To await a pleasure, is itself a pleasure.
– Gotthold Ephraim Lessing
In questi giorni si parla tantissimo di Didattica A Distanza. La scuola italiana funziona a singhiozzo da ormai un anno e il Covid sembra non mollare la presa. Domani a Cuneo ci sarà una manifestazione nazionale per ribadire che la Scuola dev’essere a Scuola. TorniAMO a Scuola è lo slogan che accomunerà tutte le piazze d’Italia. Alice riesce a controllare emotivamente (almeno così sembra) gli ultimi avvenimenti, ma è chiaro che la DAD, soprattutto in quelle che io chiamo ancora elementari, non può ottenere i medesimi risultati della didattica in presenza. Sebbene lo sforzo delle maestre nel seguire la classe online sia encomiabile, le ore a disposizione sono molte meno, la gestione delle lezioni è più complessa e i bambini di questa età tendono a distrarsi. In casa cerchiamo di ultimare i compiti con Alice, ma lavorando tutta la settimana l’impresa è impegnativa. Noi siamo fortunati, viviamo in un piccolo paese con i nonni che riescono a darci una mano. Certo, non sono più giovanissimi, anzi, molto anziani e decrepiti, e non hanno una grandissima conoscenza della tecnologia moderna, ma nonostante le difficoltà sono fondamentali e senza il loro aiuto non saremmo mai riusciti a gestire la situa (come dicono i giovani). Senza dimenticare che, sino a quando non saremo tutti vaccinati, gli anziani, i nonni, sono le persone più a rischio e forse, non dico nulla di nuovo, sarebbe meglio evitare il contatto con i nipoti. Sinceramente non ho idea di cosa possa riservare il prossimo futuro, il mondo è cambiato e non so quando e come i nostri figli torneranno a frequentare le lezioni dal vivo. Ma sono certo che la scuola, intesa anche come luogo fisico di aggregazione, sia fondamentale per la crescita personale dei nostri ragazzi e costringerli a casa possa essere davvero deleterio per il loro futuro. TorniAMO a Scuola.
La curva più bella sul corpo di una donna è il suo sorriso
– Bob Marley
Quando si pubblicano le foto di una donna, meglio se nuda, la citazione, meglio se colta e addirittura aulica, fa sempre il suo effetto. E’ quasi un obbligo, sembra essere diventato fisiologico. Talvolta si cita un poeta celebrato, meglio se dannato, altre volte il testo di un famoso cantautore, meglio se ribelle, meglio ancora se morto per overdose (suicidio anche). In inglese poi diventa un must imperdibile, siamo tutti un po’ come Robert Mapplethorpe. In realtà penso sia tautologico affermare che si tratti di una buffonata: è davvero necessario aggiungere a queste foto delle parole, inutili, insignificanti, vuote? Davvero non credo, l’artista che si nasconde (molto bene) nel fotografo (che poi sarei sempre io) non sente il bisogno di aggiungere altro e mai avrebbe voluto. E’che mi hanno praticamente obbligato a scrivere qualcosa. Vi giuro, non avrei voluto tediarvi con questo noioso sproloquio. Ma necessità dev’essere giocoforza virtù, e quindi chi meglio di Bob Marley per elevare al rango di qualità assoluta questi 5 nudi? Artistici ovviamente, ça va sans dire.
Questa foto è qualitativamente terribile, ma non sempre la fotografia dev’essere bella: può semplicemente essere significativa. Anche solo per chi la scatta. Il signore che guarda verso di me, dalla finestra del secondo piano della clinica Stella del Mattino di Boves, è mio padre, 75 anni da compiere a Marzo. E voglio dedicare a lui la mia classica prima foto dell’anno: perché è alla fine di un periodo tremendo, dal quale uscirà sicuramente malconcio, dopo aver subito due operazioni chirurgiche importanti che avrebbero potuto devastare un elefante.
Ho tante buone speranze per il futuro, ma questo è il mio più importante augurio per il 2021: che riesca a mettersi alle spalle questi 4 maledetti anni di sofferenza e possa ripartire con il sorriso e la volontà di tornare se stesso. Perché purtroppo quello che ho visto nell’ultimo periodo non è lui, è stata un’ombra in continuo girovagare fra dolore e ospedali. E adesso basta. Uscirà dalla clinica diverso sia fisicamente che mentalmente, ci vorrà ancora un po’ di tempo perché nessuno ha la bacchetta magica. Ma fai in fretta che abbiamo bisogno di te.