ha perso il suo centro
Perché ha smarrito ogni senso
– Litfiba
Solitamente i post dedicati al ritratto semplice non hanno bisogno di molte parole, anzi. Su questa immagine di una raggiante Federica però sono costretto ad aggiungere qualche informazione perché ha una caratteristica che la rende particolare. È uno shooting in vigna dedicato al ritratto ambientato in luce flash, ho montato gli speedlight con i diffusori esagonali e mentre gli altri scattavano mi sono allontano per utilizzare un obbiettivo vintage: il Meyer-Optik Gorlitz Telemegor 180mm f/5.5. Questa lente ha la caratteristica di staccare lo sfondo creando un effetto pittorico molto particolare. Non è facile mettere a fuoco: ero ad una certa distanza, chiaramente a tutta apertura per evidenziare il bokeh; ho impostato sul barilotto la distanza giusta dal soggetto aspettando che Federica guardasse nella mia direzione e ho scattato. Essendo un’ottica decisamente datata (prodotta fra il 1954 e il 1960) la nitidezza lascia a desiderare, ma l’effetto vintage è assolutamente garantito. Come il divertimento.
Ed è malinconia
di tutti, un po’ anche mia
è l’unica che aspetta quando il tempo va di fretta;
ed è malinconia
con sé ti porta via,
è un treno un po’ incantato
che prendi solo se hai sbagliato.
– Riccardo Fogli
Il giorno prima di ferragosto mi trovavo ad Imperia (casa) per le meritate vacanze estive. E non potevo perdermi per nulla al mondo il concerto di Luca Barbarossa, ospite di punta dell’Imperia Unplugged Festival. E’ stato un spettacolo particolarmente divertente, Barbarossa è anche un grande uomo di palco e ha intrattenuto il pubblico (numeroso) con storie e aneddoti su Roma, la sua città natale: come quando ha raccontato del celebre cuoco romano che in punto di morte ha preteso che la camera mortuaria fosse ar-dente. Fra i grandi classici interpretati mi sono ricordato ancora a memoria le parole di “È’ come dentro un film“, di “Portami a ballare” e di “Via Margutta“, canzoni che hanno fatto la storia della musica italiana. Avevo con il me il 70-200 f/2.8 e fortunatamente sono riuscito a spostarmi in libertà fotografando anche sotto il palco: Luca non si è mosso molto rimanendo seduto con la sua amata chitarra, ma qualcosa di interessante sono comunque riuscito a cogliere. Sta cadendo la notte sopra i tetti di Roma, tra un gatto che ride e un altro che sogna di fare l’amore…
A margine della visita al Museo Civico della Stampa, mi sono divertito a scattare qualche foto con il 200mm. È un’ottica decisamente datata (progetto del 1996), ma che nel ritratto fornisce risultati davvero interessanti grazie alla cremosità dello sfuocato. È chiaro che il suo utilizzo naturale è quasi esclusivamente a tuttaapertura, perché lo sfondo diventa immediatamente particolare, con uno stacco con il primo piano mai troppo netto. Sono undici immagini, virate in silver, di quasi tutti i soci di MondovìPhoto che hanno partecipato all’evento. E come sempre: prima le donne.
Così come spaventano, le vite sconosciute sono le sole alla quali possiamo chiedere la verità.
– Davide Grittani – La bambina dagli occhi d’oliva (Arkadia Editore, collana SideKar)
Ho passato la vita a guardare negli occhi della gente,
è l’unico luogo del corpo dove forse esiste ancora un’anima.
– José Saramago