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Smelling the World
POSTED ON 22 Giu 2024 IN Reportage     TAGS: museum

MusEs /18

Il titolo più corretto in realtà sarebbe Muses – Accademia Europea delle Essenze; accademia è una definizione più accattivante per quello che a tutti gli effetti è un museo dei profumi (e infatti Muses suona come Museo delle Essenze). Il titolo del post prende il nome dal bellissimo reportage che il fotografo Alessandro Gandolfi ha pubblicato su National Geographic e che è rimasto esposto nelle sale del museo da Settembre 2023 sino alla scorsa primavera: alcune di queste immagini erano stampate in versione gigante su tessuto ed installate nel giardino di Palazzo Taffini d’Acceglio (che ospita il museo). Il Muses si trova a Savigliano ed è diviso in due sezioni: la parte esterna, un meraviglioso giardino dei profumi con al centro la riproduzione di una tavolozza da pittore che emana essenze profumate a intervalli regolari, e la parte interna che ospita il vero e proprio museo. Non mi dilungherò, come sempre, nella descrizione delle varie stanze perché non è compito del fotografo: vorrei però far notare l’eleganza delle ampolle che contengono le varie essenze, la straordinaria bellezza delle stanze di Palazzo Taffini d’Acceglio e suggerirVi l’esperienza dell’atelier del profumiere: un laboratorio di 90 minuti che, guidati da un’esperto, permette di creare il proprio profumo personalizzato. Ho ancora la mia creazione, che ho chiamato Acqua di Samu: un’essenza forte e maschile che Luigio Guastardo della Radica avrebbe sicuramente apprezzato (Ah, la Tauromachia).

Benvenuti al MÚSES, Accademia Europea delle Essenze, un polo museale tecno-sensoriale unico nel suo genere. Nato dalla riscoperta delle erbe aromatiche piemontesi, il MÚSES vi invita a un affascinante viaggio transnazionale attraverso i saperi dell’arte profumiera, i sapori e le essenze di diverse culture. Situato all’interno di Palazzo Taffini d’Acceglio a Savigliano, un edificio storico che rappresenta in sé un’opera d’arte, il MÚSES si sviluppa su due piani, offrendo un’esperienza immersiva che coniuga sapientemente storia, arte e tecnologia.

Ho visitato il Muses in due distinte occasioni: la prima volta nel Giugno 2022 con IgersItalia, la seconda volta, per documentare l’inaugurazione della mostra di Alessandro Gandolfi, nel Settembre 2023. Sono 28 immagini scattate con 4 obbiettivi diversi (vi lascio il gusto di indovinare quali). Non ho pubblicato subito perché le foto in esterno scattate durante la prima visita, sotto il sole di mezzogiorno, non erano interessanti. Durante la seconda visita, con Lorena, c’è un aneddoto interessante che merita di essere raccontato: siamo arrivati prima dell’evento per documentare la mostra fotografica senza pubblico e mentre scattavo una foto con il grandangolo ho chiesto, con educazione, all’addetto che si occupava di sistemare le fotografie di spostarsi. Lui gentilmente si è fatto da parte e mentre posizionavo la macchina fotografica sul treppiede Lorena si è avvicinata e nell’orecchio mi ha bisbigliato: “Quello al quale hai chiesto di spostarsi come se fosse un intruso è Alessandro Gandolfi, il fotografo di National Geographic che ha scattato le foto della mostra“. Ah, ecco. Poi, come se niente fosse, ho chiesto ad Alessandro di posare anche lui in mezzo alle sue immagini. :-)

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Sole giallo su
POSTED ON 19 Mar 2023 IN Details     TAGS: church, kingoftherings, yellow

Sole giallo su

Teatro Milanollo -Savigliano-
POSTED ON 17 Mar 2023 IN City & Architecture     TAGS: theater, zenit

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La leggenda di Hercules
POSTED ON 16 Mar 2023 IN Performing Arts     TAGS: theater, wideaperture

La leggenda di Hercules /39

Iniziamo subito con il dire che non mi aspettavo di essere circondato da decine di bambini festanti (e urlanti); ma avrei dovuto intuirlo perché la storia di Hercules è mito, leggenda, fantasia, è anche un cartone animato Disney, di domenica pomeriggio: ecco, qualche avvisaglia a dire il vero c’era. Lo spettacolo è stato divertente con picchi di entusiasmo alle apparizioni del simpatico Pegaso, il mitico cavallo alato di Ercole (addirittura ovazione ai saluti finali), ed è stato applaudito anche dagli adulti. Io mi sono divertito e ho apprezzato molto i personaggi maschili che hanno accompagnato l’eroe: Filottete (come ha fatto ad indossare quelle calzature per tutto lo spettacolo rimane un mistero) e Ade, semplicemente perfetti nella loro caratterizzazione. È chiaro che la sceneggiatura viene ricondotta al classico Disney del 1997 e ne ripete fedelmente la trama (e immagino anche qualche battuta, ma ammetto di non aver mai visto il film). Concludo la prima parte del post con i complimenti, sinceri e doverosi, alla compagnia Once upon a time di Carrù: sono giovani, bravi e hanno una passione per il teatro e la recitazione quasi commovente: mi sono piaciuti tantissimo, sia nel backstage che sul palco, e non voglio aggiungere altro per non cadere nella retorica.

Parliamo di fotografia? Si, ovviamente. Ho scattato quasi sempre in piedi, a bordo teatro, con il 70-200 impostato alla massima apertura (anche qualche scatto con il 50mm). La sala era buia, ma il palco comunque ben illuminato e sono riuscito a tenere bassa la sensibilità utilizzando la coppia 1/125 – 800 ISO, tranne le scene con Ade negli inferi perché le luci calavano drasticamente (d’altronde tutti sappiamo che l’inferno è buio). Ho conservato 226 foto, ma risparmio qualcosa e Vi racconto la storia con un riassunto di solo 47 immagini. Buona visione.

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La leggenda di Hercules -backstage-
POSTED ON 16 Mar 2023 IN Performing Arts     TAGS: theater, wideaperture, silver

La leggenda di Hercules -backstage- /18

Quando Asia mi ha proposto di fotografare a teatro ho accettato con entusiasmo. Perché ADORO fotografare a teatro: è una sfida difficile e complicata, ma i risultati sono quasi sempre interessanti. Nel caso si trattava de “La Leggenda di Hercules” messo in scena al teatro civico Milanollo di Savigliano dalla giovane Compagnia Teatrale Carruccese Once Upon a Time. Ovviamente ho inserito una condizione essenziale e importante: poter fotografare nel backstage almeno un’ora prima della rappresentazione. Perché ritengo che sia fondamentale per la riuscita degli scatti di scena, perché si impara a conoscere gli attori e perché ritengo che, con una buona capacità camaleontica, si possano tirare fuori scatti interessanti. Ne ho scelti 19, trasformati come sempre in bianco e nero (i colori dietro le quinte non sono mai interessanti). Per le foto di Hercules sarà necessario pazientare ancora qualche ora. Stay Tuned.

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