Partire, è un po’ morire, è morire rispetto a ciò che si ama: si lascia un frammento di se stessi in ogni ora e in ogni luogo. (Edmond Haraucourt)
Il 27 Gennaio su La Stampa è uscito un interessante articolo sull’ex collegio salesiano a Madonna dei Boschi di Peveragno. Un ecomostro come viene definito. In effetti la struttura è parecchio brutta (uso un eufemismo), costruita con il gusto orrendo e squadrato tipico degli anni sessanta e soprattutto è in rovina da ormai oltre trent’anni. Data la mia folle voglia di Urbex non ho resistito alla tentazione di un giro di perlustrazione. Arrivarci è stato abbastanza semplice: si parcheggia la macchina in località Madonna dei Boschi, si segue il sentiero e ci si trova davanti al gigante di cemento. E’ enorme. Da fuori è davvero impressionante. Il primo impatto è da paura: si arriva in quello che era una sorta di campo da basket, una specie di playground americano. Di intero non c’è più niente, i graffiti sui muri (anche volgari) sono ovunque. Il bagno esterno (uno dei tanti disseminati lungo la struttura) è devastato, i sanitari sono tutti spaccati, per terra si trova un po’ tutto: probabilmente per le razzie degli anni successivi alla chiusura (sulla stampa di parla di 1981 ma negli uffici ho trovato fatture e calendari del 1987).