Quando sono partito per l’Islanda riuscire ad osservare da vicino (e fotografare) le foche non era nel mio personale programma di viaggio. Ma quando siamo arrivati alla laguna di Fjallsárlón ho subito intuito che le possibilità di avvistamento sarebbero state decisamente elevate. Ed infatti, con un discreto colpo di fortuna, siamo riusciti ad incontrare, a distanza molto ravvicinata (che potrei quantificare in 10-15 metri), addirittura due esemplari, entrambi sonnecchianti e spiaggiati sopra una lastra di ghiaccio.
Queste creature apparentemente goffe possono nuotare raggiungendo i 20 chilometri orari ed immergersi fino a 180 metri di profondità. Sono in grado di dormire sott’acqua e, rallentando il metabolismo (il cuore da 100 battiti al minuto scende a 10), trattenere il respiro fino a mezz’ora.
Come nel caso dei Puffin il 70-200mm non è proprio l’ideale, servirebbe qualcosa di più dal lato tele. Fortunatamente la foca è un animale decisamente più grande e soprattutto più tranquillo rispetto ad un volatile: siamo riusciti a passare molto vicino e loro, con malcelato disinteresse, sono rimaste immobili ad osservarci: mi verrebbe quasi da dire in posa per la foto ricordo. Chiedo scusa per il titolo davvero squallido, ma non sono riuscito a resistere alla tentazione.
Il ghiacciaio assomiglia a una gigantesca onda bianca gelata all’improvviso.
– Stephen O’ Shea
Ok, adesso devo utilizzare tre nomi davvero molto complicati: Fjallsárlón, Vatnajökull, Öræfajökull e sinceramente non conosco la pronuncia; con le lingue straniere sono un disastro. Fjallsárlón è un piccolo lago che si trova non lontano dal più conosciuto Jökulsárlón, qui il ghiacciaio Vatnajökull arriva con la sua lingua più meridionale (Fjallsjökull) e si spezza in iceberg. Öræfajökull invece è il nome del vulcano che sovrasta il lago. Abbiamo compiuto una meravigliosa escursione in gommone alla ricerca di foto e foche (ma è un’altra storia): i colori ed il freddo di Agosto sono indelebili nella mia mente.
Se siete nell’idea di un viaggio in Islanda il mio consiglio è di evitare l’escursione nel più famoso Jökulsárlón, ma se possibile preferite il
Fjallsárlón. È decisamente più piccolo, ma molto meno frequentato: le foche sono più tranquille e socievoli e l’escursione più
vivibile.
Ho impiegato diverso tempo per riuscire a trovare la quadratura del cerchio e ottenere un bilanciamento del bianco corretto: in questo tipo di fotografia che comprende ghiaccio, neve, cielo e acqua la macchina fotografica tende ad impazzire e non comprende l’esatta esposizione del bianco. Ho lavorato di memoria, fantasia e vena artistica. Sono 12 foto, ovviamente molto simili fra di loro, ma ho preferito esagerare per dare un’interpretazione completa del lago e del ghiaccio.