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L’albergo del Tempio Perduto
POSTED ON 25 Mag 2024 IN Reportage     TAGS: URBEX, hotel

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Non conosco il nome reale di questo albergo, non sono riuscito a trovare nessun documento, niente che potesse portare a qualche indicazione utile. Certamente è qualcosa di molto particolare, con un ingresso che potrebbe essere quello di un casa popolare e una hall davvero bizzarra, un po’ fuori dal tempo. E giocando sul gioco di parole tempio/tempo ho trovato un nome che potesse rendere l’idea.

Si, perché una delle caratteristiche di questo albergo, la più importante e anche l’unica di un certo rilievo, è la presenza di un locale a forma di tempio: cattolico presumo, dalla frase di Antonio Rosmini dipinta su una delle pareti. A prima vista ho pensato si trattasse di una chiesa, anche se l’assenza di un vero e proprio altare potrebbe portare in altre direzioni. Ci sono colonne gotiche interamente dorate, delle bellissime vetrate con simboli religiosi (le chiavi incrociate di San Pietro e la bandiera del vaticano), un soffitto a cassettoni: chi ha progettato questa scenografia certamente intendeva dare un’impronta molto religiosa alla sua struttura.

Non conosco il motivo della chiusura e del successivo abbandono; e non riesco nemmeno ad avere un’idea, a immaginare qualcosa che possa avere un senso. Anche perché siamo in una zona a chiara vocazione turistica e trovare una chiesa dentro a un albergo sinceramente non mi era mai capitato. La piscina certo, la sauna, la palestra, ma davvero una chiesa esce dalla mia capacità di comprensione. Ma sicuramente si trattava di una struttura ricettiva un po’ particolare.

Adorare, tacere, godere.
– Antonio Rosmini

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La Vasca Rosa
POSTED ON 17 Nov 2023 IN Reportage     TAGS: URBEX, hotel

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Talvolta capita di entrare in luoghi abbandonati al proprio destino e chiedersi: “Ma che roba è?”. Nel caso di questo -plausibile- Bed & Breakfast, la risposta forse è proprio nella tipologia di struttura. Siamo in una splendida zona collinare a vocazione anche turistica, apprezzata dai viaggiatori di tutto il mondo e patrimonio dell’UNESCO; e la prima impressione è che fra queste pareti ci fosse l’intenzione di creare una particolare e attraente struttura ricettiva. Immagino idea purtroppo mai realmente portata a termine, anche perché, nonostante qualche segno del tempo che scorre, il tutto sembra nuovo, intonso, perfetto, mai utilizzato.

Camminando fra le stanze, attraversando scale e corridoi, si percepisce di trovarsi in qualcosa di strano, ma affascinante: tantissime stanze con colori sgargianti, ma sempre diversi fra loro, e la mente si trova a pensare ai nomi segnati sulle chiavi, magari con un oggetto simbolico e colorato per riconoscerle: sino a quando non si entra nella camera confetto, e si rimane abbagliati, stupefatti, dal bagno e dalla sua meravigliosa vasca rosa, che immediatamente diventa il simbolo, l’oggetto cult, di questa esplorazione.

E poi si scende al piano terra e si arriva alla cucina, moderna, ma al stesso tempo anche classica, con i lampadari in vimini e un miscelatore che potrei definire straordinario; e poi ecco la presumibile hall, con pianoforte, divano, zona relax e caminetto. Se non fosse per la polvere e le ragnatele si potrebbe pensare che questo Bed & Breakfast sia quasi pronto per aprire ai clienti e viene voglia di prenotare una stanza: e magari, perché no, proprio quella confetto.

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L’hotel delle Fiabe
POSTED ON 2 Nov 2023 IN Reportage     TAGS: URBEX, hotel

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Nella vita di ognuno di noi ci sono momenti importanti, anche decisivi, e in questi momenti è sicuramente utile riflettere e parlare con se stessi. Ragionare con calma e non farsi prendere dalla voglia di mandare tutto all’aria. Magari ascoltare anche il consiglio di un amica. Ci sono geometrie inspiegabili che portano ad accadimenti per certi versi sorprendenti. Talvolta si entra in luoghi abbandonati e si ha l’immediata percezione del fallimento, della futile resilienza allo scorrere del tempo. In altre occasioni invece, più sporadiche, si rimane esterrefatti e ci si chiede cosa possa mai essere successo per costringere quel luogo a cedere il passo e diventare abbandonato. Magari proprio una variabile impazzita, una geometria inspiegabile: basta un momento, un sussulto, una decisione presa troppo di fretta e senza riflettere, per chiudere i conti con il futuro. Le mie sono elucubrazioni mentali degne di Franz Kafka, perché non conosco la storia di quello che abbiamo definito, in modo forse eccessivamente pomposo, Hotel delle Fiabe: di certo però rimane la sorpresa e la mancata comprensione degli eventi che lascia come sospesi nel vuoto, senza possibilità di volare. E la domanda rimane sempre la stessa di sempre: perché?

[…] Ma è anche vero che la vita di ciascuno di noi è piena di variabili, e accadimenti imprevedibili, di geometrie inspiegabili. Qualsiasi cosa può succedere.
– Paolo Volpi

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Albergo Residenziale Superga
POSTED ON 12 Mag 2023 IN Reportage     TAGS: URBEX, hotel

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L’albergo Superga si trova vicino a Torino, alle pendici del Colle del quale porta il nome: è abbandonato ormai da oltre vent’anni, ma racconta una storia bellissima di solidarietà e aiuto. Perché prima di diventare Albergo Residenziale è stato un istituto che ospitava giovani in situazione di difficoltà famigliare.

In Italia, dopo la seconda guerra mondiale, migliaia di bambini avevano perso entrambi i genitori, anche l’Arma dei carabinieri si trovò ad affrontare il problema dell’assistenza alle famiglie e soprattutto ai figli dei militari scomparsi. Un gruppo di ufficiali dello Stato Maggiore del Comando Generale, coordinati dal Generale di Divisione Alfredo Ferrari e dal Colonnello Romano dalla Chiesa, all’epoca Capo di Stato Maggiore dell’Arma, decisero di creare un Ente che provvedesse alla realizzazione di istituti per raccogliere subito i giovani in situazioni di particolare difficoltà e, nel contempo, di assicurare a tutti, con assegni di studio da corrispondere alle famiglie, l’opportunità di poter completare l’iter scolastico prescelto. Il Governo, impegnato nella ricostruzione nazionale, non poteva aiutare questa iniziativa così il Comandante Generale dell’epoca, Gen. Fedele de Giorgis, lanciò un appello a tutti i Carabinieri d’Italia perché donassero una giornata della tredicesima mensilità e un piccolo contributo mensile per gli anni futuri. Fu raccolta così in tempi brevissimi la rilevante somma di oltre quaranta milioni di lire, che servì per acquistare un complesso residenziale vicino a Torino, sulle pendici del colle Superga. Il 19 luglio 1949, dopo appena sette mesi dalla nascita dell’ente, fu inaugurato il primo Collegio, affidato ai Padri Salesiani di San Giovanni Bosco, e vi entrarono i primi cento piccoli convittori.

Nel 1965 il complesso venne ristrutturato e la sua gestione passò in mano ai Padri Somaschi. Alla fine dell’anno scolastico 1977/78, anche a causa dell’esiguo numero di ospiti, l’istituto venne riconvertito in Albergo Residenziale per poi chiudere definitivamente nel 2002. Negli anni si sono perse le tracce e la memoria di questo complesso, che nasce nella seconda metà dell’800 come convento dei piccoli Fratelli di Maria: le continue e molteplici trasformazioni hanno cambiato radicalmente la struttura e dell’aspetto originale non rimane più nulla. Un peccato che di una storia così bella e importante rimangano solo una brutta insegna e i muri scrostati di un vecchio albergo abbandonato.

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Grand Hotel Milano
POSTED ON 9 Feb 2023 IN Reportage     TAGS: URBEX, hotel

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Del declino delle stazioni termali nel bel paese ne ho già parlato anche troppo e quindi non credo sia il caso di tornare sull’argomento. Qui siamo di fronte all’ennesimo fallimento, alle speranze terminate, ad una cultura che non esiste più. La decadente bellezza del Grand Hotel Milano si concentra e enfatizza soprattutto nelle sue affinate deviazioni.

Sono rimasto affascinato dal bellissimo e colorato soffitto a scacchi -bianco e rosso- della hall: avrei voluto viverlo almeno una volta. Entrare come ospite e rimanere sorpreso dall’allegria e dalla spensieratezza; questa almeno è l’idea che mi viene regalata dall’abbandono. E poi c’è il piccolo teatro, una struttura sul retro, quasi nascosta, che offre all’improvviso una perla non immaginabile dall’esterno. Perché? Il palco, le pareti affrescate, il soffitto in legno e due panchine che ti guardano come un’installazione di arte moderna non comprensibile. Tutto lascia interdetti come in un vuoto visivo, sospesi come se non potesse esserci una vera logica.

E quando si esce, finalmente con calma, ci si guarda intorno in cerca di un appiglio alla realtà e non si riesce a trovarlo; perché sembra tutto fantastico e surreale, quasi distopico nella sua perfetta composizione impossibile. Una strada, un istituto termale, la vita -rara- che scorre come tutti i giorni di fronte alla decadenza del Grand Hotel che domina la scena come se fosse una scenografia di un film di fantascienza, come un’immagine di Gregory Crewdson. E niente, poi si torna nel mondo di tutti giorni e si fa un passo verso la normalità. Tutto torna come sempre.

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Grand Hotel et de Milan
POSTED ON 12 Apr 2021 IN Reportage     TAGS: URBEX, hotel

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Alla fine dell’800 Salsomaggiore visse un clamoroso boom economico e turistico grazie alla scoperta delle proprietà benefiche delle acque salmastre che affioravano dal terreno. Il piccolo paese divenne una rinomata stazione termale e fu un fiorire di strutture ricettive, ristoranti, alberghi, ville di lusso.

L’industriale Giacomo Ferrario di Luino, giunto a Salsomaggiore nel 1880, da una piccola casa ricava l’albergo Romagnosi, in seguito Grand Hotel et de Milan, che venne inaugurato nel 1882.

Nel 1899 Ferrario rinnova tutto l’impianto di illuminazione, e fa installare un ascensore, il primo funzionante a Salsomaggiore. L’Hotel, che nel corso degli anni ha subito trasformazioni e ristrutturazioni l’ultima delle quali nel 1968, sarà a lungo il più prestigioso della zona: si sviluppava su quattro piani con ben 170 posti letto, al piano terra si trovavano la hall, una sontuosa sala da pranzo con un lucernario in stile liberty e una porta a vetri in stile decò oltre ad alcune salette, mentre ai piani superiori le camere che ospitavano i clienti. Una parte dell’edificio era adibita a reparto per le cure termali, all’esterno la meravigliosa facciata neoclassica dominava sulla piscina e sul centro abitato.

A seguito di un calo delle presenze e di un cambio radicale del turismo tutte le strutture dell’area persero valore, presenze e soldi. Il Grand Hotel riuscì a resistere sino al 2006, anno in cui fu chiuso una prima volta. Un tentativo di riapertura ci fu nel 2007 quando fu teatro della kermesse di Miss Italia ospitando le reginette di bellezza e il patron Enzo Mirigliani. Fu un ultimo disperato tentativo, un fuoco di paglia. Adesso il prestigioso Hotel è preda dei vandali, del suo meraviglioso e incredibile salone rimane solo l’idea, il lucernario sta crollando e le sue 5 stelle ormai non brillano più.

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