
Raccontare e descrivere una settimana fotografica (non oso definirla vacanza) in Islanda è un’impresa: perché è nata in modo quasi inaspettato, alternativo e per certi versi anche bizzarro. E quindi come iniziare? In senso cronologico, con un nome assurdo (ma lo saranno tutti) e con una foto lineare: siamo alle pendici del vulcano Fagradalsfjall a Grindavíkurbær. Semplice, no? Si tratta ovviamente di un vulcano in attività, anche recentissima, ma quando siamo arrivati noi niente lapilli e niente fiamme. Solo magma, lava spenta che sino a qualche giorno prima scendeva con le sue lingue lungo la valle verso il mare. Somma di 5 scatti in lunga esposizione e filtro neutral density: il filtro ND sarà un filo ricorrente, ma non conduttore, di questo racconto.


Fare questa foto (ma anche quelle di ieri) è stata un’impresa decisamente faticosa. Avevo individuato un’ansa del Tanaro molto interessante, a metà fra Clavesana e i celebri Calanchi. Ma fra il dire, il programmare e il fare, ci sono di mezzo boschi e rovi. Purtroppo non ho avuto modo di organizzarmi: il cielo perfetto è arrivato quando meno me lo aspettavo in un pomeriggio di metà luglio. Ma sono preparato e ho sempre con me tutto il necessario: macchinafoto, treppiede, filtri, zaino, copertura antipioggia e fantastici copriscarpe in gomma (assolutamente consigliati, mai più senza). Sotto la pioggia e nel fango sono riuscito, con un certa dose di fatica, a raggiungere la zona prescelta. Ho fotograto in 40 centimetri d’acqua con tempi decisamente lunghi: questa è 25 secondi, ma sono arrivato anche a 2 minuti di esposizione (con ND1000 e pola) giusto per sentirmi un po’ Michael Kenna (e nel frattempo mandavo posizione GPS e foto a casa in caso potessi risultare disperso). Il problema è stato tornare: ho sbagliato strada (ottimo senso dell’orientamento) e mi sono trovato dentro una foresta di rovi, completamente bagnato, con i pantaloni corti. Ho portato i segni dell’avventura per circa 2 settimane: e poi dicono che la fotografia non è pericolosa, ma d’altronde il pericolo è il mio mestiere.

Ho scattato questa foto con il 16/35, polarizzatore e filtro ND1000: 6 secondi di esposizione a f/11. Volevo scattare una foto di panorama, a colori e con il movimento delle nuvole, per inviare anche qualcosa più cartolina al concorso Vivere Murazzano. Alla fine la scelta si è rivelata vincente perché la giuria ha premiato questa foto con il 6° posto assoluto e l’onore di essere esposta in formato gigante nella piazza principale del paese per un anno. Parlando con il sindaco ho scoperto che questa zona, conosciuta come Santa Rosa, è molto cara ai Murazzanesi. E’ un posto tipico per andare in camporella: essendo decisamente isolato e con un panorama bellissimo sulle Langhe favorisce certamente la corrispondenza di amorosi sensi. E poi poco distante c’è pure il cimitero che fornisce anche un certo fascino horror (ma solo per gli amanti del genere). :)
POSTED ON 15 Mag 2019 IN
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Questa è la prima foto che ho scattato con un filtro ND1000, definito anche Big Stopper. Non è quel si può definire una foto eccezionale, è uno ius primae, giusto per ricordare Fotodialoghi e la tradizione della prima volta, ma voglio comunque pubblicarla per ricordare il momento e memorizzare un po’ di cose. Ho utilizzato l’holder della NiSi, il polarizzatore circolare (versione standard sempre NiSi) e il filtro a lastra 100×100 della Haida; la foto è ripresa con un’esposizione di 75 secondi (il filtro ND1000 toglie 10 stop) a f/16. Sono felice possessore di due filtri ND Haida: un 6 stop (ND64) che da adesso in poi verrà definito Little Stopper e di un 10 stop (ND1000) che verrà definito Big Stopper (sono le definizioni della Lee). E prometto che dalle prossime foto Neutral Density mostrerò qualcosa di meglio. :)
POSTED ON 11 Gen 2014 IN
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L’effetto ‘acqua di seta‘ è sempre piacevole da guardare. In questo caso si tratta di una foto non particolarmente interessante che senza i tempi lunghi non avrebbe avuto (probabilmente) nessun significato. Ho usato il treppiede, il filtro ND64 (era pieno mezzogiorno, con qualche nuvola ma comunque soleggiato) e un tempo di scatto di 25 secondi con apertura f/20 e ISO 50. E credo, pur non trattandosi di una foto eccezionale, di essere riuscito a trovare almeno un motivo di pubblicazione. Ah, dimenticavo, siamo a Portovenere.
POSTED ON 18 Dic 2013 IN
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…immersi nei colori d’autunno. Un titolo un po’ prosaico per definire una passeggiata fotografica organizzata dal Mondovì Photo sulle rive del fiume Pesio. Ci siamo ritrovati in 7 appassionati veri (che non temono la sveglia alle prime luci dell’alba di domenica) per riuscire ad immortalare questo piccolo ma spettacolare tratto di fiume (era il 27 di ottobre ed io sono sempre in ritardo). Tutte le foto sono scattate con il filtro ND64, polarizzatore e, ovviamente, treppiede (data la lunga scarpinata ho scelto di portare con me il leggerissimo e pratico beFree della Manfrotto). Per ottenere questo effetto tipo seta sull’acqua che scorre è necessario scattare con tempi lunghi (in questo caso quasi sempre 6 e 10 secondi); purtroppo in pieno giorno questo risulta quasi impossibile. Si deve quindi ricorrere ad un filtro Neutral Density che riduce l’intensità della luce che arriva al sensore. Per queste foto ho utilizzato un ND64 che permette di ridurre il tempo di scatto di 6 stop. Sembra semplice ed in effetti lo è: ci vuole solo qualche metro di pazienza, ma i risultati sono garantiti.





POSTED ON 26 Lug 2013 IN
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Da tempo, troppo tempo, desideravo fotografare l’acqua che scorre con un tempo di esposizione decentemente lungo. E quando ho visto la cascata Tvindefossen (in realtà fossen vuol dire proprio cascata) non ho esitato. Ho aperto subito il treppiede (sia benedetto il BeFree), aggiunto il filtro Neutral Density 64 al mio obbiettivo e scelto le impostazioni più adatte (dopo qualche tentativo). Quindi diaframma tutto chiuso (e tanta profondità di campo), ISO 100, esposizione di 2 secondi e l’effetto seta è proprio quello che cercavo. Purtroppo la cascata (almeno la Tvindefossen) non è l’ideale in quanto produce tantissimi schizzi d’acqua sotto forma di goccioline che con tempi di esposizione lunghi creano disturbo. Riproverò sicuramente, magari con il mio mare, l’effetto acqua/seta è un qualcosa che ogni fotografo dovrebbe avere nel proprio repertorio.
POSTED ON 1 Giu 2012 IN
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![Maudagna [SLOW]](http://farm8.staticflickr.com/7079/7309979668_005133cfca_c.jpg)
Questa è la settimana nelle foto che hanno un significato. Brutte, ma che hanno un significato. Questo è il Torrente Maudagna, a Frabosa Sottana. E’ la mia prima foto scattata con il filtro Neutral Density. A cosa serve un filtro Neutral Density? Molto semplice, riduce la quantità di luce che entra nell’obbiettivo. E quando si usa? Quando si vuole utilizzare un tempo di esposizione lungo e la luce non lo permette. E’ il classico esempio (guarda caso) dell’acqua: per ottenere un effetto seta si devono usare lunghi tempi di esposizione (di giorno) e l’unico sistema è utilizzare un filtro ND. In questo caso ho utilizzato due filtri: ND4 e ND8 (si avvitano uno sopra l’altro) che permettono di recuperare, sommati, 5 stop. Nonostante il decadimento della luce ho dovuto comunque scattare a 50 iso, f/22 e 0.6 secondi (era da poco passato mezzogiorno). Ma niente cavalletto, mi sono appoggiato alla balaustra del ponte.