![La voliera liberty 1 La Voliera Liberty /03](https://www.samuelesilva.net/blog/wp-content/uploads/2023/11/volieraliberty_03.jpg)
I miei contatti/amici conoscono perfettamente la passione del sottoscritto per il fish-eye. L’occhio di pesce è un obbiettivo particolare, che si può utilizzare raramente, per pochi scatti e quindi generalmente è poco utilizzato. Per me rappresenta lo scatto diverso dal solito, lo scatto che può uscire dagli schemi e donare al reportage una prospettiva più intrigante: se il soggetto ha delle forme rotondeggianti diventa difficile, quasi impossibile, resistere. E quando mi sono imbattuto in questa splendida, ma piccola voliera liberty non ho esitato un secondo a sfoderare il mio Sigma 15mm f/2.8 EX DG Diagonal Fish-eye. Per queste foto ho utilizzato due obbiettivi particolari, ma la voliera richiedeva il grandangolo: il Laowa 11mm f/4.5 FF RL e ovviamente il fish-eye. Sono due lenti che mi piace definire bizzarre, piccole e che utilizzo poco, ma che comunque voglio avere sempre con me in urbex. Perché quando meno te lo aspetti arriva il loro momento. E non tradiscono mai.
![La voliera liberty 2 La Voliera Liberty /01](https://www.samuelesilva.net/blog/wp-content/uploads/2023/11/volieraliberty_01-1200x800.jpg)
![La voliera liberty 3 La Voliera Liberty /04](https://www.samuelesilva.net/blog/wp-content/uploads/2023/11/volieraliberty_04-1200x800.jpg)
![La voliera liberty 4 La Voliera Liberty /02](https://www.samuelesilva.net/blog/wp-content/uploads/2023/11/volieraliberty_02-600x400.jpg)
![La voliera liberty 5 La Voliera Liberty /05](https://www.samuelesilva.net/blog/wp-content/uploads/2023/11/volieraliberty_05-600x400.jpg)
![La voliera liberty 6 La Voliera Liberty /06](https://www.samuelesilva.net/blog/wp-content/uploads/2023/11/volieraliberty_06-600x400.jpg)
![Gljúfrafoss, la cascata nascosta 7 Gljúfrafoss](https://www.samuelesilva.net/blog/wp-content/uploads/2023/10/gljufrafoss.jpg)
La storia di questa foto alla cascata di Gljúfrafoss è un po’ bizzarra. E complicata, come complicato è riuscire a fotografare questa piccola perla nascosta. Gljúfrafoss si trova a poca distanza da Seljalandfoss, ci si arriva a piedi percorrendo un piccolo tratto di strada. Purtroppo al primo passaggio non sono riuscito a vederla, anche perché ho ricevuto indicazioni sbagliate. All’ultimo giorno, durante il rientro, siamo tornati sulle nostre tracce e non ho esitato un secondo quando mi si è presentata la possibilità di fermarmi nuovamente in questa zona.
Purtroppo fotografare la cascata di Gljúfrafoss è un’impresa che potrei definire avventurosa: per arrivarci è necessario guadare un piccolo fiume ed entrare in una gola decisamente stretta. Non esiste una vera e propria strada, si salta di pietra in pietra per evitare di bagnarsi. Si forma una piccola coda in un solo senso di marcia, quindi si deve aspettare che si esaurisca il flusso di persone per riuscire ad entrare. Una volta arrivati sotto la cascata ci si trova in un piccolo antro di qualche metro con l’acqua che arriva da tutte le parti e con una luminosità ai minimi termini. Usare il treppiede è impossibile (non ci sono punti facili di appoggio), si è circondati da altre persone e il contrasto tra il cielo e l’interno della cascata è fortissimo.
Ho scattato con il fish-eye, esponendo sul cielo al centro del fotogramma a 400 ISO, 1/125, f/5.6. Giocoforza ho dovuto alzare le ombre e la luminosità in modo importante (e si nota) per ottenere una foto almeno comprensibile. Ho anche dovuto cambiare obbiettivo e siccome dentro la cascata è impossibile sono dovuto uscire e rientrare fra gli insulti di chi aspettava in coda (maledetti italiani). Gljúfrafoss è forse la cascata più complicata e particolare di tutta l’Islanda, ma merita davvero la doccia. :-)
![Gigantesca onda bianca 8 Fjallsjökull /01](https://www.samuelesilva.net/blog/wp-content/uploads/2023/10/fjallsjokull_01.jpg)
Il ghiacciaio assomiglia a una gigantesca onda bianca gelata all’improvviso.
– Stephen O’ Shea
![Gigantesca onda bianca 9 Fjallsjökull /02](https://www.samuelesilva.net/blog/wp-content/uploads/2023/10/fjallsjokull_02-1200x800.jpg)
![Gigantesca onda bianca 10 Fjallsjökull /03](https://www.samuelesilva.net/blog/wp-content/uploads/2023/10/fjallsjokull_03-1200x800.jpg)
![Terme di Saturnia 11 Terme di Saturnia /01](https://www.samuelesilva.net/blog/wp-content/uploads/2023/02/termedisaturnia_01.jpg)
Fotografare le Terme di Saturnia non è facile: la quantità di gente in acqua è impressionante e il discorso privacy e rispetto diventa preponderante. Devo ammettere però che si tratta di un luogo per certi versi affascinante perché in quanto ad accesso totalmente libero regala uno spaccato di vita davvero importante. La mia idea era quella di trovare almeno un’immagine senza esseri umani e quindi mi sono alzato prima dell’alba per arrivare in tempo per il sorgere del sole; avevo fatto decisamente male i conti. Quando ho parcheggiato l’auto ho sentito della musica in lontananza e mentre mi avvicinavo alle terme il suono diventava sempre più forte. Avevo già intuito qualcosa ma quando sono arrivato sul posto sono rimasto di stucco, non credevo ai miei occhi: ci saranno state 200 persone, musica da discoteca a tutto volume, tende, asciugamani, gente che dormiva sulla spiaggia, gente che ballava, gente che beveva, un piccolo bar (abusivo chiaramente) allestito in modo improvvisato. Da quanto ho capito le terme di Saturnia (soprattutto in estate) non dormono mai: la sera prima avevano iniziato una sorta di after e la musica non si era fermata per tutta la notte. Ho riposto le mie speranze di fotografare le terme nude e ho cercato di fare buon viso a cattivo gioco. Ho scelto tre foto, faceless come si dice, e sono tutte scattate alle 6 di mattina.
![Terme di Saturnia 12 Terme di Saturnia /02](https://www.samuelesilva.net/blog/wp-content/uploads/2023/02/termedisaturnia_02-1200x800.jpg)
![Terme di Saturnia 13 Terme di Saturnia /03](https://www.samuelesilva.net/blog/wp-content/uploads/2023/02/termedisaturnia_03-1200x800.jpg)