Quello che a Ormea viene definito Biale è un antico sistema ottocentesco per sgombrare la neve dalle dalle vie del centro paese. Con un sistema di chiusini l’acqua del torrente Armella viene fatta esondare, scorrere per le strade in discesa e, governata dagli esperti, ritornare nel proprio alveo, portando con sé neve e detriti. In tempi moderni il Biale viene utilizzato per pulire Via Roma, la strada più caratteristica di Ormea, il cuore pulsante del paese. A inizio luglio invece la tradizione diventa folklore: si chiama Ormea in onda e via Roma diventa un lunghissimo scivolo, una gigantesca pista sull’acqua (la più lunga d’Italia dicono), sul quale intrepidi avventurieri si tuffano a bordo di salvagenti e materassini. Oggi le strade venivano pulite per la festa del Corpus Domini e non ho resistito alla tentazione di fotografare il momento.
Per l’occasione gli abitanti di Via Roma (el bulgu) e dei vicoli (i trevi) in cui passerà la processione col SS. Sacramento, confezionano le tradizionali ghirlande di fiori, soprattutto fiori di maggiociondolo (anbulnu), sospesi fra le case da una parte all’altra delle strade, costituiscono insieme a luci variopinte, tappeti, tovaglie ricamate appese ai balconi, frasche di alberi che coprono i piccoli portici per l’accesso ai cortili interni (el culte), vasi di fiori, petali disposti in terra a mo’ di croce od altri disegni, è l’omaggio esteriore al SS. Sacramento, oltre ad un particolare momento di folklore.
Queste foto sono scattate a distanza di tempo ed in due capitali Europee diverse, rispettivamente Budapest ed Oslo. E questa voglia di sporgermi da una balcone per scattare una foto (nel caso di Budapest sul Danubio, ad Oslo sul mare del Nord) mi accompagna sempre. Nel mio archivio ne ho diverse decine di immagini del genere, ma trovo interessanti solo queste due. Forse dovrei smettere: almeno evito il rischio di cadute accidentali in acqua.