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La merveilleuse sainte-chapelle
POSTED ON 22 Ott 2024 IN Landmark     TAGS: travel, monument, church

Sainte-Chapelle /08

Quando ho prenotato il biglietto sapevo che la visita alla Sainte-Chapelle di Parigi sarebbe stata emozionante. Mai però avrei pensato di poter essere colto dalla Sindrome di Stendhal; l’entrata nella cappella superiore è stato un tuffo al cuore, non è possibile nemmeno immaginare di poter assistere a una bellezza di questo tipo: mi guardavo intorno e non capivo, sono rimasto come sotto shock, le pulsazioni sono salite di colpo e per qualche istante sono rimasto immobile e senza parole. Avevo visto le foto, ma niente può permettere di comprendere il livello di arte e spettacolare bellezza che si incontrano varcando la soglia di ingresso della chiesa che all’epoca conservava le importanti reliquie della corona di spine di Gesù.

La cappella superiore è un esempio mirabile di grande eleganza e leggerezza, dove le finissime pareti, ridotte all’ossatura dei contrafforti, lasciano immensi squarci vuoti riempiti dallo straordinario ciclo delle preziose vetrate duecentesche, l’elemento più famoso della cappella. La sua struttura è a navata unica di quattro campate con alte volte a crociera, terminante con un’abside eptagonale. In controfacciata, vi sono in basso tre arcate cieche decorate con affreschi, mentre quella centrale si apre sull’esterno con il portale; in alto, invece, sopra la stretta cantoria con balaustra ad archetti ogivali, si trova il rosone quattrocentesco. […]

Ho impiegato qualche minuto a riprendermi e ho cercato di capire come fotografare la Sainte-Chapelle. Come si può facilmente immaginare è molto buia e non è possibile utilizzare il treppiede; ho quindi alzato gli iso a 800 e aperto il diaframma: sono riuscito a contenere a f/3,5 senza andare alla massima apertura del grandangolo. L’idea era quella di esaltare le incredibili vetrate (prima di visitarla Vi consiglio di leggere cosa rappresentano e come sono state realizzate alla fine del 1200) e quindi creare un contrasto forte con il resto della chiesa. Avrei potuto illuminare maggiormente in post-produzione, ma quando si è dentro la seconda cappella la luminosità è bassa proprio per creare un effetto straniante per il visitatore. Ho scelto 21 foto, alcune molto simili fra loro: forse sarebbe stato meglio semplificare e ridurre il numero di immagini, ma ho preferito pubblicarle tutte proprio per tentare di mostrare la sensazione di meraviglia che ho provato quando nel centro della navata mi sono guardato intorno senza capire come potesse essere possibile quello mi circondava. E a distanza di oltre 12 mesi non sono ancora riuscito a capirlo.

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Entrez avec moi dans la Sainte-Chapelle
POSTED ON 21 Ott 2024 IN Landmark     TAGS: travel, monument, church

Entrez avec moi dans la Sainte-Chapelle

Museo d’Orsay
POSTED ON 27 Lug 2024 IN Landmark     TAGS: travel, monument, museum

Museo d'Orsay

L’orologio del Museo d’Orsay
POSTED ON 26 Lug 2024 IN Landmark     TAGS: travel, monument, museum

Museo d'Orsay /05

L’orologio del Museo d’Orsay gode da sempre di un’aura importante nei confronti del sottoscritto. Non so perché, non ricordo, devo aver visto qualche foto in passato, qualcosa che ha colpito la mia immaginazione. Sono andato a Parigi con il chiaro intento di riuscire a fotografarlo: ho programmato al secondo l’ora della visita per riuscire a godere delle ore migliori della giornata (fotograficamente parlando) all’interno del museo.

Tra il 1900 e il 1936 la gare d’Orsay fu un’importante stazione ferroviaria; dopo aver operato per molti anni con successo, all’inizio della seconda guerra mondiale fu utilizzata come centro di spedizione per i prigionieri. Cessò di fungere come stazione ferroviaria a causa del progresso tecnologico, che portò i treni ad aumentare di dimensione e di velocità, rendendoli inadatti ad operare nell’antica stazione. Solo nel 1977 fu presa la decisione di convertire la gare d’Orsay in un museo. La prima idea fu quella di abbattere il palazzo, ma l’edificio fu dichiarato monumento storico. L’interno ricorda ancora chiaramente una stazione ferroviaria e fu deciso di conservare l’orologio che nel tempo è diventato un vero e proprio simbolo di arte e cultura: un’icona del mondo moderno, assolutamente riconoscibile in ogni parte del globo.

Nella mia mente malata e fantasiosa avevo programmato di mettermi davanti, scegliere le condizioni di scatto migliori e, con tutta calma, scattare dalla posizione migliore per riprendere il celebre orologio. Ma il mondo ragiona in modo diverso dal mio cervello e quando sono arrivato al quinto piano del Museo d’Orsay sono stato accolto dalla folla: mal contate ci saranno state 100 persone in coda per scattare un selfie oppure una foto ricordo con l’orologio. Mi sono visto costretto a fare di necessità virtù e sfruttare il tempo fra uno scatto e l’altro dei visitatori per riuscire a trovare un momento, pochi istanti, libero. Che poi ho pensato che la silhouette delle persone non fosse così malvagia: ho spostato di 3 stop a sinistra e ho esposto per il mondo esterno; il risultato è una serie di foto che mettono in risalto l’orologio e la vista su Parigi. Per ottenere qualcosa di diverso avrei dovuto chiedere il permesso per scattare al di fuori dell’orario di apertura, magari poco dopo l’alba: e credo sia un permesso difficile da ottenere.

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Abbazia di Saint-Germain-des-Prés
POSTED ON 25 Giu 2024 IN Landmark     TAGS: zenit, church

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Lungo la Senna /reprise
POSTED ON 23 Dic 2023 IN Street     TAGS: river, above

Lungo la Senna /reprise