I miei (pochi) lettori conoscono a memoria (o quasi) il concetto di BorderTrees, cioè il confine alberato che divide le montagne dal cielo. Qui però si tratta di un posto speciale, magico, parliamo di una delle perle della Liguria: l’incantevole baia di San Fruttuoso. Ho scattato questa immagine dal castello che domina la spiaggia: il cielo era perfetto, il confine alberato in piena esaltazione estiva. Sono un po’ in ritardo, quasi due anni, ma credo che questo sia un ottimo esemplare che viene ad impreziosire la mia collezione.
Il limite del cielo mi fa quasi impazzire di bellezza. E’ un ambiente magico, è l’incantatore dei miei sogni più assurdi, più irrealizzabili. E’ come sospeso fra il tempo e lo spazio, dove non c’è frenesia, dove non c’è agitazione. Vivrei lì, in estasi. Per sempre.
Ecco un altro bordo alberato, il quarto della serie. Anche questa é una foto di qualche anno fa resuscitata nella mia ricerca di ricordi; non dovrei, il passato rende tristi, ma non riesco a farne a meno. È stata scattata in Francia, durante una bellissima escursione CAI sul Col de Mayola. All’epoca non ero ancora in fissa per questo tipo di fotografie, ma evidentemente il gene della pazzia era già germogliato nel mio sangue. É un po’ come la ricerca di alberi solitari di GMDB: impossibile farne a meno, anche volendo. Purtroppo non credo sarà l’ultimo. In realtà quando scattiamo una foto dovremmo sempre chiederci Perché? Perché? Beh, non sempre deve esserci un perchè, diciamo quasi sempre. Ma per questa volta lasciatemi impazzire in pace.
Ho già avuto modo di parlare di quello che io chiamo ‘bordertrees’ diverso tempo fa. E’ quella che definisco la foto perfetta anche se in realtà di perfetto non c’è niente. Qualche giorno fa ho tirato fuori dal cassetto delle foto dimenticate di Lightroom questo confine alberato scattato durante l’estate pugliese. Siamo nei pressi di Ostuni, sul terrazzo di una masseria alle 08:30 di mattina. E ho trovato, al volo, queste parole che rappresentano al meglio la poesia che sento quando osservo un bordertrees:
Il limite del cielo mi fa quasi impazzire di bellezza. E’ un ambiente magico, è l’incantatore dei miei sogni più assurdi, più irrealizzabili. E’ come sospeso fra il tempo e lo spazio, dove non c’è frenesia, dove non c’è agitazione. Vivrei lì, in estasi. Per sempre.
Non so per quale motivo ma sono in possesso di una passione sfrenata per quello che definisco BorderTrees: il confine alberato che divide le montagne dal cielo. Mi piace tantissimo. Mi lascia sempre un senso di pace e di poesia ed è come se una foto così non possa che rimanere perfetta e indistruttibile. Nel tempo. Si tratta di una foto semplice che diventa bellissima se i due elementi che la compongono (il cielo e gli alberi) sono interessanti. Ed io sono ancora alla ricerca del mio BorderTrees perfetto. Ma non demordo e continuo a cercare.