Avevo promesso una foto delle Torri del Vajolet, e quando faccio una promessa cerco di mantenerla (a meno che non sia lunedì mattina, ma questa è un’altra storia). L’ascesa dal rifugio Vajolet al Re Alberto Primo non è esattamente una passeggiata: il sentiero si fa tosto e in certi tratti spunta persino una corda metallica per aiutarsi, il che la dice lunga. Io, però, l’ho fatta praticamente di corsa — non perché avessi fretta, ma perché mi sono ritrovato a seguire un tipo del posto che sì, aveva decisamente fretta. Tra una chiacchiera e l’altra (lui parlava, io annaspavo), mi ha guidato lungo una via alternativa, permettendoci di sorpassare un’umanità varia e piuttosto spaesata che avanzava a passo di bradipo. Confesso: è stato un po’ esilarante.