Les Maudits Sonnants, della compagnia francese Transe Express, è un grandioso spettacolo musicale aereo. Difficile da descrivere, le immagini rendono meglio l’idea rispetto alle parole (forse in questo caso servirebbe anche il video): l’evento ruota intorno ad un gigantesco fiore meccanico che si alza a 50 metri di altezza per poi aprirsi e trasformarsi in un enorme carillon aereo con 8 musicisti appesi e attori acrobati che si esibiscono in aria e a terra. Si tratta di una performance che ha incantato il pubblico all’apertura dei Giochi Olimpici di Sidney, all’inaugurazione di Matera Capitale Europea della Cultura, a Parigi (sempre importante poter aggiungere la capitale francese nel curriculum) e adesso anche gli spettatori, rigorosamente con il naso all’insù, di IllumiNatale 2021 a Cuneo.
La compagnia ha ideato questo spettacolo oltre vent’anni fa: è uno dei più riusciti. I fondatori, Gilles Rhode e la sua compagna Brigitte Burdin sono tra coloro che hanno inventato il circo contemporaneo con Pierrot Bidon e la compagnia Archaos. Rhode è andato in pensione, ma sarà presente a questa rappresentazione. Nella performance, che è complessa, ci sono azioni a terra e altre acrobatiche che coinvolgono 17 artisti, nei diversi ruoli. È uno spettacolo che si può vedere anche da lontano perché occupa tutta la piazza e si eleva in altezza. (Fabrizio Gavosto, Direttore artistico di Mirabilia)
Immaginavo che sarebbe stato complicato fotografare l’esibizione di piazza Galimberti, ma non avevo compreso il livello di difficoltà. Gli artisti si muovono inizialmente in mezzo al pubblico, poi in cielo ad un’altezza vertiginosa, il tutto illuminato da riflettori. Ho alternato tre focali diverse e fotografato a tuttaapertura con ISO altissimi sempre giocando sul sottile filo del rumore. Ho scelto 14 foto che credo riescano a cogliere l’intera essenza dello spettacolo dei maledetti suonatori.
Seiltanzen è una parola tedesca meravigliosa (rarità) che in Italiano diventa camminare sul filo del rasoio. E questa è l’arte che Oliver Zimmermann porta in giro per il mondo. Ha preso il posto di Andrea Loreni che avrebbe dovuto esibirsi in piazza Galimberti come antipasto all’accensione di IllumiNatale. Ma questa è un’altra storia. Il funambolo tedesco si è esibito in un’atmosfera congelata e ha realmente danzato sul cavo deliziando il pubblico con i suoi numeri circensi.
Fotografare un evento del genere è un’impresa che permette di capire, anche a chi è scettico, l’importanza del mezzo fotografico (il mezzo non conta, si certo, come no) perché mi sono visto costretto ad alzare gli ISO anche a 3200, ho scattato a tuttaapertura (f/2.8) con tempi di scatto che senza la stabilizzazione mi sarei potuto solo immaginare. Il tutto da una distanza siderale.
Le nuvolette che si vedono davanti al funambolo sono condensa, perché, forse non l’ho detto, a Cuneo oggi faceva un freddo clamoroso. Non so con quale coraggio si è avventurato nella sua esibizione: più che l’altezza e la possibilità di cadere il vero pericolo è stato il rischio di assideramento.
A journey of a thousand miles begins with a single step
– Chinese proverb
Si è conclusa domenica, dopo un mese di spettacoli, la manifestazione Cuneo Provincia Futura. E anche io concludo con l’ultimo articolo dedicato all’evento promosso da Fondazione CRC e ideato da Alessandro Marrazzo. E credo di essere l’unico, probabilmente insieme al suo creatore, ad aver assistito a tutti le 10 proiezioni in 3D.
L’ultima che pubblico è La minaccia dell’Antropocene: non è una scelta voluta, perché per riuscire a riprendere in modo ottimale la proiezione ho dovuto assistere due volte. La prima volta non mi sono accorto del cubo che si illuminava nel centro della piazza e la posizione non mi permetteva di riprenderlo; sono quindi dovuto tornare per dedicarmi esclusivamente alla porzione di foresta amazzonica che racconta il suo ciclo vitale nel mezzo del cortile di Santa Croce.
Ho scelto di pubblicare solo 7 delle 10 proiezioni perché ritengo siano le migliori dal punto di vista fotografico: purtroppo l’evento forse più imponente, cioè quello di Piazza Galimberti, è molto interessante dal vivo, ma non garantisce un impatto visivo che potesse meritare la pubblicazione. Se dovessi fare una mia personalissima classifica direi che Un mondo sommerso è la proiezione più interessante, ma anche quelle di Piazza Risorgimento ad Alba, di Piazza Europa a Cuneo e della Torre del Belvedere a Mondovì non sono da meno. Complimenti a chi ha ideato questo progetto perché davvero mi ha emozionato non solo dal punto di vista fotografico.
Nel cortile del complesso di Santa Croce un’installazione site-specific ci parla di deforestazione. Una porzione di foresta pluviale ricreata in un caleidoscopico cubo racconta il suo ciclo vitale inserito in una suggestiva scenografia luminosa creata da ledwall, videoproiezioni e luci architetturali. All’interno del cubo è ricreata una scenografia che riproduce un “tassello” di foresta pluviale che lancia il monito di essere ormai solo un piccolo tassello a causa della deforestazione e che la dimensione infinita è affidata solo ad un effetto ottico, vediamo una grande foresta che in realtà non esiste e se ci muoviamo intorno ad essa all’interno del cubo è sempre infinita mentre l’esterno ci ricorda che è solo una piccola porzione. Un racconto realistico, magico, onirico.
Un mondo nuovo è il titolo dell’evento di Cuneo Provincia Futura che viene proiettato (domani per l’ultima volta) sulla facciata di Palazzo Garrone a Bra. Dal punto di vista storico è certamente l’evento più interessante della serie (e l’ultimo che ho seguito) perché racconta le avventure spaziali dell’uomo, da Galileo, passando per Yuri Gagarin e lo Space Shuttle, sino ad arrivare ai progetti per la conquista di Marte. Le immagini e le didascalie si susseguono in ordine cronologico e devo ammettere che ho fatto fatica, da appassionato del genere, a concentrarmi solo sulla fotografia senza seguire la successione degli eventi; peccato solo per la bicicletta che qualche sventurato ha lasciato parcheggiata in bella mostra proprio davanti al colonnato di Palazzo Garrone.
A inizio secolo uno strumento ottico chiamato “Mondo Nuovo” intratteneva le piazze regalando magiche visioni. Oggi a Bra un grande videomapping coinvolge l’intera facciata di Palazzo Garrone e mostra ai nostri occhi la storia di un Nuovo Mondo.
Da Galileo al rover Perseverance: l’attrazione per il pianeta Rosso non si è mai affievolita. Un grande affresco evocativo sulla conquista dello spazio, con la storia delle imprese più importanti realizzate fino a ora e quelle ancora aperte, prima fra tutte la sfida di trasferire la vita dell’uomo su altri pianeti. Tra queste, il programma Artemis, un programma di volo spaziale con equipaggio portato avanti principalmente dalla NASA, da aziende di voli spaziali commerciali statunitensi e da partner internazionali come l’ESA, la JAXA e la Canadian Space Agency (CSA) con l’obiettivo di far sbarcare entro il 2024 “la prima donna e il prossimo uomo” sulla Luna, in particolare nella regione del polo sud lunare. La NASA vede Artemis come il prossimo passo verso l’obiettivo di stabilire una presenza autosufficiente sulla Luna, gettare le basi per costruire un’economia lunare e infine mandare l’uomo su Marte.